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“Sfregio” alle luminarie dei Mondi Sommersi

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Vandali in azione domenica sera a Ischia Ponte, in via Giovanni da Procida, la caratteristica strada del borgo storico. Come si ricorderà, il luogo è stato scelto quest’anno come sede di una nuova installazione di luci natalizie, dal titolo “Mondi sommersi”, che riproduce la flora e la fauna marina attraverso figure luminescenti che raffigurano pesci, cavallucci marini, stelle, ricci, gabbiani. La splendida illuminazione è stata tuttavia presa di mira da ignoti vandali che hanno manomesso alcuni fili, tranciandoli e danneggiando parte delle luminarie, oltre a creare in tal modo un concreto pericolo per i passanti, dal momento che i fili elettrici penzolavano a meno di un metro dal suolo, esponendo a gravissimi rischi chi avesse avuto la sventura di sfiorarli. Avvertita dell’accaduto, l’amministrazione del Comune di Ischia tramite il consigliere comunale Luigi Di Vaia è intervenuta la notte stessa, cercando di ovviare in via almeno provvisoria al problema ed eliminare i pericoli. La mattina successiva è stato poi completamente riparato l’intero tratto danneggiato. L’esponente dell’amministrazione ha dichiarato: «Dopo poche ore abbiamo provveduto a ripristinare integralmente l’illuminazione ponendo in completa sicurezza le luminarie, che così potranno continuare a essere ammirate e godute da chi si trova a percorrere il borgo antico. Certo, dispiace molto dover commentare l’accaduto, anche perché l’installazione “Mondi Sommersi” sta riscuotendo un notevolissimo successo, non soltanto tra i residenti isolani che si recano a passeggio a Ischia Ponte, ma anche tra i tanti turisti che hanno scelto Ischia per trascorrere alcuni giorni di vacanza nel periodo natalizio. Ciò aggiunge ulteriore rammarico per lo stupido e gratuito gesto vandalico commesso nella notte tra domenica e lunedì». Se potesse lanciare un appello a coloro che hanno attuato tale scempiaggine, cosa direbbe? «È ovvio che, banalmente, li inviterei a non ripetere la stupidaggine di domenica, ma quello che mi preme in realtà è di invitare a riflettere gli autori su ciò che hanno fatto. L’installazione luminosa è patrimonio di tutti, progettata e allestita investendo risorse pubbliche affinché tutti possano usufruirne. In pratica, queste luminarie sono come i lampadari di ciascuna delle nostre case private. Danneggiarle significa apportare un danno alla collettività, oltre che essere sprovvisti del più elementare e necessario senso civico, perché non credo che chi ha commesso tale gesto, sarebbe disposto a fare lo stesso con i lampadari e con le altre suppellettili della propria abitazione. Probabilmente si è trattato di ragazzini che, in preda all’euforia del weekend, si sono lasciati andare a una bravata, che però poteva anche costare più cara di quanto poi è stato».

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