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ECCELLENZA Barano, Di Spigna: «Ne usciremo più forti di prima»

Il capitano bianconero fa il punto della situazione in merito alla propria squadra e al periodo di stop forzato che si sta vivendo: «Non è facile, ma dobbiamo assolutamente attenerci alle normative se vogliamo tornare quanto prima alla normalità»

E’ un Barano che più di tutti forse ne risentirà di questo stop forzato considerando che era un momento calcisticamente parlando in cui ci si stava riprendendo e che addirittura si poteva provare seppur con molti sacrifici a cercare la via della salvezza diretta. Tutto rinviato a data da destinarsi, per il momento sembrerebbe il tre aprile, ma si parla già di qualche altro rinvio visto che secondo alcune voci c’è addirittura la probabilità di una sospensione dei campionati se davvero come si pensa il picco del Covid giungerà da noi solo a metà aprile.

Di questo e altro ne abbiamo parlato con il capitano bianconero Luca Di Spigna che nei giorni scorsi ha anche festeggiato il suo compleanno, ma lontano dia suoi compagni di squadra.

Prima di parlare di questo stop forzato, facciamo un passo in dietro a quello che è stato il vostro campionato fin qui. Sicuramente una stagione non iniziata nel migliore dei modi, cosa è mancato secondo te a questa squadra? Quali le motivazioni e le cause dei mancati risultati in considerazione del fatto che come da copione il Barano ha quasi sempre espresso un ottimo gioco?

«Purtroppo inizialmente ci sono state varie difficoltà, nonostante avessimo in squadra gli elementi giusti non siamo riusciti a dare e a fare quel che comunque abbiamo dimostrato di saper fare soprattutto nell’ultimo periodo. All’inizio non tutti hanno avuto la possibilità di fare la giusta preparazione pre-campionato dovuto per lo più alle solite motivazioni quali quelle riguardanti la stagione estiva che ci vede tutti impegnati sull’isola con il turismo. Da qui poi i vari infortuni che ci hanno non poco condizionato e quindi riuscire a trovare il giusto assetto era alquanto difficile. Cosa che poi è arrivata nell’ultimo periodo quando per l’appunto siamo riusciti ad avere una squadra più o meno al completo e tutti a ritrovare la giusta forma sia fisica che mentale. Ma come ho detto più volte ritengo che esistano comunque due campionati quello dell’andata dove in un certo senso ci si fano le ossa e quello del ritorno dove si cerca di trovare una certa stabilità. D a dicembre in poi sicuramente abbiamo avuto dei miglioramenti. Credo che quello che c’è mancato di più è stata sicuramente una certa compattezza e cattiveria».

Un periodo particolare quello che si sta vivendo che costringe inevitabilmente tutti a stare a casa e dove forse voi ne state risentendo di più visto che era per così dire un buon periodo, dove ci si stava riprendendo…

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«Certamente stare fermi dispiace tanto e soprattutto proprio ora che appunto per noi le cose si stavano mettendo meglio. Sento i miei compagni quasi tutti i giorni e non vediamo l’ora di tornare in campo. Speriamo che questa situazione si risolvi quanto prima e per far si che ciò accada dobbiamo innanzitutto rispettare il decreto perché la salute è la prima cosa. Per quanto ci riguarda stiamo cercando di allenarci in casa, anche se ovviamente non è semplice, però rispettiamo le normative e attendiamo che questa bufera passi al più presto possibile. Questo periodo deve servirci anche da lezione, magari da oggi incominceremo ad apprezzare anche di più i singoli gesti e tutte quelle cose che prima davamo per scontate. In questi giorni è stato il mio compleanno e per la prima volta posso dire di non aver avuto modo di festeggiarlo con gli amici di sempre, ecco questo mi ha fatto pensare a quanto diamo per scontato alcune cose».

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Proprio a Barano c’è stato il secondo caso di Coronavirus, un ragazzo…

«Si e la cosa che mi spiace di più è come è stato etichettato ed attaccato sui social e redo che sia davvero fuori luogo considerando che si è autodenunciato e ha fatto tutto quello che doveva. Spero che guarisca quanto prima e faccio a lui e alla sua famiglia un grosso in bocca al lupo. Per il resto che dire, restiamo a casa e rispettiamo le normative, solo così possiamo tornare alla normalità quanto prima».

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