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Lavori al Tribunale, arrivano i tecnici del Ministero

Dovrebbero arrivare oggi i tecnici del Ministero chiamati a effettuare i sopralluoghi sul cantiere della storica sede del Tribunale di Ischia. La scorsa settimana erano stati i dirigenti e i funzionari degli uffici giudiziari, insieme a diversi avvocati, a recarsi nei locali dell’ex Pretura, guidati dagli addetti al cantiere. Proprio secondo questi ultimi, i lavori dovrebbero concludersi presto: «Ci è stato detto – ha dichiarato l’avvocato Francesco Cellammare, presidente dell’Assoforense isolana – che entro fine settembre le opere potrebbero essere portate a termine. Mancano soltanto gli impianti per il processo telematico, e il personale del Ministero della Giustizia è qui proprio per collaborare con gli addetti al cantiere spiegando loro la corretta installazione di tali impianti». Serpeggia dunque un cauto ottimismo tra gli operatori del settore, dopo anni di rinvii, riunioni, vertici, richieste per ottenere lo sblocco dei finanziamenti da parte della Città Metropolitana per la ripresa dei lavori, scattata a inizio anno, dopo una pausa quasi quinquennale che aveva praticamente vanificato le opere compiute fino all’ottobre 2012, quando si arenarono a causa di un errore burocratico. La suddivisione degli spazi all’interno dell’edificio è radicalmente mutata. Inoltre, a differenza di qualche anno fa, si potrà disporre anche degli spazi del piano seminterrato.

«Speriamo che la disponibilità di una sede rinnovata ma soprattutto più ampia possa essere di buon auspicio per il mantenimento definitivo del presidio giudiziario sull’isola, che è la principale battaglia che stiamo conducendo da anni», ha continuato Cellammare. «Sarebbe un’assurdità lasciare sull’isola soltanto l’ufficio del Giudice di Pace, perché la sede che sta per essere ultimata è davvero troppo ampia per la sola magistratura onoraria. Quindi non avrebbe senso sopprimere il Tribunale proprio nel momento in cui Ischia ha sostenuto tanti sforzi per poi ottenere una sede spaziosa e moderna». Il presidente dell’Assoforense ribadisce un obiettivo ad ampio raggio: «La nostra battaglia mira a ottenere un Tribunale autonomo per le Isole Minori, con competenza su ogni aspetto. Bisogna finirla col costringere i cittadini a recarsi a Napoli per varie esigenze giudiziarie. Se otterremo il riconoscimento ufficiale di sede disagiata, e quindi la giusta autonomia, potremmo eliminare gran parte delle criticità. Con gli opportuni incentivi, economici e di carriera, si potrebbe attirare il personale necessario, dai magistrati ai funzionari».

Quella dell’istituzione del Tribunale delle Isole Minori è una lotta che dura da anni: secondo Cellammare, forse finora i tempi non erano ancora maturi, mentre oggi potrebbe invece essere il momento giusto per ottenerlo: «Tutto dipende dalla volontà del Governo. Se quest’ultimo ha deciso di sopprimere il nostro Tribunale, difficilmente ci sarà modo di fargli cambiare idea, e avremo soltanto vinto delle platoniche battaglie ma avremo perso la guerra. Se invece riusciremo a far capire al Governo che per le isole minori è necessaria un’istituzione che tenga conto della nostra specificità e dell’assenza di continuità territoriale, forse allora ci sarà una possibilità». Per Cellammare, non basta neanche più la sede distaccata: «È necessario un vero e proprio Tribunale, completo, senza dover più elemosinare il personale e i mezzi tecnici presso la Presidenza di Napoli, per la quale di fatto costituiamo una palla al piede: è una situazione che deve finire». La rinnovata sede storica di Ischia, secondo il presidente dell’Assoforense, potrebbe anche andare oltre: «È così ampia che potrebbe ospitare anche una mini-Procura, un ufficio per il Gip, un collegio.. So di essere un sognatore, ma d’altronde i sogni qualche volta si realizzano, se si lotta per essi».

Francesco Ferrandino

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