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Il parcheggio è in “zona di riserva e protezione delle concessioni”

Gli invasivi lavori di costruzione del parcheggio si stanno svolgendo in un’area che doveva essere protetta, ma di fatto tutti hanno ignorato questo piccolo particolare e questo è di una gravità assoluta. Leggo di “distanze di rispetto” dell’area di cantiere dalle singole concessioni, la qual cosa non ha alcun senso, trattandosi di un’unica falda superficiale, ripartita per lo sfruttamento in singole concessioni, mentre la zona residua (quella non assegnata) della originaria unica Concessione “Paludi”, fu classificata dalla Regione, come “zona di riserva e protezione delle Concessioni assegnate”. L’area di cantiere del parcheggio risulta ubicata all’interno della ex concessione Paludi e pertanto ubicata nella zona di riserva e protezione ambientale. Si può osservare nella planimetria (riprodotta nella foto), che l’area del parcheggio è adiacente alla concessione numero 3 ex Jolly Hotel, nel perimetro della ex concessione Paludi e quindi nella zona protetta.Come ha fatto la Regione a “dimenticarsi” di questo? La stessa Regione, che inizialmente, con la nota del 22.09.2017 parlava di “preoccupazioni coerenti, con lo stato della geologia e la idrologia della falda e tali da paventare la vulnerabilità dell’acquifero intercettato con pericolo di inquinamento”; e successivamente, solo un mese dopo, con la nota del 24.10.2017 prescriveva  accertamenti tecnico-operativi che poco o nulla potevano, contro un possibile inquinamento, accendendo il semaforo verde al Comune. Il classico esempio di becera politica sulla testa della collettività.

Tutto il fragile “castello di prove pro parcheggio”, si poggia su una perizia di parte del Comune, che come ho avuto modo di scrivere più volte, contiene affermazioni non scientificamente provate, come lo strato impermeabile tra le ipotetiche due falde e palesi “distrazioni” sulle analisi effettuate delle acque della falda, che contengono colossali incompatibilità tra residuo fisso e conducibilità elettrica. Sono state scritte anche tante altre bugie, come quella che tutti gli emungimenti dei concessionari sono profondi e senza neanche capire il perché della profondità di alcuni pozzi. Sono stati fatti invece “ad arte”, dei blitz dai concessionari, che hanno sortito un effetto intimidatorio.

Davvero qualcosa di raccapricciante e si continua su questa strada. L’amministrazione di Ischia, continua a procedere a testa bassa in modo arrogante, nonostante durante lo svolgimento di questa prima parte dei lavori, riguardante la palificazione perimetrale a 5 metri di profondità, la sonda della trivella, uscisse fumante dallo scavo, per aver intercettato l’acqua termale a 37.5 gradi centigradi. Sono già in falda! Spiegassero perché hanno interrotto le perforazioni sul lato dell’ex giornalaio, mentre la palificazione è prevista su entrambi i lati. Ho fatto le foto e anche le profondità raggiunte, mi lasciano perplesso. Ci sarà tempo di appurare e denunciare questo schifo.

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