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Bloccare i giacimenti di gas e petrolio nelle nostre acque

L’Ufficio politico del PMLI ha pubblicato un importante documento col quale si spiegano i motivi per i quali saremo chiamati a votare Sì al prossimo referendum del 17 aprile.

I marxisti-leninisti voteranno Sì e invitano l’elettorato a votare Sì al referendum sulle trivellazioni e sono già impegnati a partecipare ai Comitati per il Sì che si stanno creando a livello territoriale. Il nuovo duce Renzi non è dunque riuscito a evitare il referendum sul petrolio.

Il governo infatti, sta tentando di ostacolare l’espressione del voto referendario con tutti i mezzi, arrivando addirittura a sprecare 360 milioni di euro di soldi pubblici che si sarebbero risparmiati con un Election Day assieme alle elezioni amministrative di giugno. Ecco dunque che è stata scelta la data del voto a breve scadenza che più di ogni altra mette a rischio il quorum e comprime i tempi del confronto e dell’informazione. Non sarà dunque scontato raggiungere il quorum d’affluenza del 50 per cento dei votanti più uno, per rendere valida la consultazione, per questo servirà una mobilitazione quanto più larga e forte possibile. Nel quesito referendario si chiede: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?” E noi diremo certamente Sì.

La vittoria del SÌ bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana, quando scadranno i contratti.

In un mare chiuso come il Mediterraneo un disastro petrolifero causerebbe danni ingenti e probabilmente irreversibili. Insomma, per estrarre poche gocce di petrolio di scarsa qualità, si mettono in pericolo la salute della popolazione, le nostre coste, la fauna, il turismo, la pesca sostenibile e qualsiasi ambizione di passaggio massiccia alle fonti energetiche rinnovabili.

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Pensate a cosa succederebbe alla nostra economia se il mare del golfo di Napoli e di Ischia venisse invaso dal petrolio! Cosa risponderebbe Renzi: che si tratterebbe di una necessaria calamità?

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In questo referendum chi si oppone a scelte sbagliate in materia energetica, che mettono a rischio la salute, la natura e l’ambiente e, più in generale, chi vuol dare un colpo alla politica antipopolare, energeticamente obsoleta ed estremamente pericolosa di Renzi, deve andare a votare e votare SÌ.

Facciamo appello affinché tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose che hanno a cuore l’ambiente e vogliono una politica energetica basata sulle fonti rinnovabili, si uniscano in questa battaglia e aderiscano e sostengano i Comitati per il Sì.

Votate e votate SÌ. Potreste essere determinanti per raggiungere il quorum!

 

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