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Mediterraneo e Atlantico: un patrimonio connesso tra età moderna e contemporanea

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – Dal 5 al 9 Ottobre scorso, presso il Palazzo della Cultura a Terra Murata, si è tenuta la X edizione della Summer School “Mediterraneo e Atlantico: Un patrimonio connesso tra età moderna e contemporanea”, promossa dall’Università “L’Orientale, che vede come Responsabile scientifico prof. Luigi Mascigli Migliorini con il quale abbiamo avuto modo di incontrarci e scambiare alcune impressioni nella piazzetta antistante l’entrata secondaria dell’Abbazia dell’Arcangelo Michele. «Credo di averlo raccontato parecchie volte, almeno dieci – dice il prof. Mascigli Migliorini – Procida è un Campus a cielo aperto, dove incontrarsi è facile: per le sue viuzze strette e girovaghe, nei suoi caffè accoglienti – dividendo semmai una delle sue sontuose “lingue”-, nei suoi ristoranti che alternano, come è giusto che sia per un posto come questo, i profumi del mare e gli odori della terra. Nascendo, dieci anni fa, la scuola non trovò solo un luogo, e un tempo, ma anche amici che ci credevano: Raffaele Porta su tutti, con il suo progetto di un Osservatorio Euro-mediterraneo e del Mar Nero che allora coinvolse l’Orientale, il Comune di Napoli, la Fondazione Idis-Città della Scienza. Pensammo allora che il modo migliore per parlare del Mediterraneo a Napoli fosse quello di affrontare la questione del fare impresa. L’impresa culturale del Mediterraneo” è stata, dunque – continua il prof. Mascigli Migliorini – la divisa iniziale di questa esperienza e tale si conserva, pur nell’inevitabile e utile alternarsi di temi e riflessioni. La prima edizione per molti aspetti fu pioneristica: fili volanti, qualche esperimento gastronomico riuscito, qualche altro un po’ meno, la comunicazione da rodare, il progetto da far comprendere. Col tempo molto, quasi tutto è cambiato: la confortevolezza delle sale di lavoro, l’aula telematica ben a attrezzata, la piccola biblioteca, i servizi. Lo spirito da pioniere, però, ce lo portiamo appresso: nelle discussioni che, con i miei amici più giovani, per scegliere i temi della prossima edizione, i nomi giusti da scovare e quelli da richiamare o nell’entusiasmo con il quale questi giovani amici, a un certo momento dell’anno, smettono i panni di apprezzati ricercatori universitari e si trasformano in scouts, in operatori turistici, in grafici e rendono possibile ciò che, con mezzi finanziari inevitabilmente limitati, sembrerebbe impossibile. Entusiasmo contagioso, come sanno i molti e molti studenti che in dieci anni, dalle parti più diverse del Mediterraneo, hanno avuto occasione di frequentare la Scuola. E’ come sanno i tanti ospiti che in questi dieci anni ci hanno offerto il piacere di incontrarli, di ascoltarli, di dialogare con loro. Sono davvero molti – conclude il prof. Luigi Mascigli Migliorini – ma nessuno ci ha mai definitivamente lasciato, se non quelli a cui l’irragionevole ragione del tempo non ha più consentito di essere con noi, o forse, vogliamo pensare, ha solo obbligato a farlo in modo diverso, ma non meno sincero e sorridente».

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