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L’Italia e quei conti che non tornano

DI RAFFAELE BONANNI *

Sono andati persi ben 85 miliardi negli ultimi sei mesi da parte delle famiglie italiane che possiedono titoli di Stato, a causa del loro deprezzamento, per l’aumento dello spread. L’effetto negativo non resterà isolato, ci saranno infatti anche pesanti conseguenze per chi ha stipulato contratti di mutuo per la casa o altro a tasso variabile. Arrivati a questo punto non si può far più finta di nulla, insomma qualcuno dovrà pure tirare le somme. Infatti per fare quello che si è promesso in campagna elettorale, il costo in denaro da impiegare, a conti fatti, viene a costare almeno tre volte in più della somma che pur si vuol distribuire ai cittadini.

Così si entra in una spirale perversa. Si aumenta il conto del debito, ed in disgrazia di questo comportamento sbagliato, la nostra reputazione si abbassa al punto che, chi ci deve prestare i soldi, vuole conseguentemente interessi più alti. Queste decisioni economicamente sbagliate, spingono chi ha prestato i soldi ai privati, ad aumentare i tassi di interesse. Se chi ha deciso queste cose si chiamasse Andrea, diremmo che Andrea non sa fare i conti.

 

* GIA’ SEGRETARIO GENERALE DELLA CISL

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