ISCHIA – Sono finalmente note le motivazioni dell’VIII Sezione Penale (collegio F) del Tribunale del Riesame che hanno discusso il ricorso avanzato dai legali di Maria Grazia Di Scala, avvocato e consigliere regionale di Forza Italia rimasta coinvolta nell’inchiesta denominata Free Market, a seguito del quale la misura cautelare dell’obbligo di dimora si è tramutata in presentazione alla p.g. E così è anche possibile spulciare tra le pieghe della decisione adottata dal presidente Adriano Pangia, del giudice Vito Maria Giorgio Purcaro e del giudice estensore Maria Vittoria Foschini, per capire anche secondo il Riesame qual è la posizione della Di Scala e fino a che punto gli indizi a suo carico vengano o meno confermati al di là dell’attenuazione della misura. Nelle motivazioni si sottolinea innanzitutto come le vicende contestate nei quattro capi di imputazione contestati all’avvocato Maria Grazia Di Scala si inseriscono in un più ampio contesto investigativo che ha ad oggetto numerose violazioni contestate ad un altro indagato, il tenente della polizia municipale Antonio Stanziola.
E qui i giudici del Riesame partono in maniera decisa scrivendo quanto segue: “E’ sufficiente in questa sede dare per acquisito l’accertamento di reiterate e risalenti condotte illecite poste in essere dall’agente di polizia municipale nell’esercizio delle funzioni di responsabile di diversi servizi amministrativi presso il Comune di Barano d’Ischia. Tra queste, si collocano le vicende che lo vedono protagonista, in concorso con l’avv. Maria Grazia Di Scala, per il perseguimento dello specifico interesse di Raffaele Piro di mantenere il possesso, e di acquisire poi la formale titolarità dell’immobile, costruito sulla spiaggia dei Maronti, che ospita la struttura alberghiera denominata Villa Casa Bianca”.
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