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Movimenti sismici e vulcanici, l’isola monitorata da  un sensore tiltmetrico

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Le due scosse sismiche che la sera del 31 agosto sono state avvertite in varie località dell’isola, e le drammatiche conseguenze del terremoto che la settimana precedente ha sconvolto l’Italia centrale, riportano d’attualità il problema del monitoraggio di tali fenomeni.  Su un’isola di origine vulcanica come la nostra, il tema è particolarmente sensibile. Nell’ambito delle discussioni e dell’attenzione verso i fenomeni sismici e vulcanici dell’Area Flegrea e di Ischia, L’Evi ha ricordato che presso il serbatoio idrico del Montagnone Alto ad Ischia, gestito dalla stessa Evi, l’Osservatorio di Napoli nel 2014 chiese ed ottenne dall’ente idrico l’autorizzazione ad installare un sensore tiltmetrico per monitorare i movimenti del suolo.  il sensore è attualmente regolarmente operativo. Tutti i dettagli sono contenuti in un comunicato dell’epoca, datato 3 luglio 2014, il cui testo è riportato qui di seguito:  «Un’importante sinergia tra l’Osservatorio Vesuviano e l’Energia Verde Idrica (Evi) spa sarà presto operativa per sorvegliare i movimenti del suolo dell’isola d’Ischia, sia per motivi scientifici che di protezione civile. La richiesta di collaborazione, formulata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nella persona del dott. Giuseppe De Natale, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, è stata immediatamente accolta dal dott. Pierluca Ghirelli, Liquidatore dell’EVI spa, gestore del ciclo idrico integrato sull’isola d’Ischia. A breve, quindi, presso l’area del serbatoio idrico del Montagnone Alto, al confine tra i Comuni di Ischia e Barano, sarà installata una “stazione tiltmetrica da pozzo in acquisizione continua”: un’apparecchiatura che avrà lo scopo di monitorare le deformazioni e le inclinazioni del suolo nel tempo, acquisendo e trasmettendo dati senza interruzione. La stazione del Montagnone Alto sarà uno dei tre punti in cui si articolerà la rete tiltmetrica dell’isola d’Ischia (gli altri due saranno installati a Barano ed a Forio). La stazione tiltmetrica sarà composta da un contenitore nel quale troveranno alloggio il sistema di acquisizione, alimentazione e trasmissione dei dati (computer, modem, batterie, caricabatteria); il sensore tiltmetrico sarà inserito alla base di uno scavo di diametro di dieci centimetri e profondo 25 metri, chiuso in superficie con un tombino. La decisione di utilizzare l’area dove sorge il serbatoio del Montagnone Alto è venuta dopo un incontro tra gli scienziati dell’Osservatorio Vesuviano e l’ing. Franco Trani, capo dell’Area Tecnica dell’Evi Spa». Come molti lettori ricorderanno, proprio nei giorni scorsi Davide Iacono, ex esponente locale del Movimento 5 Stelle e oggi componente dell’Ischia Forum, aveva riportato alla ribalta una sua proposta, anch’essa risalente al 2014, che contemplava la possibilità di installare alcuni sensori d’allerta di sciame sismici in prossimità degli edifici scolastici del Comune di Barano. In tal modo, grazie al collegamento con l’Osservatorio Vesuviano, il sensore potrebbe segnalare con preziosissimi attimi di anticipo l’arrivo delle scosse. L’attenzione verso il problema resta quindi alto, sia presso la parte più attiva della cittadinanza sia presso gli istituti che monitorano il nostro complesso territorio: ora resta da augurarsi che anche la politica faccia la sua parte, prendendo finalmente in considerazione proposte come quella di Iacono, che potrebbero salvare vite umane.

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