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I misteri di palazzo e le “strenne” di Enzo per bloccare i consiglieri

ISCHIA. Passano i giorni, il tempo scorre ma certo l’impressione non è quella di assistere ad una sorta di countdown che generi ansia, timori o preoccupazione di qualsivoglia natura. Enzo Ferrandino ha esattamente altri quindici giorni di tempo per ritirare le sue dimissioni e tornare sindaco d’Ischia a tutti gli effetti e questo di certo accadrà: resta da capire solo con chi andrà a comporre la nuova maggioranza. E soprattutto che tenuta avrà, ma questa è un’altra storia. Nel frattempo è impossibile non soffermarsi su una serie di intrighi di palazzo che per la verità passano in secondo piano proprio in virtù della crisi politica che sta attanagliando il municipio ischitano ed i suoi occupanti. La prima è una circostanza sulla quale si stanno interrogando in tanti: dall’albo pretorio manca la pubblicazione di una delibera di giunta municipale, la numero 62. Per quale motivo se quelle precedenti e successive sono state inserite così come previsto dalla legge, questa manca misteriosamente all’appello? Possibile che il segretario comunale o chi per lui possa aver commesso una tale leggerezza? Difficile crederlo e a propositi di interrogativi arriva quello più succulento: che cosa è stato deliberato in questi due provvedimenti dell’esecutivo? Una cosa è certa, se la 61 e la 63 sono state licenziate il 7 giugno, è ovvio che anche la 62 abbia subito lo stesso iter. E non si tratta di un “errore”, perché ai capigruppo consiliari, secondo quanto si apprende, è stata trasmessa una documentazione dove quell’atto è parimenti assente. Domande che per adesso restano senza risposta, anche se qualcuno lascia trapelare che gli atti si troverebbero nella scrivania del sindaco Enzo Ferrandino. Insomma, misteri della politica e non sono nemmeno gli unici.

Perché sta succedendo anche dell’altro. Ad esempio, nubi fosche si addenserebbero anche sulla società partecipata Ischiambiente e servirebbero anche a capire il perché della ritardata approvazione del bilancio, che secondo alcuni “spifferi” non sarebbe affatto la cosa più semplice del pianeta. La spiegazione è molto semplice. Non si riescono a far quadrare i conti in virtù di una serie di spese che in determinati settori sarebbero andate oltre il capitolato previsto dal Comune di Ischia, che detiene le quote della società monnezzara. Spese che avrebbero dovuto essere autorizzate dall’ente locale o aver trovato giustificazione e copertura in determine ad hoc. Che però in molti casi, stando sempre alle voci di corridoio, mancherebbero e questo starebbe creando non pochi problemi e malumori. Al punto tale che un funzionario particolarmente vicino a Enzo Ferrandino si starebbe dannando e non poco per far quadrare i conti, anche se l’operazione si preannuncia niente affatto semplice: appare ovvio anche per un bambino che, evidentemente, determinati provvedimenti non possano essere adottati con forma postuma.

Nel frattempo, è chiaro, proseguono anche le trattative per formare la nuova maggioranza e l’oggetto del desiderio rimane Antonio Mazzella, corteggiatissimo da Enzo e per il quale sta trattando l’ex vicesindaco Luigi Boccanfuso. Che però non è particolarmente “simpatico” a molti consiglieri: possibile che nessuno si lamenti e resti allineato e “fedele” al primo cittadino? C’è una spiegazione a tutto, anche a questo. Proviamo a mettere ordine. Gigi Di Vaia, dopo aver avuto la possibilità di continuare ad operare negli ambiti a lui più graditi  (grandi eventi e teatro su tutti, in quest’ultimo settore grazie al suo amico e supporter politico Salvatore Ronga), al primo grido di dolore ha ricevuto il vice sindacato e dunque ha poco di cui lamentarsi. Mario Zanghi, dopo l’approdo in consiglio comunale grazie ai voti che gli sono stati “scaricati” dall’attuale sindaco (Pasquale Saurino si è dannato per lui in campagna elettorale) ha ricevuto la rassicurazione che le deleghe al Contenzioso e al Verde Pubblico – per quanto in capo al Di Vaia – saranno di sua esclusiva competenza: di più, gli sarà concessa qualche “capatina” anche nel Turismo, argomento che per ovvi motivi sta particolarmente a cuore al suocero Bazzoli. Dal canto suo Ida De Maio, dopo il “tradimento” politico perpetrato ai danni di Pasqualino Migliaccio che (poverino) con i suoi voti le ha consentito di sedere in consiglio comunale e dopo aver rifiutato l’invito di Enzo, Mena Giglio e della famiglia Gaudioso di ricoprire la carica di vicesindaco, e dopo aver traballato quando il marito le ha comunicato di non votare l’aumento della tassa di soggiorno perché un noto gruppo di albergatori non era d’accordo, ha incassato l’ok del primo cittadino all’utilizzo delle strutture sportive della nuova società di Gigi Mollo oltre a poter mettere mano anche su su contensiozo e Genesis.

Diverso il discorso che riguarda Paolo Ferrandino protagonista di un percorso davvero particolare. Dopo aver rischiato di restare addirittura fuori dalla coalizione di Enzo Ferrandino, si è fatto subito ripagare con la moneta pesante, consistente nell’entrata in commissione paesaggio del nipote, con la garanzia di gestire i lavori pubblici (nota è la presa di posizione proprio in quell’ufficio con la celebre frase “tutto passa per me”) e non ultima un affidamento di 16.000 per due anni alla società Lighting & Service del suo amico Giovanni Oliva per la gestione delle pompe di via Francesco Buonocore. A questo aggiunte pure il controllo della vigilanza edilizia attraverso l’ex comandante della polizia locale Giovan Giuseppe pugliese passando per un assessorato con delega alle Partecipate e capirete perché anche il geometra della Pagoda certo non può prendersi la briga di alzare la voce. E poi c’è Luca Montagna. Il consigliere “sciarappino”, dopo aver gestito Ischia ambiente e Genesis da un anno, dopo che all’INPS è stato concesso di restare gratuitamente nei locali di Ischia Ponte,  incassa un assessore con la delega ai tributi forse per provare a recuperare quei trenta milioni di crediti che proprio con la partecipata non si è riusciti a recuperare (forse nemmeno a provarci) negli ultimi tre anni. Ottorino Mattera, poi, ha conservato la presidenza del consiglio e portato a casa un altro risultato significativo, con la nomina ad assessore di Luca Spignese.

Tranquilli, non abbiamo dimenticato gli “scissionisti” e ci riferiamo, per coloro che non lo avessero inteso, al gruppo Vivere Ischia. Qui chi ha monetizzato di più, paradossalmente, è proprio Massimo Trofa il quale pur avendo rischiato di rimanere fuori dal civico consesso ha sfruttato il suo “ph neutro” con tanti piccoli interventi nel suo ambito professionale, con la proroga portata a casa dal suo fedele borsista e soprattutto uno stanziamento in bilancio per consentire l’assunzione di qualche amico all’ufficio tecnico. A Balestrieri, o meglio ai Balestrieri brothers, era stata concesso il controllo dell’ufficio ragioneria che doveva trovare concretezza con l’assunzione del dott. Cutolo. Ma anche nel gruppo nella minoranza non sono mancati i regali e le promesse: la Califano nelle strisce blue in quota Giustina Mattera, Michele Patalano in quota Antonio Mazzella, ad Antonello Sorrentino è stata promessa pari dignità con il collega Spignese e chi più ne ha più ne metta. Se non siamo in supermarket, insomma, ci manca davvero poco.

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Gaetano Ferrandino

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