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Si scrive Ischia, si legge l’isola dei morti

di Gennaro Savio

 

Tra la totale indifferenza delle Istituzioni deputate alla tutela del nostro inestimabile patrimonio ambientale, continuano a seccare i pini secolari che da decenni adornano le strade e i parchi pubblici ischitani. Tronchi cadaverici e chiome annerite, fanno triste mostra di se nelle pinete e lungo via Alfredo De Luca, via Antonio Sogliuzzo e le parallele via Michele e Leonardo Mazzella. In molti angoli del nostro comune quelle che si presentano agli occhi di residenti e turisti sono scene a dir poco drammatiche. Come quella che tutti possono osservare lungo via Edgardo Cortese, la strada che da piazza degli Eroi porta sul lungomare Cristoforo Colombo. Infatti se si volta lo sguardo verso la pineta che sulla destra costeggia il marciapiede, si possono notare decine di pini, addossati gli uni agli altri, ormai quasi del tutto secchi. L’incolonnamento dei pini riporta alla mente il quadro del pittore Arnold Böcklin Holenweg “L’isola dei morti”, dipinto che secondo autorevoli fonti storiche riprodurrebbe uno scorcio del Castello Aragonese di Ischia Ponte. Ma al contrario dei cipressi lussureggianti e verdeggianti riprodotti nella famosa opera pittorica dall’artista svizzero, i pini ordinatamente piantati uno accanto all’altro lungo via Edgardo Cortese appaiono ingialliti e moribondi. E visto che ormai scene simili sono visibili in tutto il centro storico del Comune di Ischia, l’isola Verde, per parafrasare il titolo del quadro di Holenweg, sembra si stia trasformando nell’”Isola dei pini morti”.   La cosa assurda, così come abbiamo già avuto modo di sottolineare nei giorni scorsi, è che la lenta morte dei nostri pini, probabilmente provati da anni e anni di infestazione da parte della Marchellina ellenica, sta avvenendo tra la totale indifferenze delle istituzioni deputate alla difesa del verde pubblico. Infatti sino a questo momento nessuno sembra aver mosso un dito per capire cosa stia accadendo al simbolo per antonomasia della variegata vegetazione ischitana, soprattutto, quali eventuali rimedi si possano adottare per tentare di salvarli o in ultima analisi per sostituirli. Sindaco Giosi Ferrandino e amministratori comunali tutti, ritenete sia giunto finalmente il momento di renderci edotti su quali iniziative eventualmente avete intenzione di assumere rispetto alla moria di pini che sta interessando il nostro comune? Voi che governate il territorio avete il dovere di farcelo sapere mentre gli ischitani tutti hanno il diritto di venirne a conoscenza.

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