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Si espropri la “Siena” per salvare il borgo di Ischia Ponte

 

(c.s.). Alle porte del centro storico di Ischia Ponte, la “Società Villa Miramare”, dopo aver realizzato un Auditorium di 400 posti con i fondi europei, ora  continua a scavare nel disperato tentativo di realizzare un parcheggio a tre piani, per 270 posti auto. Da circa 6 anni l’area, che sorge a pochi passi dal mare, un tempo ricca di viti secolari e di una intensa produzione ortofrutticola, è continuamente invasa da acque che non si sa ancora se siano marine o di sorgenti minerali. Sembra infatti, la tela di Penelope: di giorno si riempie d’acqua, di notte si scarica perfino a mare e d’estate bambini e adulti hanno avvertito problemi alla pelle, anche se per l’ASL e la Capitaneria è tutto in ordine. Qualche geologo ha denunciato che il lavoro in atto starebbe per prosciugare antiche sorgenti ma nessuno gli dà ascolto. Secondo le regole tipiche delle amministrazioni borghesi, la Regione finge di non sentire e il sindaco d’Ischia, ex dc ora pd, ripete capoticamente, che lui non può intervenire perché si tratta di un’opera privata. Ma la verità è che preferisce starsene alla larga per non rompere i fragili equilibri politici su cui si regge il suo potere, vista la presenza di qualche membro  della sua giunta, particolarmente interessato alla realizzazione dell’opera!

I commercianti del centro storico, riuniti in un Comitato popolare, sono insorti con un documento sottoscritto da centinaia di persone e ritengono che l’opera, nelle condizioni in cui si trova, rappresenta un danno per l’economia e che il sindaco si muova per sollecitare la realizzazione dell’opera entro settembre o per il ripristino dei luoghi.

Il PMLI, sin dal primo momento, ha denunciato l’assenza di una vera programmazione da parte delle varie amministrazioni borghesi che si sono succedute; ed ha ripetuto che un parcheggio nella zona descritta richiamerebbe un gran numero di auto; che sarebbe opportuno realizzare il parcheggio a monte, nell’area di Fondobosso e istituire delle navette elettriche per raggiungere il centro storico senza creare danni all’ambiente, liberando dalle auto anche alcune strade limitrofe, attualmente intasate e gravemente dissestate.

Il PMLI, vista la prossima scadenza delle autorizzazioni rilasciate alla Società privata, ritiene che l’amministrazione, responsabile col suo incredibile silenzio dei danni arrecati ad un’intera comunità, possa e debba procedere all’esproprio della zona per restituirle la sua antica ricchezza naturale.

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l’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI

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