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SAN GIORGIO, SAN ROCCO E SAN SEBASTIANO I SANTI PATRONI DEI “BARANESI” IERI TUTTO IL PAESE CON I VIGILI HA FESTEGGIATO IL MARTIRE SAN SEBASTIANO

San Sebastiano e San Rocco di Barano centro  e il “test accese” San Giorgio sono i santi patroni e protettori del popolo di Barano d’Ischia. Quale  di essi  e considerato dai devoti baranesi il Primo nella graduatoria per importanza e carisma? Ad essere sinceri, per la storia di ciascuno, è difficile stabilirlo. Eppure a Barano c’è chi è convito che San Giorgio è più popolare di San Sebastiano e San Rocco messi insieme. C’è altresi chi ritiene che San Rocco  sia più importante di san Sebastiano e San Giorgio messi insieme, Non a caso, secondo i suoi fedeli estimatori, la piazza centrale di Barano si chiama “Piazza San Rocco”. Infine son in tanti ad essere convintgi che San Sebastano sia il Primo Santo Patrono dei baranesi. Comunque sia, i baranesi sono mossi dalla forza della fede. E ieri con il parroco Don Pasquale Trani chè la celebrato la solennità del Santo Martire,l’anno dimostrato. Per tanto Barano d’Ischia ha festeggiato il suo Santo Patrono San Sebastiano Martire in un clima di genuina devozione che solo il buon  popolo baranese, quando ci si mette,  alla sua maniera, sa offrire. Tutte le celebrazioni, dal Novenario ai vari incontri con i fedeli fino alla messa devozionale solenne officiata dal parroco Don Pasquale Trani di ieri mattina  con la presenza del sindaco Dionigi Gaudioso, degli altri sindaci dell’isola, dei  vigili urbani, carabinieri e Polizia, hanno avuto luogo nella storica chiesa rimessa a nuovo dedicata  al Santo Martire accanto alla piazza centrale del paese. Lo scorso anno per tutte le funzioni liturgiche relative alla ricorrenza del Santo Patrono Sebastiano, fu utilizzata la vicina chiesa di San Rocco, proprio per i  lavori di restauro  in  atto alla chiesa madre parrocchiale ove si venera il Santo protettore dei baranesi.  Una sorta di ospitalità che San Rocco fu ben lieto di offrire  al “collega Santo” della devozione comune locale. In realtà San Sebastiano e San Rocco per i cittadini di Barano centro, rappresentano due belle facce, due storiche icone  di una stessa preziosa medaglia che ciascun fedele dichiarato o seguace discreto, da sempre porta al collo in segno di appartenenza nella fede a due “eroi” della cristianità che la storia ha consacrato e ci ha tramandato  per l’umano sacrificio delle loro vite offerte negli anni delle persecuzioni alle anime elette. San Sebastiano, era quell’alto ufficiale che aiutava di nascosto i cristiani perseguitati.  Era un cavaliere che si avvalse dell’amicizia con l’imperatore Dioclezano per recare soccorso ai cristiani incarcerati e condotti al supplizio. Avrebbe fatto anche opera missionaria convertendo soldati e prigionieri. Poi Dioclezano, sentendosi tradito, passò alle minacce e infine alla condanna. Venne legato al tronco di un albero, in aperta campagna, e saettato con freccie appuntite da alcuni commilitoni. San Rocco invece era quel pellegrino che non aveva paura degli appestati. Nativo di Montpellier, in Francia, dopo aver venduto tutti i suoi beni si mise in cammino verso Roma e attraversò l’ Italia curando e confortando i malati di peste. Nonostante le notizie sulla sua vita siano poche e imprecise, è uno dei Santi più amati e popolari. Ecco perché Barano nei secoli lo ha “adottato” alla venerazione. La religiosità dei baranesi è ben nota in tutta l’isola ed anche all’estero. Costoro non fanno mistero della fede aperta che nutrono per il proprio santo protettore. Essi se lo ritrovano  a portata di mano. Prendiamo la centralissima Piazza San Rocco, cuore pulsante della vita politica, sociale e religiosa del comune di Barano d’Ischia. Questa piazza è delimitata da ben due chiese: a valle, la parrocchia di San Sebastiano; a monte, la chiesa (omonima) di San Rocco. Entrambe sono del ‘600-‘700, solo che mentre di San Sebastiano conosciamo data di fondazione (1604) e committente (Fra Cosimo da Verona), per quel che riguarda San Rocco dobbiamo accontentarci di un documento del registro parrocchiale della chiesa di San Giorgio a Testaccio. Pare che per la realizzazione di quest’ultima si sia serviti della maschera funebre del santo custodita nella chiesa Collegiata dello Spirito Santo a Ischia Ponte. Insomma, una bella piccola chiesa che, nel tempo, dopo i recenti lavori di restauro è diventata il vero punto di riferimento della comunità baranese. L’altra, la parrocchia di San Sebastiano in passato risultava  spesso chiusa e perciò difficilmente visitabile. Ora anche per questa chiesa i tempi e le abitudini sono decisamente cambiati. Il suo Santo, ossia San Sebastiano, è Nativo di Narbona, cittadino milanese, alto e stimatissimo ufficiale della guardia pretoriana di Diocleziano e Massimiano, Sebastiano è l’eroe della Militia Christi, come militare e come difensore della fede. Sebastiano è dunque a Milano, comandante della prima coorte pretoriana, di fatto la guardia del corpo imperiale, tanto stimato da Diocleziano e da Massimiano, che i due regnanti ne reclamano continuamente la presenza. Ignorano però che il loro favorito è cristiano. Egli dissimula la sua fede per meglio recare conforto ai correligionari perseguitati e rinsaldare la loro volontà di martirio a testimonianza del loro credo, quando, sotto i tormenti, questa vacilla. Tanti furono i miracoli operati dal santo. Probabilmente fu la leggenda del miracolo di Pavia il punto d’inizio di questa così estesa devozione. Le frecce che trafiggono il santo ne hanno fatto il patrono degli arcieri, balestrieri, archibugieri, ma anche, non si sa bene perché, dei tagliatori di pietre, dei tappezzieri, dei fabbri, dei pompieri e dei giardinieri e dei vigili urbani in special modo di quelli della stessa Barano della devozione locale Quindi a Barano d’Ischia i due nomi Sebastiano e Rocco sono diffusissimi proprio per l’atto di fede che da sempre ciascuno baranese dimostra al suo santo protettore. Non c’è famiglia a Barano Centro e dintorni che un proprio esponente, sia esso padre figlio o nipote che  non porti il nome di Sebastiano o Rocco a seconda della venerazione che si ha per l’uno o per l’atro santo. Come lo è al Testaccio per San Giorgio, a Buonopane per san Giovanni e allo Schiappone per la madonna dik Montevergine. Ma queste sono altre storie…

                                                                                                   antoniolubrano1941@gmail.com

 

 

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