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Oceanomare Delphis e il Nautico di Forio in difesa dei cetacei

Gianluca Castagna | Forio – Longevità, comunicazione, riproduzione. L’affascinante mondo dei cetacei e le minacce che ne mettono a rischio la sopravvivenza. L’isola d’Ischia è ben nota nel mondo della ricerca scientifica anche per la sua alta biodiversità pelagica. Area preziosa, come l’ampia valle sottomarina del Canyon di Cuma, per diverse specie di cetacei: sito di alimentazione per la balenottera comune, di alimentazione e riproduzione per stenelle e grampi, di transito per gruppi sociali di capodoglio.
L’incontro con animali carismatici, come i delfini e le balene, nel loro ambiente naturale, insieme con la comprensione del loro complesso comportamento, della loro struttura sociale e dei pericoli a cui spesso vanno incontro, aiuta certo a comprendere meglio problemi di conservazione quali la modifica degli habitat, l’overfishing, l’inquinamento, la diminuzione delle risorse, la collisione con traghetti, cargo, navi da crociera e ogni altra imbarcazione che percorre quotidianamente le rotte del Mediterraneo.

DSCN1633Questioni che investono i cittadini dotati di sensibilità e senso civico, ma soprattutto gli operatori e professionisti che, con mansioni diverse, solcheranno i nostri mari. Nasce una nuova sinergia tra scuola e ambiente con il progetto “Oceanomare” all’Istituto Nautico “C. Mennella” di Forio, presentato lunedì scorso nella sede del trienno di Via Matteo Verde. Un progetto che nasce nel quadro normativo scolastico dell’Alternanza Scuola-Lavoro e che intende proporre agli allievi delle classi terze attività caratterizzate dalla scoperta e dalla conoscenza dell’universo acquatico attraverso un equilibrato rapporto tra uomo e acqua. Concentrandosi sulla crescita personale, su un comportamento socialmente responsabile e sul lavoro di gruppo, il progetto permetterà di trasferire a studenti, insegnanti, ricercatori e giornalisti il valore della biodiversità e della ricchezza delle specie del Mediterraneo.
Come? Imbarcandosi sul veliero Jean Gab della Oceanomare Delphis, l’associazione che promuove la conoscenza e le pratiche di conservazione dei cetacei e della biodiversità marina, realizzando monitoraggi e studi non invasivi nel Mar Mediterraneo. Attuando programmi di educazione e tutela, informando e sensibilizzando l’opinione pubblica sulla protezione dei mari e dei suoi abitanti. Ogni giorno, un paio di studenti delle classi terze, usciranno in mare con i ricercatori del Jean Gab (capitanati dal Com.te Angelo Miragliuolo e la ricercatrice Carlotta Vivaldi) per partecipare ai campi di ricerca naturalistica sui cetacei e – da quest’anno – sugli uccelli migratori. Una nuova modalità di formazione che  supera l’idea di disgiunzione tra momento formativo ed operativo e che si pone l’obiettivo di accrescere la motivazione allo studio e di guidare i giovani nella scoperta delle vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali, arricchendo la formazione scolastica con l’acquisizione di competenze maturate “sul campo”.

«La nostra scuola – precisa il Prof. Giuseppe Varletta – intende formare cittadini responsabili oltre che professionisti preparati. L’esperienza e la formazione in barca a vela sono esperienze educative molto funzionali; sviluppano quelle che gli americani chiamano Soft skills, caratteristiche personali importanti in qualsiasi contesto professionale, perché influenzano il modo in cui facciamo fronte di volta in volta alle richieste dell’ambiente lavorativo. Adattabilità, resistenza allo stress, spirito di iniziativa, lavoro di gruppo, capacità comunicativa anche con persone di nazionalità diversa, attenzione ai dettagli, capacità e determinazione nel conseguire gli obiettivi. La formazione in barca a vela, per un progetto così importante per il nostro territorio come quello perseguito da anni attraverso Ischia Dolphin Project, è una di quelle esperienze “laboratoriali” che consente di apprendere in breve tempo l’utilità del lavoro di gruppo e la valorizzazione dei contributi di tutti in favore di una unicità di intenti».

ODO_capodoglio_ischiaNella valutazione finale, infatti, si darà più peso agli atteggiamenti e ai comportamenti dello studente piuttosto che alle competenze tecnico-professionali,certi che l’esperienza nei contesti operativi, indipendentemente dai contenuti dell’apprendimento, sviluppi competenze trasversali che sono legate anche agli aspetti caratteriali e motivazionali della persona. La collaborazione avrà inizio in questi giorni, subirà una pausa nei mesi estivi, per poi riprendere a settembre e nei mesi successivi.
«La collaborazione con gli allievi del Nautico “C. Mennella – spiega la dott.ssa Carlotta Vivaldi – non finisce qui o nelle uscite a bordo del Jean Gab. So che altri allievi dell’Istituto stanno svolgendo stage sulle navi che solcano i mari del Mediterraneo e non solo del Golfo di Napoli. Ecco, a ognuno di loro chiediamo di segnalarci ogni avvistamento che possa essere utile al nostro progetto. Coordinate, video, foto; abbiamo delle giovani sentinelle che possono aiutarci a promuovere il rispetto della biodiversità marina e la diffusione di un’educazione marinara come palestra naturale di vita. Ogni anno, 220 mila navi di oltre 100 tonnellate solcano le acque del Mediterraneo e circa il 30% del traffico marittimo internazionale complessivo origina o è diretto a 300 porti mediterranei Sono numeri destinati a crescere. Se riuscissimo a trasformare questi numeri, da probabilità di collisione con i cetacei, in possibilità di avvistamento e monitoraggio, sarebbe un contributo straordinario alle nostre ricerche e al nostro impegno in favore di questi straordinari abitanti del mare in serio pericolo di estinzione».

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