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Sisma, Grimaldi resta commissario a metà

ISCHIA. Arrivederci Grimaldi, anzi no. E poi i cittadini stiano tranquilli e chi vuole procurare allarmi inesistenti azzeri pure i conti alla rovescia: alla gente colpita dal sisma del 21 agosto 2017 non sarà negato assolutamente nessuno dei servizi fin qui garantiti ed erogati dalla struttura commissariale per l’emergenza. Ove mai ce ne fosse ancora bisogno, lo si è intuito chiaramente da un summit in teleconferenza che si è svolto nella mattinata di ieri ed al quale hanno partecipato i sindaci di Casamicciola e Lacco Ameno, Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale, il capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli e naturalmente l’architetto Giuseppe Grimaldi. La riunione a distanza è stata l’occasione per fare il punto su una serie di tematiche che andavano chiarite proprio in virtù della scadenza del mandato conferito al responsabile per l’emergenza e sulle quali ovviamente i primi cittadini avevano la volontà e la necessità di informarsi e laddove necessario anche di chiedere lumi.

Le risultanze che sono emerse sono svariate ma una ovviamente merita di essere sottolineata. La Protezione Civile, nella persona di Angelo Borrelli, emetterà una cosiddetta ordinanza di rientro – che per la verità non dovrebbe essere imminente, potrebbe essere pubblicata anche nei prossimi giorni, visto che su alcuni punti vanno fatte le opportune limature – che di fatto prorogherà ed allungherà il “rapporto” di Giuseppe Grimaldi con la nostra isola ed in particolare con le comunità pesantemente colpite dal sisma. Il documento in questione, infatti, prevederà che per altri sei mesi (e dunque fino a tutto il 21 agosto 2019), il commissario per l’emergenza porterà avanti, o meglio a conclusione, tutta una serie di processi ed adempimenti che sono stati avviati sotto la sua gestione. Partendo in primo luogo dalle somme urgenze attualmente in essere, passando con i pagamenti di CAS (Contributi di Autonoma Sistemazione) e rendicontazioni. Ma, attenzione, limitatamente a tutto ciò che è maturato fino a tutto il 21 febbraio. Tutto ciò che dal punto di vista temporale interesserà il periodo che andrà dal 22 febbraio in avanti sarà di competenza del commssario per la ricostruzione Carlo Schilardi. A lui, tanto per fare un esempio, passano anche le urgenze deliberate ma non ancora eseguite e questo tra l’altro è anche un fatto da accogliere positivamente e con soddisfazione vista la “cassa” a disposizione del Prefetto. Il quale, tra l’altro, vince in ogni caso – al di la dei formalismi – il suo braccio di ferro con l’omologo per l’emergenza: avrebbe voluto una gestione unica e l’ha ottenuta, sia pure a partire da domani. E forse, che a chiudere una serie di situazioni sia chi le conosce bene, è anche un dato da registrare come un punto a favore.

Va sottolineato in ogni caso un particolare: nel caso in cui entro il 21 agosto Giuseppe Grimaldi non dovesse aver chiuso tutte le “partite” ancora da risolvere, le competenze passerebbero il giorno successivo tutte a Schilardi. Un particolare significativo, questo, che lascia intendere come in ogni caso sarà impossibile una nuova proroga sia pure “a metà”. Nel frattempo, in un clima di normalità sarebbe quasi superfluo sottolinearlo ma con l’aria che tira è meglio farlo e pure a più riprese, sono state prorogate tutta una serie di misure come l’assistenza alla popolazione, il pagamento di CAS e alberghi, delle forze dell’ordine a presidio della zona rossa e finanche degli scuola bus. Insomma, davvero per i cittadini non cambia nulla. E tra qualche giorno, a quanto si apprende, non è da escluso che i sindaci dei Comuni del cratere possano rassicurare la popolazione con una dettagliata conferenza stampa.

Gaetano Ferrandino

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