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L’inchiesta rifiuti tra “trappole”, intrecci e la psicosi tessere

ISCHIA – L’attesa, adesso, da Lacco Ameno e Forio sembra almeno essersi temporaneamente dirottata a Roma. E precisamente presso il Senato della Repubblica dove è giunta non soltanto l’ordinanza di custodia cautelare legata all’inchiesta giudiziaria che ha creato un vero e proprio terremoto sull’asse Forio-Lacco Ameno, ma anche la richiesta del gip dott.ssa Claudia Picciotti, che ha richiesto l’autorizzazione all’arresto per il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano, per il quale è stata ovviamente sospesa la carcerazione ai domiciliari in virtù dell’immunità parlamentare che tutela l’imprenditore lacchese. Novantadue pagine che la commissione apposita dovrà leggere e studiare con attenzione, anche perché tra le accuse figurano l’associazione per delinquere e la corruzione, insomma, non proprio bazzecole, con tre Comuni coinvolti in una sorta di pastrocchi di varia natura quando si trattava di affidare l’appalto dei rifiuti e con la società Ego Eco a vestire i panni di anello di congiunzione. Ma nel frattempo, le attenzioni di giornalisti, curiosi e non solo finiscono inevitabilmente per concentrarsi su quelle che sono le risultanze dell’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli, e nello specifico dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e dai pubblici ministeri Graziella Arlomede e Maria Sepe. E come al solito, tutto quanto contenuto nell’informativa è comunque di assoluto interesse, perché denota una serie di fatti ovviamente non penalmente rilevanti (altrimenti sarebbero finiti nel corpo della predetta ordinanza) ma decisamente interessanti soprattutto per i retroscena che rivelano.

GIOSI UNITO CON DE SIANO PER FAR FUORI TUTA

Ed attenzione perché tra le indiscrezioni più pregnanti ce n’è una che riguarda quelli che per anni sono stati gli indiscussi protagonisti della vita politica isolana, e cioè proprio Domenico De Siano ed il sindaco d’Ischia Domenico De Siano. Come racconta peraltro in un articolato servizio anche “Il Fatto Quotidiano”, i due avrebbero stipulato una santa alleanza. Nulla di che meravigliarsi, peraltro il periodo in questione è proprio quello che vide l’alba del famoso “caularone”, l’accordo tra due uomini di punta del Pd e dell’allora PdL che avrebbe fatto parlare l’Italia intera e calamitato l’attenzione degli analisti politici anche nazionali sulla nostra isola. Il quotidiano diretto da Marco Travaglio spiega: “Il potere fine a se stesso non ha colore. Diventa trasversale quando si intravede un interesse comune. Nell’inchiesta c’è anche la storia dell’inciucio tra l’azzurro De Siano e il sindaco Pd di Ischia Giosi Ferrandino, il primo dei non eletti all’Europarlamentofinito poi sotto processo per le tangenti Cpl Concordia sulla metanizzazione dell’isola. De Siano e Ferrandino si sono alleati per far fuori la sindaca di Lacco Ameno Restituta Irace, una ex fedelissima del senatore, finita in disgrazia per aver deliberato in senso contrario alle indicazioni del senatore”. Nella sua ricostruzione dei fatti, il giornalista Vincenzo Iurillo aggiunge anche che “L’inchiesta ricostruisce anche il laboratorio politico inaugurato da De Siano e Ferrandino. Secondo la ricostruzione della Mobile, il senatore di Forza Italia cercò sponde nel sindaco Pd per aprire una ‘crisi’ a Lacco Ameno e così punire la sindaca Restituta Irace. Molto vicina a De Siano, la Irace venne ritenuta ‘colpevole’ di aver fatto approvare una delibera che andava contro gli interessi del gruppo di potere Pdl. Il senatore e il sindaco, ufficialmente ‘nemici’, si mettono d’accordo per sostituirla con un sindaco di una lista civica, Carmine Monti. Siamo nel 2012. E’ il germe del ‘Partito della Nazione’. Sull’isola d’Ischia”. Fatti che, ricostruiti oggi, a noi isolani risultano anche più facilmente comprensibili. In molti ricorderanno l’asse a tre sui Comuni costieri nelle elezioni del 2012, con la tripla candidatura di Giosi Ferrandino (Ischia), Arnaldo Ferrandino (Casamicciola) e per l’appunto Carmine Monti (Lacco Ameno) che da acerrimo “nemico” del senatore ne diventò fido alleato. Doveva essere la mossa per “mettere le mani” su mezza isola, poi tutti sappiamo com’è andato a finire quella sorta di “laboratorio”.

LA SQUADRA MOBILE: DEGENERAZIONE DELLA POLITICA

La squadra mobile della Questura di Napoli, per il resto, insiste raccogliendo il materiale ed i riscontri tra intercettazioni telefoniche ed ambientali e qualche appostamento e pedinamento, sul concetto di degenerazione della politica e del potere che, veniva usato come arma di clientela e malversazione. Sempre Iurillo ribadisce che “secondo la ricostruzione degli inquirenti, un gruppo politico guidato da De Siano e dal deputato azzurro Luigi Cesaro, all’epoca anche presidente della Provincia di Napoli, ha gonfiato fraudolentemente il tesseramento Pdl del 2011 nel napoletano, iscrivendo migliaia di persone a loro insaputa facendo incetta di fotocopie di carte di identità, pagando le relative tessere con fondi neri, conquistando così il successo nel congresso provinciale del marzo 2012 e la possibilità di farsi eleggere e rieleggere in Parlamento. Il gruppo, che la Mobile chiama ‘corrente’, parola che ai tempi dei partiti della Prima Repubblica aveva un altro significato, in cambio ha assicurato nomine nelle società partecipate controllate dalla politica a chi si era distinto nella raccolta delle tessere, ricostruiscono gli investigatori. Ha fatto assumere persone in enti decotti e a rischio fallimento, pur di premiare amici e sodali. Ha trasformato un Municipio, quello di Lacco Ameno, il feudo di De Siano, in una sezione del Pdl: per alcuni giorni gli impiegati comunali hanno lavorato soltanto a compilare moduli e pagare bollettini per il tesseramento. Il gruppo – secondo gli investigatori – si è seduto a tavolino per spartire appalti della nettezza urbana in favore di un imprenditore, Vittorio Ciummo, che versava tangenti a Oscar Rumolo, responsabile finanziario del Comune di Lacco Ameno e braccio destro di De Siano nei rapporti tra politica e business”.

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LE FALSE TESSERE ED IL TELEFONO “BOLLENTE”

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E poi c’è il nodo focale, quello relativo alle tessere del PdL in vista del congresso del 2012 che ad un certo punto diventano una sorta di chiodo fisso, un pensiero di quelli che ti accompagnano ventiquattro ore al giorno, una missione da portare tassativamente a compimento senza se e senza ma. Ed in particolare, ma questo ormai è noto a tutti, a dover galoppare per essere sicuro del positivo risultato finale, è proprio il factotum di Domenico De Siano, l’onnipresente Oscar Rumolo. Che va davvero a cento all’ora alla ricerca di quello che serve, che poi se ci pensate basta un semplice documento di identità. Ed anche di questa attività frenetica le intercettazioni telefoniche extra ordinanza si sprecano.

Telefonata del 21 ottobre 2011 tra Rumolo e il professor Gianni C. Ed è solo una delle tante di uguale contenuto.
Rumolo: “Ascoltami, noi qua stiamo facendo il tesseramento del partito…
Gianni: ”eh”
Oscar: “per Domenico (De Siano, ndr), e domani mattina alle 10:00’.
Gianni: “eh”.
Oscar: “mi dovresti portare la carta d’identità tua, dei parenti tuoi, qualche… hai capito?”
Gianni: ”eh”.
Oscar: ”dovresti recuperare una decina, una quindicina di tessere”
Gianni. “dieci, quindici tessere? ”
Oscar: “una decina, Maria qualche”.
Gianni: “eh va bene… entro domani?”
Oscar: “domani alle 10:00 stiamo qua”…
Gianni: “va bene”….

Qualcuno si preoccupa, fa domande. Telefonata del 20 ottobre 2011.
Oscar: ”Antonio dimmi!”
Antonio: “Oscar, scusami lecitamente l ‘uso della carte d’Identità qual è che quelli mi stanno chiedendo”
Oscar: “servono per fare le tessere dobbiamo fare le tessere del partito il Pdl”
Antonio: “ah… le tessere del Pdl”.
Oscar: “va bene?”
Antonio: “ma non devono essere per forza di Lacco Ameno, io te le ho prese di gente di Procida, Napoli…”
Oscar: “sì’, non ci sono problemi… portamele!”.
Antonio: ”va bene, ciao”.
Oscar: ”va bene dai, dobbiamo sistemare una cosa per Domenico… capiscimi a me… ci vediamo alle 10:00 là poi parliamo domani”
Antonio: “ciao”.

LE NOMINE E LE ASSUNZIONI NELLE SOCIETA’ PARTECIPATE

Un altro episodio raccontato da Il Fatto Quotidiano riferisce che “C’è un signore che lavora nel campo turistico ed immobiliare. Ma siccome è uno di quelli che si è maggiormente impegnato nel procacciamente delle tessere, l’asse Cesaro-De Siano lo ha nominato nel collegio sindacale della Sapna, società provinciale che si occupa del ciclo dei rifiuti. Quali siano le competenze del signore agli inquirenti non è chiaro, anzi. Le intercettazioni vengono riassunte così: ‘G. P. infatti asseriva candidamente di ignorare nel modo più assoluto sia la natura dell’impegno, sia la sfera di competenza della società partecipata Sapna, nel cui collegio sindacale era stato inserito’. Circostanza che rappresenta ‘una avvilente conferma della totale lottizzazione delle aziende partecipate dell’Ente Provincia’ ai tempi della presidenza Cesaro. I meriti di G. P. sono altri. Si è prodigato nel tesseramento a Pozzuoli, il feudo di Filippo Monaco, il candidato sindaco Pdl, uno che riuscirà a ‘produrre’ 3000 tessere ed è poi stato nominato assessore provinciale da Cesaro. Telefonata con Oscar Rumolo del 21 ottobre 2011”.

Oscar: ”ma pure se mando a Bogdan a prendere un pacco di tessere sopra al partito e poi le facciamo imbarcare?”
G. P.: ”eh fammi vedere… si da chi devo andare eventualmente? ”…
Oscar: “Da Tonino”
G. P.: “da Tonino, su al partito”
Oscar: ”mh… eh ”…
G.P.: ”lui già sa che deve dare?”
Oscar: ”si, si si , un pacco di tessere”.
G.P.: ”un pacco di tessere… va bene”…
Oscar:  ”e poi vediamo di farlo imbarcare!”
G.P.: ”eh poi lo porto al Porto?”
Oscar: “eh si vediamo come… poi gli dico… ora vedo un attimo dove le deve fare imbarcare”
G.P.: “eh va bene okay, ora ti chiamo e poi ti do conferma!”

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