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L’isola e i suoi problemi, i giovani per far ripartire il turismo DI SALVATORE LAURO *

Ferragosto è arrivato e con esso forse l’ora di tracciare un primo bilancio di una stagione turistica sicuramente complicata e non credo stia a me spiegare il perché. Ischia, ormai è evidente, ha bisogno di un Comune unico o quantomeno di semplificazione amministrativa e burocratica oltre che di turismo smart, easy, innovativo e quel che più conta predisposto e pronto al cambiamento. Ritengo che un turista che arrivi dalle nostre parti senta il bisogno di avvicinarsi a un’isola piuttosto che a una cittadina ed allora penso a porti strutturati in maniera diversa rispetto a trent’anni fa, servizi efficienti agli imbarchi e sbarchi ma anche a terra (possibilmente adeguati e funzionanti), assenza di traffico. Poi c’è bisogno di ripensare il sistema dei parcheggi, e l’episodio di Casamicciola recentemente assurto agli onori della cronaca credo rappresenti soltanto la punta dell’iceberg.

Ma per uscire dalle secche, lo ripeto da tempo, occorre un sistema di sinergia, che personalmente invoco da quando il concetto di “fare sistema” era sconosciuto ai più. Noi ci stiamo provando e ci proveremo con Destinazione Ischia: partiremo a ottobre con il progetto che presentammo qualche tempo fa presso il Comune di Ischia e che mette al centro gli isolani: i quali, però, devono finalmente divenire consapevoli che il futuro sta nelle loro mani. Non è più pensabile ipotizzare o credere che i problemi del territorio vengano risolti da Regione, Città Metropolitana ed altri enti non locali. Il mondo cambia e si evolve continuamente, occorre stare sul pezzo: un discorso, questo, che deve riguardare in primis noi imprenditori e gli amministratori, chiamati a dare il massimo in questo momento di congiuntura non proprio positiva.

Faccio riferimento al progetto che mi sta particolarmente a cuore, soprattutto perché questo punta sui giovani che rappresentano il futuro e devono iniziare ad essere parte integrante del sistema. La base di partenza da inculcare loro non può più essere quella di gettarsi a capofitto alla ricerca del classico “posto fisso” quanto piuttosto fornire il necessario orientamento mettendoli in condizione di fare impresa, cooperazione, consorzi ed utilizzare così gli strumenti finanziari che in questo momento l’Italia mette loro a disposizione (e penso a “Resto al Sud”, tanto per fare un esempio). Concetti da inculcare fin dall’età didattica ed è per questo che saremo in tanti dal prossimo autunno ad incontrare scuole e studenti.

Ma ritorniamo al turismo e allo stato di salute dell’isola. Ischia, dobbiamo essere sinceri, soffriva già prima del terremoto: la situazione era davanti agli occhi di tutti e non è stato possibile arrestarla perché in molti non si sono assunti le proprie responsabilità, facendosele scivolare addosso e confidando sul fatto che le cose si risolvessero magari da sole. Cerchiamo però di vedere anche il bicchiere mezzo pieno, nonostante la competizione globale ci crei sempre più problemi: quello che ci apprestiamo a vivere magari è un ferragosto leggermente sotto tono, ma anche con una clientela migliore rispetto agli anni passati e il fatto che il territorio è più vivibile lo si nota a occhio nudo. Piuttosto, cominciamo a guardare anche a filoni turistici diversi da quelli attuali, cercando di aprire ai giovani, altrimenti Ischia resterà una terra per anziani: a Ponza ci sono zone dedicate per i ragazzi, non credo non lo si possa fare anche qui dove gli spazi sono certamente maggiori. E poi c’è un mio vecchio pallino, quello di fare in modo che la gente viva il mare, che le vie del mare si implementino: si potrebbero “godere”le coste con attracchi provvisori estivi, anche per il tramite di accordi con l’autorità marittima che porterebbero indotto e valorizzazione pure all’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.

Anche la componente tecnologica riveste la sua importanza. Mi dispiace si possa pensare che voglia essere di parte, ma non si può negare che il servizio marittimo negli ultimi anni è notevolmente migliorato, e non mi riferisco certo soltanto all’Alilauro. Gli sforzi non sono mancati, se guardate i numeri vi renderete conto di come Ischia sia l’isola meglio collegata che c’è in Italia. E i prezzi, contrariamente a quello che spesso si pensa e si dice, sono e restano competitivi. In fondo le tariffe sono più basse rispetto a quelle praticate a Capri ma con servizi più efficienti. Però sull’isola azzurra il turismo va comunque a gonfie vele, a dimostrazione che non è certo questo il tallone d’Achille. Forse se gli alberghi avessero qualche camera in meno e qualche servizio in più, magari faremmo discorsi diversi.

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Voglio chiudere con un’altra questione a me particolarmente cara, che riguarda l’eccessiva presenza di auto sull’isola. Si metta mano a un deciso e profondo rinnovamento del settore di taxi e microtaxi, una categoria che può rappresentare una forza e una risorsa importante per Ischia. Venire qui senza il proprio veicolo, in un futuro prossimo, dipenderà anche dalla qualità e dai costi contenuti del servizio pubblico da piazza. C’è tanto da lavorare, ma questo resta in ogni caso il posto più bello del mondo. Buon Ferragosto, Ischia.

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* Armatore, già senatore della Repubblica

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