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Polemiche sul contributo al Liceo, il preside farà chiarezza

ISCHIA. Dopo le forti polemiche e perplessità sorte tra i genitori circa l’uso delle somme ottenute dal versamento del contributo “volontario”, il Dirigente scolastico del Liceo Statale “Ischia”, il dott. Gianpietro Calise, e la presidente del Consiglio d’Istituto, Assunta Barbieri, hanno organizzato un incontro per le ore 16 del mercoledì 23 marzo allo scopo precipuo di fare pubblicamente chiarezza. Il motivo scatenante dei dubbi, che hanno poi reso opportuno questo meeteng, è noto: entro lo scorso 22 febbraio, i genitori che avrebbero voluto far partecipare i propri figli alle gite scolastiche avrebbero dovuto essere in regola con la quota assicurativa voluta dal Governo dopo la tragedia di Roccaraso. Il problema, è che quella somma era già compresa nel contributo “volontario” di 110 euro, cifra che non era stata divisa in due bollettini, impedendo così la libertà di scelta. Molti genitori non l’avevano presa bene, invocando anche una maggior trasparenza in merito all’effettivo impiego dell’attivo di fondo cassa, che allo scorso 31 dicembre erano superiori ai 400.000 euro. Il malumore dei genitori era ovviamente rivolto principalmente a quell’erogazione “liberale” che di fatto diventa quasi obbligatorio e sulla cui destinazione non era stata finora specificato alcunché. Ad aumentare i dubbi aveva contribuito anche l’articolata nota diffusa dal Liceo Statale Ischia nella quale si esplicano tutti gli adempimenti da compiere per l’iscrizione degli studenti agli anni successivi al primo per l’anno scolastico 2016-2017, quello che di fatto si aprirà dopo la pausa estiva. Si legge innanzitutto che i genitori degli studenti minorenni e maggiorenni sono tenuti a comunicare tempestivamente all’istituto le variazioni anagrafiche, sanitarie, di affido o di quanto altro già comunicato, utile per la carriera scolastica. Gli stessi possono modificare per il prossimo anno la scelta di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica operata per quello in corso, utilizzando una apposita scheda. E fin qui, nulla di strano; ma nel passaggio immediatamente successivo si leggeva che: «Tutti gli studenti per perfezionare l’iscrizione sono tenuti entro il termine del 22 febbraio (termine dunque peraltro scaduto, ndr) 2016 ad effettuare il versamento di euro 110 presso l’ufficio postale con bollettino fornito dall’istituto ed a consegnare la relativa ricevuta alla segreteria entro lo stesso termine. Il versamento di euro 110, non frazionabile, comprende il contributo per l’ampliamento dell’offerta formativa ed il premio dell’assicurazione stipulata a favore degli studenti contro gli infortuni. La polizza assicurativa di quest’anno è consultabile sul sito web dell’istituto. Detto contributo è detraibile nella misura del 19 per cento purché sul versamento sia riportata nella causale la seguente dicitura: ‘Erogazione liberale per l’ampliamento dell’offerta formativa’. Si potrà chiedere il rimborso del contributo in caso di trasferimento ad altro istituto entro il 30 settembre 2016. Il consiglio d’istituto non ha previsto riduzioni ed esenzioni per il reddito o per merito di tale contributo che rappresenta una risorsa indispensabile per il funzionamento di questo liceo. Senza tale contributo la scuola non può assicurare servizi e attività di ampliamento dell’offerta formativa (non obbligatori) come assicurazione, stampati interni, fotocopie, uscite e viaggi, per i quali sono necessari risorse aggiuntive non previsti dall’ordinamento». Sin qui la nota diramata dal Liceo. Il contributo in questione, come detto, va  inteso in senso assolutamente volontario, dal momento che le tasse scolastiche vanno pagate soltanto all’Agenzia delle Entrate e dunque al governo centrale. Il problema tuttavia si è creato nel momento in cui in alcune classi sono state organizzate le canoniche gite. All’interno di questa quota di 110 euro, infatti, si trova anche l’assicurazione e a quanto si apprende agli studenti sarebbe già stato spiegato che se entro lo scorso 22 febbraio non tutti fossero stati in regola col pagamento del bollettino. Ma, come sarà ormai chiaro a tutti i lettori, ai genitori è stato consegnato un unico bollettino comprensivo del contributo volontario e dell’assicurazione obbligatoria per le gite (norma introdotta dal governo dopo la tragedia di Roccaraso dello scorso 12 febbraio). Chiaramente, se un genitore vuole mandare un ragazzo in gita e deve pagare 110 euro, quel contributo diventa tutt’altro che volontario, ma diventa di fatto una vera e propria imposizione. I genitori fecero sensatamente notare che la scuola dovrebbe presentare due bollettini diversi: uno di 40 euro, obbligatorio (sempre che si intenda far partecipare i propri congiunti alla gite scolastiche), ed un altro di 70 euro, a quel punto davvero facoltative e magari in base alle possibilità economiche dei singoli soggetti. Per farla breve, quindi, chi ha voluto mandare in trasferta il proprio giovanotto, si è visto praticamente “costretto” a pagare l’intera somma. L’incontro di mercoledì pomeriggio servirà, quindi, a dirimere tali contraddizioni, facendo definitiva chiarezza sulla destinazione delle somme versate e sulle varie voci d’impiego del copioso attivo di cassa. Conoscendo la serietà e l’impegno del dottor Gianpietro Calise, lo scopo dovrebbe essere facilmente raggiunto.

 

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