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Piani di evacuazione, basta con i “silenzi”

DI FRANCESCO EMILIO BORRELLI

Sono anni che chiedo alla Protezione civile nazionale di procedere celermente alla definizione dei piani di emergenza e alle successive prove di evacuazione sul territorio dell’isola d’Ischia. In tutto questo tempo però devo riscontrare che il problema non sembra affliggere né preoccupare minimamente le amministrazioni locali e una parte consistente della popolazione che non hanno mai spalleggiato questa richiesta in modo convinto. E’ assurdo che dopo tutto ciò che è accaduto sull’isola negli anni e nei secoli, con il comune di Casamicciola che ha avuto recentemente vittime e subito seri danni in seguito all’ultimo terremoto, non si sia ancora provveduto a realizzare piani di emergenza collaudati ed efficienti e le conseguenti prove di evacuazione.

Appena arriva qualche scossa ci si spaventa, si scende in strada ma poi nel concreto si evita di organizzarsi per prevedere in caso di emergenza un piano di evacuazione per l’isola. Ricordo ancora le scene dei moli ischitani invasi da gente che voleva lasciare Ischia subito dopo il terremoto nell’estate del 2017. Ammassati gli uni sugli altri ai moli e senza una precisa organizzazione per lasciare l’isola. Il tempo passa, le tragedie arrivano ma sembra che nessuno sia veramente interessato a creare un sistema organizzativo strutturato. Il perché temo sia ovvio. Organizzare i piani di emergenza e le vie di fuga obbligherebbe tutti a fare i conti con alcune costruzioni abusive realizzate in modo ignobile che rendono difficile l’esodo. Tutti rinviano il problema perché è rognoso e di difficile soluzione ma prima o poi sarà la natura ancora una volta a presentare il conto e temo che sarà molto salato.

* CONSIGLIERE REGIONALE “DAVVERO VERDI”

 

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