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Rissa a Monterone, condannati i tre ucraini

NAPOLI – La settima sezione penale del Tribunale di Napoli, nella persona del giudice dott. Sandro Ciampaglia, ha condannato Nichai Ihor, Kohut Bodhan e Kackmar Rusian, i tre ucraini che nella serata di martedì hanno seminato il panico a Monterone rendendosi artefici di una rissa che ha ad un certo punto spaventato non poco i passanti ma anche gli stessi abitanti della zona. E’ quanto sancito nel processo per direttissima che si è svolto ieri mattina, dopo che i tre avevano trascorso la notte nelle camere di sicurezza della Compagnia dei Carabinieri di Ischia, come disposto dall’autorità giudiziaria. Nel dispositivo si legge quando segue: “Letti gli artt. 442, 533, 535 c.p.p. dichiara Nichai Ihor, Kohut Bodran, Kackmar Ruslan responsabili del reato loro ascritto e, escluso l’aumento per la contestata recidiva nei confronti di Nichai Ihor, li condanna, con la riduzione per il rito, alle pena di mesi quattro e giorni venti di reclusione ciascuno, oltre al pagamento delle spese di giudizio. Pena sospesa per Kohut Bodran e Kackmar Rusian. Ordina l’immediata liberazione degli imputati se non detenuti per altra causa in quanto il pubblico ministero non ha avanzato alcuna richiesta di misura cautelare personale”.

La vicenda in questione, come detto, è accaduta nella serata di martedì intorno alle 22 in una frazione, come quella di Monterone, da tempo ritenuta ad alto rischio e nella quale non a caso gli uomini del cap. Centrella hanno da tempo deciso di monitorare con un’attenzione quotidiana soprattutto nelle ore serali e notturne, che per ovvi motivi sono quelle maggiormente “problematiche”. E non a caso proprio mentre si svolgeva un’attività di pattugliamento nel Comune di Forio, l’autoradio dell’Arma veniva avvicinata da alcuni passanti che segnalavano – con aria visibilmente scossa e preoccupata – la presenza di una rissa in corso tra tre extracomunitari. I carabinieri a quel punto intervenivano con immediatezza chiedendo il supporto dei colleghi della stazione di Forio e riuscivano a bloccare i tre uomini. Non senza riportare però conseguenze, dal momento che gli ucraini se le stavano suonando di santa ragione e non hanno inteso interrompere la feroce “scazzottata” nemmeno di fronte all’arrivo dei tutori dell’ordine.

Non a caso, prima di essere condotti in caserma, Nichai Ihor, Kohut Bodhan e Kackmar Rusian hanno dovuto fare tappa presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno per farsi medicare dalle ferite riportate nel corso della rissa. I primi due hanno ottenuto un referto con cinque giorni di prognosi rispettivamente per “lesione da graffio al cuoio” capelluto e “trauma contusivo facciale”, il terzo invece è stato giudicato guaribile in un giorno per una “lesione al labbro inferiore”. Una volta condotti in caserma, sono stati dichiarati in stato di arresto, poi il processo e la condanna. E, soprattutto, la speranza che calmino una buona volta i loro bollenti spiriti.

GAETANO FERRANDINO

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