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Pomeriggio di fuoco, al Capricho tutti contro tutti

Ennesima infuocata riunione al Capricho sulla questione-scuola. Quella che nelle intenzioni doveva essere un incontro fra esponenti dell’amministrazione di Casamicciola e i rappresentanti di classe si è trasformata in una enorme pentola a pressione dove si sono ben presto sfogati i furori e le rivendicazioni su un tema che di giorno in giorno vede accumularsi nuove tensioni. La “famigerata” riunione dello scorso 21 novembre al plesso Marconi, da cui scaturì il clamoroso dietrofront delle scuole ischitane sui doppi turni con gli studenti delle scuole di Casamicciola, ha funzionato come la benzina gettata su una situazione già incandescente. Di fatto, la sala del Capricho è stata letteralmente gremita in ogni angolo da oltre centocinquanta persone, in larghissima parte genitori ansiosi di conoscere l’immediato futuro scolastico dei loro figli. È stato difficile ottenere un minimo di disciplina dai presenti per far sì che gli interventi e il dibattito si svolgessero in maniera intelligibile e costruttiva. L’arrivo di un microfono e di una cassa acustica ha notevolmente mitigato il problema del trambusto, che è stata la costante cifra stilistica del pomeriggio casamicciolese.

L’assessore Ignazio Barbieri è stato il primo esponente dell’esecutivo a spiegare ai presenti le linee direttive entro cui si muoverà l’amministrazione: «Entro gennaio tutti i nostri ragazzi torneranno “a casa”. Se siamo costretti ai doppi turni, allora li faremo nel nostro Comune». Tra gli applausi di una parte dell’uditorio e le contestazioni dell’altra, Barbieri ha spiegato che la promessa iniziale di riavere l’agibilità del plesso De Gasperi entro il 30 gennaio era stata fatta ben prima che arrivasse il diniego del Commissario, che di fatto significò lo stop ai lavori.

È poi toccato al consigliere con delega alla scuola, l’avvocato Nunzia Piro, intervenire: «Stiamo affrontando un momento di grande difficoltà, ma proprio in questo frangente dobbiamo dimostrarci più forti e migliori degli altri. Sin dal giorno successivo al sisma abbiamo cercato le migliori soluzioni per risolvere il problema delle sedi scolastiche». Poi è arrivato il primo riferimento alla riunione del 21 novembre al Marconi, dove i presidi e i presidenti dei consigli d’istituto hanno deliberato lo stop alla turnazione alternata, condannando di fatti gli studenti casamicciolesi a frequentare le lezioni al pomeriggio per il resto dell’anno: «Quella riunione resta un fatto increscioso, non voglio colpevolizzare nessuno perché con la preside Allocca c’è stata sempre collaborazione reciproca, e vogliamo continuare a farlo», ha detto il consigliere Piro, che subito dopo ha cambiato tono lanciando un messaggio inequivocabile, che è sembrato un vero e proprio siluro nei confronti dell’operato della dirigente: «Tuttavia la Preside aveva il dovere di informarci ma non lo ha fatto: lei amministra una scuola, noi invece amministriamo un paese. L’amministrazione avrebbe dovuto essere assolutamente informata». Le temperature, se possibile, si sono alzate ancor più all’interno della sala, mentre i genitori finivano anche col litigare tra loro, palesando opinioni tutt’altro che concordi.

La Preside Allocca ha quindi preso il microfono per rispondere all’accusa: «Ringrazio innanzitutto il Comune di Ischia per l’ospitalità, ma voglio dire al sindaco che io non ho mai prevaricato le sue funzioni, e non sono quindi d’accordo con il consigliere Piro. Sono sempre stata collaborativa con l’amministrazione, ho partecipato alle riunioni a cui venivo chiamata, ai sopralluoghi per individuare le possibili aree per i moduli abitativi. Ecco, al sindaco spetta la scelta di tali aree, ma l’organizzazione della scuola spetta alla scuola»,  ha dichiarato la Preside dell’Ibsen.

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Castagna: «Il 21 novembre io ero impegnato in Prefettura, e avevo sentito la Preside Allocca al telefono, che però non mi ha minimamente avvertito di quella riunione al Marconi», ha subito puntualizzato il primo cittadino, che ha poi continuato: «Noi, prima ancora che casamicciolesi, ischitani o isolani, siamo cittadini italiani, e le scuole, anche quelle di Ischia, appartengono allo Stato italiano, quindi a noi». Il sindaco ha sinteticamente illustrato l’iter percorso dall’amministrazione in questi tre mesi sul fronte scolastico, spiegando i motivi che hanno portato al momentaneo stop dei lavori al plesso De Gasperi di Perrone: la constatazione di possibili pericoli dovuti al mancato fissaggio delle pareti divisorie con le strutture portanti (rimaste intatte) fecero lievitare i costi da circa 200mila a 500mila euro. Una cifra che il Commissario non volle approvare. Castagna ha poi ripercorso la ricerca delle possibili aree per le strutture prefabbricate («non chiamiamoli container»  precisano gli esponenti dell’amministrazione) e il costante dialogo col Ministero dell’Istruzione.

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Più volte la folla ha chiesto dei termini precisi per il ripristino delle scuole casamicciolesi. Sul punto il sindaco è stato più volte categorico: «Anche io ho figli che frequentano le nostre scuole, e da padre vi dico che i nostri ragazzi rientreranno negli edifici soltanto quando io sarò realmente convinto che essi siano sufficientemente sicuri. Potete organizzare tutte le manifestazioni che volete, ma questa è la mia convinzione». Per quanto riguarda il De Gasperi, Castagna è stato altrettanto chiaro: «Tra dieci giorni sarò in grado di dirvi quando termineranno i lavori». Il primo cittadino ha poi illustrato le altre soluzioni temporanee che potranno essere adottate in attesa del ripristino: una è costituita dal fitto dell’albergo Le Zagare, il cui contratto potrebbe essere siglato dall’amministrazione già la settimana prossima, mentre il Miur ha fatto sapere che anche Villa Bellavista, cioè l’ex Napoleon ora sede del Municipio, potrebbe essere adibito a usi scolastici. Entro lo stesso termine il Ministero dovrebbe dare indicazioni circa le preferenze sui siti per il montaggio dei prefabbricati, e toccherà all’amministrazione scegliere.

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SCONTRO. L’elenco delle soluzioni prospettate dal sindaco per fronteggiare nell’immediato l’emergenza scolastica dopo il voltafaccia delle scuole ischitane non è piaciuto alla preside Allocca: «Io dirigo e regolo la scuola soltanto se c’è un piano più o meno preciso, che però dalle parole del sindaco mi pare che non vi sia al momento». La dirigente ha ricevuto l’appoggio di Susy Capuano, vicepresidente del consiglio di circolo dell’Ibsen, che ha accusato l’amministrazione di mancanza di programmazione. Tuttavia, proprio durante l’intervento della dirigente Allocca, è esplosa la micidiale reazione del sindaco Castagna, che ha letteralmente sbattuto i pugni sul tavolo, il cui fragore ha completamente superato il costante chiasso prodotto dall’assemblea, facendo saltare in piedi numerosi osservatori: «Dovevo essere avvertito dello svolgimento di quella riunione – ha tuonato Giovan Battista Castagna – e chi era presente non poteva prendere quella decisione!». L’abituale calma democristiana del sindaco è così esplosa, e i frammenti hanno investito e contagiato la sala che ha applaudito la determinazione del primo cittadino. L’avvocato Nunzia Piro ha appoggiato tale punto di vista: «Chi era presente alla riunione del Marconi, se non era d’accordo con l’imposizione dei turni fissi pomeridiani, non doveva “prendere atto” bensì doveva opporsi a quella decisione», ha dichiarato la Piro, riferendosi in modo trasparente alla posizione della preside Allocca nella ormai proverbiale deliberazione di martedì scorso al plesso Marconi. Sul punto, prima di sciogliere la movimentata e arroventata seduta, il sindaco ha ribadito quello che suona come un avvertimento: «Il 21 novembre è un romanzo che non finisce qui, ma verrà sicuramente scritto un secondo capitolo», ha detto Castagna. Di sicuro, è l’intero romanzo scolastico isolano che promette di essere ancora lungo.

Francesco Ferrandino

Fotoservizio di Franco Trani

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