Il terremoto ha duramente colpito Casamicciola e i suoi abitanti, ma gli effetti di quella maledetta scossa si riverberano a più livelli. Diversi alberghi sono stati danneggiati e la prossima stagione turistica si preannuncia quanto mai carica di incognite per un territorio che è stato la culla del termalismo isolano: lo spopolamento della zona alta di Casamicciola, quella più martoriata, ha creato un effetto a catena, anzi, a cascata. È come se un fiume, nato sulle alture per poi raggiungere il mare, si fosse progressivamente inaridito: con effetti disastrosi anche per il settore commerciale, come testimoniano alcuni esercenti di piazza Marina. Parliamo di una delle poche vere e proprie zone interamente pedonali dell’isola, dove hanno sede diversi negozi, alcuni dei quali sono considerati delle “istituzioni” dai cittadini di Casamicciola. Eppure, il pericolo costituito dal disgregarsi del tessuto sociale inizia a farsi sentire in maniera più che tangibile anche per loro.
Un fenomeno la cui evidenza si accentua in questo periodo pre-natalizio, pur se va riconosciuto che anche in passato il corso Luigi Manzi non registrava afflussi-record, vuoi per la tradizionale diminuzione dei turisti, vuoi per il mancato consolidamento di luoghi di ritrovo e intrattenimento per gli avventori isolani, che si dirigono verso i comuni limitrofi: una tendenza che, come leggerete nei pareri che abbiamo raccolto, mina alle fondamenta le prospettive future, anche immediate, per l’economia casamicciolese. Non è tanto il sisma ad aver impoverito il giro d’affari, quanto le molteplici implicazioni createsi in questi quattro mesi: il forzato trasloco di diverse famiglie, compresi numerosi ragazzi in età scolare, ha quasi annullato gran parte dell’indotto che si formava a partire da Corso Principessa Margherita e che approdava proprio a Piazza Marina. Di fronte alle incertezze della politica, c’è comunque chi si impegna per mantenere “accesa la luce” in quello che rappresenta, o almeno dovrebbe rappresentare, il salotto buono del paese.
VITO DEL DEO: «NON SOLO IL SISMA: MANCA ANCHE UNA VISIONE STRATEGICA GLOBALE». Vito Del Deo è titolare di numerosi esercizi commerciali in piazza Marina, da “Novantesimo minuto” a “Strada facendo”. Il suo è quindi un punto di vista privilegiato, oltre che affidabile, sul momento che vive il commercio nel Comune termale. «Una certa diminuzione del giro di affari si avverte, ma non credo sia dovuta interamente al sisma. Sicuramente i danni che hanno subìto alcuni alberghi della zona hanno provocato una riduzione del flusso di turisti che nelle festività natalizie garantivano un certo movimento, tuttavia io credo che il vero problema stia a monte, in una mancata visione complessiva che investe anche la politica amministrativa. Sì, viene installato l’albero di Natale e alcune luminarie, ma questo non basta se esse non trasmettono calore. L’estetica costituisce il primo fondamentale impatto per l’avventore, andrebbe quindi curata in ben altro modo. Ulteriori perplessità vengono dalle poche casette di legno dislocate sul corso, senza alcun criterio: avrebbero avuto un senso se fossero state estese per tutta la lunghezza della strada, oppure meglio ancora se disposte intorno alla piazza Marina, a ferro di cavallo, rivolte verso il Capricho dove solitamente si tengono alcuni spettacoli, ma così come sono state piazzate non hanno alcun senso. Hanno pubblicizzato il Planetario, ma siamo già oltre metà dicembre e non si vede: non vorrei che avessero inteso come scadenza il Natale 2018. Ecco, sono tante piccole cose che non vanno, ma che insieme contribuiscono al difficile momento attuale. Al di là del sisma, qui in mezzo alla piazza troneggia il Capricho in rovina: vorrei tanto che venisse affidato a qualche imprenditore, non importa chi, affinché lo valorizzasse e mettesse fine a questo scempio. Il Capricho potrebbe costituire il vero punto di svolta per l’economia della zona: diventerebbe il principale elemento di traino per le attività commerciali limitrofe: anche perché ogni elemento di novità indurrebbe anche gli altri a rinnovarsi in modo concorrenziale, con beneficio dei cittadini che arriverebbero anche dagli altri Comuni dell’isola. Molte attività sul corso pagano anche il non aver investito sul rinnovamento, e per questo oggi sono sull’orlo della chiusura. C’è chi critica gli imprenditori del low cost, quasi che essi avessero rovinato la nostra economia, eppure io la penso all’opposto: tutti dicono che bisogna puntare sulla qualità e quindi su prezzi alti per intercettare la clientela più ricca e raffinata, ma saremmo poi in grado di accoglierla? Ci vogliono adeguate professionalità negli alberghi, trasporti pubblici e privati degni di questo nome. Persino le nostre strade sono in uno stato pietoso. La verità è che lo stato reale dei servizi dell’isola è proprio da “low cost”. Eppure la politica locale sembra sorda a queste necessità. E questo vale per tutti i Comuni dell’isola: senza una visione unitaria si va a fondo insieme». Più in dettaglio, l’attività commerciale secondo Del Deo ha comunque risentito del parziale spopolamento della zona rossa: «Certamente i cittadini sfollati hanno diminuito qualcuno di quei consumi minori, dalla ristorazione all’abbigliamento stagionale, adottando un atteggiamento un po’ più “difensivo” e quindi limitandosi in quel tipo di spesa che comunque garantiva un certo giro d’affari: ma è del tutto comprensibile, visto che alcune famiglie sono passate dall’avere due case di proprietà, per poi vederle entrambe danneggiate e finire forzatamente in affitto». La conclusione non è incoraggiante: «Dopo il periodo natalizio, per i commercianti sarà ancora più dura perché fino ad aprile gli isolani saranno ancor meno propensi al consumo al dettaglio, tuttavia cercheremo di tener duro: senza noi esercenti che nonostante tutto continuiamo a garantire il prosieguo dell’attività e a mantenere accesa la luce, il corso di Casamicciola sarebbe già morto, declassato definitivamente a luogo di passaggio tra i due versanti dell’isola».
ALESSANDRO CATANEO: «QUI L’INVERNO È INIZIATO IL 22 AGOSTO». Per Alessandro Cataneo, giovane commerciante, è importante che i colleghi facciano fronte comune per mantenere viva la piazza Marina: «Le conseguenze del sisma hanno indubbiamente ridotto un certo giro di economia nella zona: penso ai ragazzi del vicino Istituto Mattei o del Sanseverino. Tuttavia non voglio nemmeno prendere in considerazione le responsabilità, reali o presunte, di chi ci amministra: quello che mi importa è riuscire a portare gente in piazza, evitando che questo posto si spenga definitivamente. Conta il risultato finale, a prescindere dall’apporto dell’amministrazione». Insieme ad altri commercianti, Alessandro ha dato vita a iniziative che hanno coinvolto anche i bambini delle elementari: «Con la collaborazione delle dirigenti dei vari plessi delle scuole elementari, abbiamo organizzato alcune giornate con i bambini, portandoli nei vari negozi dove i singoli commercianti illustravano la propria attività, e anzi permettendo ai ragazzi di partecipare a determinate fasi della lavorazione, come ad esempio la preparazione della pizza o dei biscotti nel ristorante di Massimiliano Scibilia. Un’iniziativa che, coinvolgendo di conseguenza anche i docenti e i genitori, serve comunque a portare un certo movimento quotidiano sul corso, facendo capire a tutti, anche ai ragazzini, che Piazza Marina c’è, ed è viva. Magari non si salva l’economia, ma si permette a diverse attività di non chiudere». Secondo Alessandro, il sisma ha comunque peggiorato l’andamento della stagione invernale: «Inutile negarlo, il terremoto ha fatto sì che l’estate si chiudesse in pratica il 22 agosto: molte attività non sono riuscite a mettere da parte quelle risorse con cui poi si faceva fronte alla lunga stasi invernale. Ecco perché diversi commercianti cominciano già a sentire la “stretta” stagionale, e alla primavera mancano molti mesi». Due mesi fa, Alessandro Cataneo si rese protagonista di un gesto di grande generosità in favore degli sfollati quando, anch’egli terremotato, mise in vendita tutta la sua collezione di libri e cd per poi devolvere il ricavato in favore dell’associazione “Catena alimentare”, eppure, nonostante il grande successo di quell’iniziativa, al commerciante è rimasto l’amaro in bocca: «Mi sarebbe piaciuto che altri raccogliessero l’esempio, ma l’aspettativa è andata delusa. Tuttavia, cerchiamo di tener duro».
MASSIMILIANO SCIBILIA: «INVERNO DURO, MA ANCHE L’ESTATE NON SARÀ FACILE». Il titolare dell’accorsato ristorante “Il Signore degli Agnelli” non ha dubbi: il giro d’affari si è ridotto. «È stato un anno durissimo. Non dimentichiamo che prima del terremoto ci fu la storia dei sequestri ai tavolati sul lungomare: venti giorni di stop all’attività balneare che giocoforza ebbe riflessi negativi anche sul commercio locale». Talvolta si registrano anche episodi al limite del surreale: «Avevamo alcune prenotazioni per cene di classi scolastiche programmate nel corso dell’autunno, ma sono state cancellate quando i genitori hanno saputo che il ristorante è situato a Casamicciola». In sostanza, oltre ad essere stato il comune più colpito dal sisma, Casamicciola pare condannata a pagare ulteriore dazio a quella maledetta sera del 21 agosto. Lo sguardo di Massimiliano Scibilia non si ferma all’inverno in corso: «Alcuni confidano nella prossima stagione, ma non hanno fatto i conti con i numerosi alberghi danneggiati. Ciò significa che non si potrà contare sui numeri d’afflusso turistico del recente passato. Circostanza che si ripercuote anche sulle nostre attività. Ecco perché è opportuno concordare con l’amministrazione comunale un certo tipo di attrazioni in grado di catturare l’attenzione dei cittadini che considerano il litorale casamicciolese solo come un punto di passaggio: eventi, musica in piazza, manifestazioni che favoriscano la frequentazione regolare del corso, altrimenti con la ridotta capacità ricettiva della zona si addenseranno varie nubi sul futuro del commercio locale. Ad esempio, il “Cristallo” riaprirà nel periodo natalizio, mentre il “Gran Paradiso” è chiuso per lavori che dureranno almeno fino alla stagione estiva. Il ridotto giro d’affari, già percepibile adesso, ovviamente lo riscontro nella mia attività ristorativa: un anno fa eravamo quasi sempre pieni, oggi riempire metà della sala è già un successo. Ma la contrazione è avvertita anche negli altri settori commerciali: negli anni scorsi i negozi di abbigliamento in questo periodo registravano grandi folle di avventori, oggi invece pur coi saldi la quantità di clienti è drasticamente diminuita». Prima ancora di arrivare a una difficile concertazione con le amministrazioni, secondo Massimiliano sono gli stessi cittadini isolani a non dover dimenticare Casamicciola: «Se lasciamo morire la Piazza, con la paventata chiusura dei negozi, difficilmente essa rinascerà. Chi verrebbe a investire in un luogo ormai depresso?».
LA PROPOSTA: NATALE, LA CRISI E I “CONSIGLI PER GLI ACQUISTI”. Di fronte alle difficoltà provocate dal sisma, il noto manager dell’Hotel Grazia Terme Antonio Longobardi ha elaborato un’idea diretta a sostenere in modo intelligente e partecipato le tante attività produttive messe a durissima prova da questa calamità: «Ho risolto il solito dilemma di cosa regalare a Natale! Ho deciso, e invito tutti i miei amici a fare altrettanto. Ho comprato tantissimi cd di Ischia con la musica del cuore: una compilation curata da musici ischitani, il cui ricavato sarà destinato alla costruzione di due parchi giochi per i bimbi di Lacco Ameno e di Casamicciola. Poi andrò dal mio amico ceramista, Gaetano Keramos, delocalizzato a Forio, e comprerò altre cose da regalare a miei amici più cari. Così come la cena degli auguri di Natale,con gli amici di tutta la l’isola, cercherò di organizzarla al ristorante La Beccaccia, qui in zona rossa: persone eccezionali! Così come la pizza andrò a gustarla da Catari’ delocalizzata per causa di forza maggiore a Forio. Altro regalo importante è la classica cassetta di vino. Quest’anno la comprerò dalla famiglia Castagna proprietari della tenuta Crateca. Ragazzi speciali, oltre che produttori di un ottimo vino! Quindi amici, dimenticate regali a cui vi ho da sempre abituato : gioielli, auto di lusso,appartamenti sulla quinta strada e viaggi esotici. Quest’anno si cambia! L’amico più caro riceverà da me un semplice cd o una ceramica: di valore sicuramente più grande degli altri soliti!»