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STRANO PAESE L’ITALIA, PIU’ STRANA ISCHIA E UNO STRANO CONCETTO DI ONESTA’

Martedì scorso, in una delle consuete riunioni spontanee al bar Calise, dinanzi ad una tazzina di caffé, un interlocutore, molto informato (di cui omettiamo il nome) fa: “Strano Paese l’Italia, sento odore di indagini stringenti su Salvini, che ha commesso l’errore di sovraesporsi, anche rispetto agli stessi alleati che – guarda caso – se ne stanno zitti e defilati”. Altro informato interlocutore: “Già alla fine di questa settimana, si sentirà il botto giudiziario contro Salvini”. Nella stessa serata di martedì si è avuto notizia che la Corte di Cassazione ha emesso ordinanza di sequestro, ovunque sia possibile attingere, per quasi 50 milioni di euro che la Lega avrebbe fatto sparire. Ma che Italia è? Arrivano gravi conferme della mano deviata dello Stato nell’assassinio del giudice Borsellino, per il quale non è valsa nemmeno l’alternativa “o la borsa o la vita”. Gli tolsero sia l’una che l’altra. Carabinieri che, per fare bella figura, incolpano di terrorismo un immigrato innocente. Giudici corrotti in Sicilia e tante altre perle che intaccano tutti i gangli vitali del Paese, dall’Agenzia delle Entrate alla Guardia di Finanza. La Procura di Milano che accusa l’Anac di Cantone di ostacolare le indagini, mettendo gli indagati in allarme. Il Sindaco di centro destra di Castellammare di Stabia che vuole all’Assessorato alla Sicurezza e Legalità (!) il maggiore Scafarto che è tuttora in giudizio pendente per falso, rivelazione del segreto di ufficio e depistaggio, nel caso Consip che vede coinvolto il papà di Renzi. Ma famoso anche per aver contribuito attivamente alla carcerazione di Giosi Ferrandino, con una serie di approssimazioni e pasticciacci d’indagine, più o meno in combinata col P.M. John Woodcock. Il Presidente della Repubblica pone il veto sull’economista Paolo Savona come ministro dell’economia, in quanto ritenuto inconciliabile con gli impegni europei e la Lega ti piazza Armando Siri in un posto chiave di sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, pur avendo costui seri problemi di condanne per bancarotta fraudolenta e altri reati minori.
Che Paese è l’Italia che chiude i porti e respinge le navi ONG, ritenute delinquenziali e taxi del mare, mentre il P.M. Di Catania Carmelo Zuccaro (caro ai 5 Stelle) non ha cavato un ragno dal buco in un anno di indagini a tappeto, dopo aver fatto roboanti dichiarazioni di teoremi indimostrati. Che paese è l’Italia, in cui il Sindaco Raggi, impotente e inadeguata al governo di una città immensa e difficile come Roma, invita i cittadini alla “delazione” documentata da foto e filmati, per segnalare atti di inciviltà e scorrettezza compiuti da concittadini. Non c’è abbastanza rancore nella nostra società? Perché mai i poteri costituiti dovrebbero abdicare e delegare ai singoli la denuncia? Anche ad Ischia siamo ormai influenzati da questa deriva. Siccome c’è una diffusa inciviltà nei cittadini e chi dovrebbe sorvegliare non ne è capace, si ricorre alla delazione. Ultimo caso, denunciato dal Golfo, quello dei materassi abbandonati in via Vincenzo Di Meglio, una zona ai confini tra Barano e Ischia, terra di nessuno. Il cittadino ha commesso un atto inqualificabile, ma che dire di Ischia Ambiente che non consente, nei mesi di luglio e agosto, il deposito degli ingombranti alla discarica?
A luglio e agosto, si sa, molti ischitani danno in fitto ai forestieri le case e capita di doversi disfare di vecchio mobilio e suppellettili. Certo che ciò non giustifica il comportamento del cittadino che scarica i materassi sulla via. Ma prima che siano i cittadini stessi a far giustizia e a mettere alla gogna i contravventori,si faccia in modo che gli enti pubblici compiano per intero la loro parte. Che cosa dovremmo fare, da cittadini,di fronte ai tanti casi di infrazioni di leggi e di scorrettezze:
abusi in edilizia, nell’occupazione di spazi pubblici, nell’installazione di transenne o grossi vasi con piante per accaparrarsi spazi non propri. Soste selvagge, rumori assordanti, fuori orario e contrari ad ogni regolamento. Frasche, canneti, teli, per nascondere malefatte edilizie. Aperture abusive di varchi e passi carrai, quando occorrerebbe una tassa sui passi carrai, non per gli introiti irrisori,ma per creare un censimento, utile a porre mano a qualsiasi serio Piano Traffico. Non costringeteci – per carità – alla delazione. Ci odiamo già abbastanza.
A proposito di odio, che paese è il Comune d’Ischia, che consente un incontro ufficiale , col Comandante dei vigili urbani, di una neo assessora accompagnata dal papà? Scopo: mettere ordine al settore dell’occupazione degli spazi pubblici. Scopo condivisibile e di civiltà. Ma siamo sicuri che non ci sia voglia di vendetta nei riguardi in particolare di qualche esercizio ritenuto vicino all’ex Sindaco Giosi Ferrandino? Certo la “punizione degli avversari” è arma usata anche in passato, ma questo non vuol dire che dobbiamo perseverare e continuare ad alimentare l’odio sociale. Che paese è Ischia, nella quale abbiamo dovuto aspettare nientemeno il 6 di luglio perché il Comando Vigili Urbani applicasse, alla spiaggia dei Pescatori alla Mandra, un divieto di sosta, sempre esistito e mai sospeso? Con cortese bigliettino di preavviso, nei 3 giorni precedenti il provvedimento, gli autisti delle auto in sosta vietata hanno appreso che “dal 6 luglio la zona viene destinata al solo transito pedonale”, Ma perché, dal 1 giugno al 5 luglio, non c’erano bagnanti e bambini che transitavano? Che paese è l’Italia, in cui Toninelli, ministro 5 Stelle alle Infrastrutture e Trasporti, perfettamente in linea con Salvini, chiude i porti italiani, mentre Fico, presidente della Camera, dello stesso M5S, ne invoca l’apertura e l’accoglienza dei naufraghi. Così come un nome, caro agli ischitani, il Comandante Gregorio De Falco, sempre 5 Stelle, grida (riecheggiando un famoso e perentorio invito) : “Fateli salire a bordo, c…zzo!”, riferito ai naufraghi. E’ un uomo d’onore e conoscitore delle leggi di mare e di vita l”ischitano” De Falco.
Con grande piacere apprendiamo che Procida ha aperto il porto e le braccia all’accoglienza di 34 rifugiati (per metà bambini) richiedenti asilo, sistemandoli in seconde case date in affitto regolare, col principio dell’accoglienza diffusa e inserendoli nel contesto sociale ed economico. Strano paese l’Italia e Ischia ancora più strana, che fa condurre un dibattito sulla giustizia da Antonio Piricelli, non si capisce bene a che titolo. Come rappresentante isolano della Lega? Come delegato di Pina Castiello, sottosegretaria per il Sud, chiacchierata per amicizie imbarazzanti con Cosentino, con Roberto Conte consigliere regionale condannato per associazione mafiosa e con l’ex senatore Vincenzo Nespoli, condannato per bancarotta fraudolenta? Di certo Piricelli non è stato chiamato in qualità di esperto del settore. E comunque il colonnello ha qualche problema giudiziario da risolvere. Chiudo con una citazione letteraria sull’onestà, che è il punto di partenza di questo articolo ed è il malinteso del momento. Allo scrittore russo Tolstoi che, in Guerra e Pace, fa dire al personaggio Bezuchov: “ Se le persone viziose sono tutte quante collegate tra di loro, basterebbe contrapporre tutte le persone oneste”, lo scrittore contemporaneo spagnolo Javier Cercas contrappone: “Penso che il mondo non si contrapponga tra gli onesti e i disonesti. Le persone oneste possano diventare disoneste. L’animo degli uomini è complesso e contraddittorio. Per questo la vita sociale ha bisogno di regole”. Ecco la chiave: rispetto di regole certe, non cambiamento solo di uomini. Il “cambiamento” non è di per sé un valore. Si può cambiare in meglio o in peggio. Sono le regole che devono reggere il sistema e dare certezza e continuità allo Stato di diritto.

Franco Borgogna

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