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Operazione Narcos, il Riesame libera Iacono

È stato accolto il ricorso al Tribunale del Riesame di Giuseppe Iacono, che torna libero. Il 32enne, come si ricorderà, era stato arrestato dalla Polizia di Ischia lo scorso 28 dicembre insieme a  Mirko Ianuario, Giuseppe Caliendo, Roberto Pipolo e Ludovica Florenzo, nell’ambito dell’operazione denominata “Narcos”, con l’accusa di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Dopo l’udienza di convalida, il Gip aveva applicato la misura degli arresti domiciliari. Il ricorso al Riesame era stato invece discusso due giorni fa. Dato l’esito negativo che analogo ricorso aveva avuto per l’altro arrestato sottoposto ai domiciliari, Giuseppe Caliendo, il responso arrivato ieri sera è risultato piuttosto sorprendente, anche considerando che si trattava dello stesso collegio giudicante. Le motivazioni verranno rese note più in là, ma evidentemente la situazione di Iacono è stata ritenuta differente rispetto all’altro indagato. Iacono è stato assistito dall’avvocato Giuseppe Di Meglio, il quale ha articolato la sua difesa puntando sulla personalità dell’indagato, il quale si sarebbe trovato coinvolto nella vicenda a causa dell’amicizia con lo Ianuario, il vero “regista” dello spaccio, e soprattutto a causa del suo carattere labile, inesperto e timoroso di dover troncare tale rapporto di amicizia: un vincolo che sarebbe stato abilmente sfruttato da Ianuario. In particolare, secondo la difesa il  28 dicembre Iacono non sapeva che nel cavedio dell’airbag dell’auto di Ianuario vi fosse la sostanza stupefacente, destinata al Caliendo, in quanto non gli fu detto, né emerge dalla conversazione. Il GIP avrebbe, quindi, travisato sul punto. Inoltre, lo stesso giorno Iannuario comunicò di dovere incontrare un amico e, quindi deviò il percorso, ma non disse che si dirigeva all’incontro con uno dei quattro collaboratori che spacciano.

Secondo la difesa,  l’affermazione che Iacono fosse un vero  e proprio collaboratore  sarebbe priva di riscontro oggettivo, in quanto  Iacono non aveva partecipato ad alcuna attività materiale, né vi è prova che stesse per subentrare nell’attività di spaccio in quanto Ianuario non gli aveva consegnato né la sostanza, né l’attrezzatura per impachettarla, né per dividerla, né per pesarla, tanto è vero che la perquisizione diede esito negativo. Si tratterebbe, perciò, di un affermazione del tutto priva di riscontri oggettivi, traducendosi in un difetto assoluto di motivazione in relazione al pericolo di reiterazione del reato, che  potrebbe giustificare il reato. La linea difensiva ha anche negato che  Iacono sia un soggetto dotato di capacità nell’eludere i sistemi di controllo e, quindi, si sia accompagnato allo Ianuario per compiere un apprendistato,  in quanto da nessun elemento oggettivo emerge che Giuseppe  Iacono abbia accettato di subentrare allo Ianuario: oltretutto l’indagato è sprovvisto di “merce” e non ha le attrezzature per compiere la attività di spaccio, né ha il denaro per acquistarle e rivenderla. Allo stesso modo, la presunta abilità nell’eludere i controlli non sarebbe riscontrabile. La sola circostanza che, attraverso il suo cellulare usando FB lo Iannuario abbia chiamato il Caliendo  e, quindi,  il  Caliendo abbia risposto, era stata ampiamente giustificata dallo Iacono e, quindi, non costituirebbe affatto il grave elemento indiziario in grado di giustificare la grave misura cautelare della privazione della libertà personale.

Oltretutto, secondo la difesa, il GIP con scarso senso critico avrebbe omesso di considerare che dalle ore 18,08, quando il cellulare dello Iacono è stato sequestrato dalla Polizia  che lo aveva fermato, le chiamate partite verso l’utenza del Caliendo sono state operate dalla stessa Polizia per attirare quest’ultimo  sul luogo dell’incontro ed avere la prova che egli vi si recava per acquistare la merce sapendo che prima da quel cellulare lo aveva chiamato lo Ianuario. In sintesi, per il difensore di fiducia di Iacono non vi  sono indizi di colpevolezza sufficienti a provare che l’indagato  abbia tratto vantaggio ed abbia concorso  con le attività dello Iannuario. Infine, è stato posto l’accento sulla mancanza di pericolo di reiterazione della condotta paventato dal Gip, che tra l’altro non aveva adeguatamente motivato la concretezza di tale pericolo. Da ieri, dunque, Giuseppe Iacono raggiunge Roberto Pipolo e Ludovica Florenzo tra gli indagati liberati da ogni misura restrittiva della libertà personale. Per il momento soltanto Giuseppe Caliendo e Mirko Ianuario (quest’ultimo con obbligo di braccialetto elettronico) restano tra i destinatari della misure cautelari emesse dal Gip alla vigilia di Capodanno.

Francesco Ferrandino

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