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Legge Falanga, arriva l’ok dalla Commissione Ambiente

È ormai in dirittura d’arrivo il cammino della legge Falanga tra le varie Commissioni della Camera dei Deputati. Dopo aver incassato il parere favorevole della Commissione Affari Costituzionali la scorsa settimana, adesso sono arrivati anche quelli delle Commissioni Bilancio e Ambiente. Una legge molto attesa in quei territori dove gran parte della popolazione vive sotto la spada di Damocle costituita dalle sentenze di abbattimento degli immobili abusivi, che spesso costituiscono l’unica costruzione atta a garantire un tetto a sé e alla propria famiglia. La legge ispirata dal senatore Falanga, come ormai molti sanno, introdurrà una gradualità negli abbattimenti, in quanto i pubblici ministeri dovranno dare la “precedenza” agli immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o su area soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico, sismico, idrogeologico, archeologico o storico artistico; in seconda battuta agli immobili che per qualunque motivo rappresentano un pericolo per la pubblica o privata incolumità, nell’ambito del necessario coordinamento con le autorità amministrative preposte; e infine agli immobili nella disponibilità di soggetti condannati per reati di associazione mafiosa (o commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416bis codice penale) o di soggetti colpiti da misure prevenzione. Inoltre, all’interno di ognuna delle tipologie di manufatti, dovrà essere attribuita priorità di demolizione a quelli «in corso di costruzione o comunque non ancora ultimati alla data della sentenza di condanna di primo grado e agli immobili non stabilmente abitati».

BILANCIO. La Commissione Bilancio ha concluso martedì l’esame del provvedimento, iniziato lo scorso 18 luglio. È toccato alla rappresentante del governo, la sottosegretaria Paola De Micheli, chiarire che agli oneri derivanti dalla costituzione della Banca di dati nazionale sull’abusivismo edilizio previsto dall’articolo 4 della legge, pari a 3 milioni di euro per l’anno 2017, trattandosi di spesa di investimento, si provvederà mediante corrispondente riduzione dell’accantonamento del fondo speciale di conto capitale, relativo al bilancio 2017-2019, di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze. Per quanto concerne invece gli oneri di funzionamento della medesima Banca di dati nazionale, ad essi si provvederà, a decorrere dall’anno 2018, nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, in conformità a quanto previsto dalla clausola del comma 7 dello stesso articolo 4. Chiarimenti, quelli forniti dal rappresentante del Governo, che hanno convinto i componenti della Commissione Bilancio, relatore in testa, i quali hanno espresso parere favorevole.

AMBIENTE. Tuttavia lo “scoglio” teoricamente più impegnativo restava quello della Commissione Ambiente, anch’essa impegnata martedì 25 luglio nel prosieguo dell’esame del testo. Nel corso della seduta è stata illustrata la proposta di parere favorevole a patto che venisse  garantita, attraverso l’attività delle forze di polizia ed il coinvolgimento degli enti locali, l’immediata interruzione di opere abusive in corso di realizzazione, al fine di prevenire il consolidarsi di condizioni di abuso edilizio. La relatrice Chiara Braga (Pd) ha illustrato anche i timori del gruppo di Movimento Democratico Progressista in ordine a un possibile incentivo verso l’abusivismo, ma l’opposizione più forte è venuta come previsto dal Movimento 5 Stelle, che ha espresso la propria contrarietà al provvedimento in esame, visto come un premio all’illegalità. In particolare, secondo l’M5S l’ordine di priorità per le demolizioni introdotto dal provvedimento, nonché il riferimento all’abusivismo di necessità, impediranno in sostanza l’avvio effettivo degli abbattimenti degli immobili realizzati illegalmente. Il timore dei pentastellati è quello che il Ddl Falanga  possa produrre effetti peggiori di un condono edilizio che, per quanto negativo, comporta almeno un introito per le casse dello Stato.

NESSUN CONDONO. Il presidente di Commissione, Ermete Realacci, nell’ammettere che al momento della sua  presentazione da parte del senatore Falanga, la proposta di legge si configurava come un segnale di tolleranza verso l’abusivismo edilizio, ha tuttavia ricordato che l’impegno della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, con la stretta collaborazione della Commissione Ambiente, ha consentito di invertire la direzione, tanto da provocare le minacce personali espresse nei suoi confronti nell’aula del Senato dallo stesso Falanga, presentatore del testo originario. Inoltre, nel ritenere che il Movimento 5 Stelle avesse operato una forzatura affermando che il provvedimento in esame sia più pericoloso di un condono, Realacci  ha proposto alla relatrice di integrare la proposta di parere nel senso di sottolineare la necessità di rafforzare l’attività di demolizione degli abusi edilizi esistenti anche ai fini di un’azione preventiva del fenomeno, utilizzando a tale fine le risorse stanziate dal provvedimento. La relatrice Braga a sua volta ha tenuto a precisare che il testo del provvedimento non contiene alcun riferimento all’abusivismo di necessità e che l’occupazione di un alloggio costruito non costituisce in alcun modo un criterio per non procedere alla sua demolizione, ma ha anche ricordato che nel corso dell’esame in seconda lettura da parte della Camera, il testo è stato migliorato con il significativo contributo oltre che del gruppo del Pd anche dei colleghi del gruppo M5S, considerato che delle cinque proposte emendative approvate, due portavano la firma della deputata Claudia Mannino. Non è mancato un acceso botta e risposta tra Pd e M5S, per mezzo rispettivamente di Enrico Borghi e Massimo De Rosa,  tuttavia il presidente Realacci ha avvertito che sarebbe stata posta in votazione la proposta di parere favorevole come riformulata dalla relatrice, e che, in caso di approvazione, sarebbero state scartate le proposte alternative di parere presentate dai gruppi Mdp e M5S: come previsto, la Commissione ha infine approvato la proposta di parere favorevole. Oggi, toccherà alla Commissione Giustizia esprimersi, poi sarà tempo di ferie. A settembre, infine, la discussione e l’approvazione definitiva in assemblea.

Francesco Ferrandino

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