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Il “respiro cosmico” che pulsa nella nostra Procida

Di Michele Romano

PROCIDA – L’apertura della “Fiera del Libro”, segnata dalla mestizia, tristezza e dolore nel cuore per l’improvvisa e immatura perdita della nostra cara Anna, donna meravigliosa come moglie, madre, nonna e parimenti come uno dei punti cardinali della stupenda squadra femminile dell’Associazione Borgo Marinaro Chiaiolella, immenso baluardo al “cupio dissolvi” dell’essenza comunitaria, ha rappresentato un buon viatico, nel segno della sobrietà, del suo percorso estivo di fermentazione socio-culturale. Di ciò bisogna ringraziare Luigi Nappa con la presentazione del suo libro: “Procida, colori e pensieri” (edizione Fioranna), supportato dall’estro di Domenico Ambrosino (kiodo), della dotta esposizione di Giacomo Retaggio, dalle riflessive emozioni di Guglielmo Taliercio. In tal senso, attraverso il linguaggio raffigurativo della sua pittura, ci ha raccontato il “respiro cosmico” che pulsa dentro la nostra cara polis micaelica e si trasmette dentro di noi fin dalla prima infanzia. Tale narrazione, arricchita dalla sua alta esperienza di “navigatore, di marinaio” prigioniero dell’Infinito come definisce questa figura Kermac ne “Sulla strada”, e della sua sensibilità di artista che lo rende uno straordinario e perenne “fanciullo”, ci apre il cuore e la mente a riscoprire lo stupore e la meraviglia verso la struggente bellezza della natura e delle tante creature, come sopra ricordato, che hanno attraversato e attraversano nella loro semplicità, l’amata Procida. Possiamo dire che Gigi, in margine ad una pedagogia di servizio, ha acquisito il diritto di ottenere la titolarità di un “Maestro” insieme ai suoi ispirati colori, che educa un popolo ad uscire dalla cupezza egocentrica in cui attualmente sembra rannicchiato.

Senz’altro l’evento tenutosi il 25 luglio, nella dolcezza del Santuario di San Giuseppe a Chiaiolella, promuove come “logo”, che caratterizzerà nel tempo l’edizione 2018 della “Fiera del Libro”, sorta dalla geniale intuizione del caro e indimenticato Mons. Michele Ambrosino nel 1959, “Procida, colori e pensieri” del cosmopolita marinai micaelico.

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