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Sotto Tiro di Mizar , “Chest” è Ischia

Presutti raddoppia. Dopo l’uscita di questa estate finita su tutti i quotidiani italiani ora si schiera contro l’accoglienza di immigrati sull’isola. A Procida un signore che gestisce 40 barche da diporto vorrebbe partire per le coste africane per condurre a Napoli persone in grande difficoltà. IL problema immigrati è enorme e non basta fare, come fa Presutti, demagogia. Speriamo invece che i Governi europei trovino una soluzione accettabile per tutti. Fare propaganda per Salvini ad Ischia, caro Presutti, non giova certamente al nostro turismo.

Presutti che dice di essere un grande operatore turistico metta a disposizione dell’isola le sue capacità imprenditoriali e lasci stare Salvini. Sto suggerendo agli albergatori di impegnarsi a coltivare i terreni incolti dell’isola sia per dare un prodotto agricolo genuino e locale ai turisti sia per salvaguardare il territorio da incendi e frane. Il buon Presutti perché non elabora ed amplifica questo progetto? Cento immigrati  potrebbero aiutarci a fornire mano d’opera qualificata che ad Ischia scarseggia nel settore agricolo?

Un agricoltore di Santo Domingo che lavora su alcuni campi a Forio sta producendo tanta di quella roba, con metodi diversi dai nostri, da sorprenderci. Poi, caro Presutti, visto che sull’isola si sta parlando di destagionalizzare il turismo, perché non dare una mano ad una mia proposta che va in questa direzione? Ho suggerito ad alcuni albergatori di Forio di creare su Citara un esperimento pilota. Aprire i Giardini Poseidon e farne il centro di un esperimento. Certamente il Poseidon non può aprire in inverno senza le premesse di un progetto serio.

Cosa verrebbe a fare il turista ad Ischia tra novembre e marzo? Le cure termali,prendere il sole quando c’è, fare una buona colazione in albergo la mattina, andare ai giardini per il brunch per cure termali, di bellezza e bagni in piscina, passeggiare prima del tramonto e la sera in un localino accogliente e caldo cenare magari con un po’ di musica come accompagnamento.

Logicamente gli albergatori dovrebbero rinunciare a fornire il servizio completo in casa lasciando al paese ed ai Poseidon lo spazio per far sopravvivere l’impresa

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Iniziare con tremila posti letto con adeguata vivibilità. Con tutto quella forza energetica esistente nella zona non dovrebbe essere difficile riscaldare gli stabili in modo congruo. Gli albergatori sarebbero in grado di rinunciare a qualcosa in cambio del rilancio del turismo invernale?  Vedrei con piacere il Presutti impegnato in uno sforzo del genere invece di fare battaglie di retroguardia.

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