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Se entrare nel Palazzetto con un Ape Car diventa “normale”

ISCHIA. Appare pacifico a tutti che Ischia è diventata una realtà in cui ognuno, purtroppo, crede di poter fare i cazzi propri. Ma il problema reale non sarebbe neppure questo quanto piuttosto il fatto che se poi certe cose vengono evidenziate dagli organi di informazione si trova pure il sistema di rigirare la frittata e quasi di voler passare dal torto alla ragione. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un servizio giornalistico che documentava la presenza di un furgoncino Ape Car all’interno del Palazzetto dello Sport Federica Taglialatela, prima che si svolgesse la finale di un torneo di calcetto. Abbiamo riportato la notizia perché riteniamo – e ne siamo tuttora convinti – che far entrare un “tre ruote” all’interno di una struttura sportiva pubblica sia una cosa fuori da ogni logica. Il giorno successivo la notizia ha fatto la sua abituale trafila, finendo anche sul web ed abbiamo notato alcuni commenti da personaggi che poi abbiamo capito essere parti in causa di quanto accaduto. O meglio, dell’increscioso episodio, visto che così va definito.

Una serie di insulti di varia natura, basati sul fatto che a Ischia i giovani non hanno occasioni di svago e divertimento e che dunque non c’era nulla di strano in quello che era successo. Ci siamo tenuti tutto, anche gli insulti, perché rispettiamo sempre l’altrui diritto di opinione anche quando “scantona” eccessivamente e ne sa qualcosa chi spesso si diverte a passare le sue giornate a riempirci di “maleparole”. Quello che non siamo assolutamente disposti a tollerare, e lo diciamo a chiare lettere, è che un soggetto si prenda la briga di aggiungere tra i suoi contatti facebook l’estensore di quell’articolo e si permetta anche il lusso di fare una “filippica” oltre che far perdere tempo a chi lo impiega per lavorare e non per “pariare”. Secondo la persona in questione, il mezzo non sarebbe mai entrato all’interno del rettangolo di gioco, come se poi entrare semplicemente nell’impianto sportivo sia una cosa da tutti i giorni è tollerabile. Ancora, il sig. Roberto Manzi rivolgendosi all’articolista gli chiede cosa gli faccia pensare che il furgone non fosse autorizzato a trovarsi lì dov’era. Bene, a questo punto già stamane ci prenderemo la briga di capire se veramente ci fosse o meno questa benedetta autorizzazione, partendo dal presupposto che all’atto pratico cambierebbe ben poco. Se qualcuno autorizza un Ape 50 ad andare a zonzo all’interno del Palazzetto dello Sport, a nostro avviso c’è qualcosa che non va. Ma noi non crediamo che ci sia.

Un altro aspetto. Veniamo accusati di scrivere “stupidità” ma intanto vorremmo capire perché un video, che nel frattempo era diventato virale, viene cancellato dai social nwteowk.  Se era tutto a posto per quale motivo rimuoverlo? Lo stesso signore ci chiede poi chi siamo noi per scrivere. Bene, gli rispondiamo subito: persone che per farlo non hanno certo bisogno del suo permesso. E poi, a chiudere, annuncia di voler valutare se ci sono i presupposti per procedere ad una querela. Faccia pure, ci vediamo in tribunale, ma intanto gli ricordiamo un particolare che forse sarà sfuggito: la diffamazione esiste anche sui social, secondo una recente sentenza, ed è equiparata a quella a mezzo stampa. Quindi, se possiamo permetterci, gli consigliamo di non esagerare con i “complimenti” nei nostri confronti. Potrebbero ritorcersi contro con l’effetto di un boomerang.

Gatano Ferrandino

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