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L’addio alle forbici di Peppino il barbiere

di Isabella Puca

Ischia – Da domani Corso Vittoria Colonna non sarà più la stessa perché Peppino il barbiere ha chiuso il suo salone. La prima volta che Peppino indossò il camice bianco da barbiere aveva 8 anni e mezzo, un’età in cui oggi, forse, si può solo giocare a fare “barba e capelli”. Ora Peppino di anni ne ha 77 e si può dire che la sua vita è stata spesa con un paio di forbici e un pettine tra le mani, fino a qualche giorno fa, quando ha deciso di chiudere il suo storico salone. Sessantanove gli anni di carriera in quello che era un po’ il suo regno dove erano racchiuse tutte le sue passioni. La voce della radiolina, fissa su Radio Rai, a trasmetter musica e notizie interrotta sola dal canto degli uccellini posizionati all’interno di apposite gabbie, in fondo al suo salone. Altro che 2016! Entrati in quella piccola bottega sembrava di fare un salto indietro nel tempo da dove si tornava profumati di talco e colonia. «Andavo alle scuole elementari quando ho iniziato a fare questo lavoro, – ci raccontò in un’ intervista, senza nascondere un po’ di commozione, appena un anno fa – prima come ragazzo di barbiere, poi a 19 anni ho iniziato a lavorare da solo in un salone all’angolo con via Champault e dal 1967 sono passato qui all’inizio del Corso Vittoria Colonna. Ho insegnato il mestiere a un paio di ragazzi che però, non hanno portato avanti la cosa. Oggi i giovani non intraprendono questo lavoro e i genitori non li incoraggiano pensando che sia un mestiere troppo sacrificato o che non sia all’altezza dei giovani d’oggi. Mestieri come il barbiere, il falegname o il sarto stanno scomparendo. É la modernità!». E la tanto agognata modernità, in questo inizio 2016, ci porta via Peppino il barbiere e quel salone tanto fotografato dai turisti che restavano affascinati da quell’angolo senza tempo. I gatti fuori la porta d’ingresso, qualcuno acciambellato a tener calda le poltrona, pronta ad accogliere “barba e capelli”, a suon di cinguettio. E dato che di modernità si parla, la notizia del suo “addio alle forbici” ha fatto subito il giro del web e sono stati in tanti a commentare questo particolare addio che lascia Corso Vittoria Colonna quasi senza più un’anima vera. «Il primo taglio di capelli a soli tre mesi – scrive Francesco Rando – da allora non l’ho mai tradito. E adesso come farò? Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Mi mancherà la sua radiolina sempre su Radio Rai». Sono in tanti, in particolare quelli che abitano nei dintorni, ad essere entrati almeno una volta in quel suo salone d’altri tempi. «La sua passione: prima i canarini, poi il suo mestiere! Un’istituzione che chiude i battenti. In questi ultimi mesi sono stato ancora suo cliente. Adesso libero come i suoi uccellini», a scriverlo è invece Riccardo Scotti Von Hoesslin già nostalgico nell’aver perso da appena qualche giorno un’istituzione del Corso.  Prima di Peppino, fu pure un altro barbiere ad aver abbandonato il campo, cedendo il passo a questa, amata – odiata modernità. Parliamo di Giovangiuseppe Tuccillo che, dopo settant’anni di barbe e capelli e dopo esser rimasto l’unico barbiere di Ischia Ponte, ha dovuto appendere le forbici e il pettine al chiodo. Negli anni ’50, nel pieno del boom economico, solo nel borgo di Ischia Ponte c’erano ben 4 saloni di barbiere e, prima di chiudere l’attività ammise, con non poca nostalgia, che il suo più grande rammarico era che se un forestiero avesse voluto far la barba, ora, non avrebbe saputo dove andare. Anche Forio ha perso, lo scorso anno, uno degli ultimi barbieri, parliamo di Pierino, costretto a chiudere la sua bottega di Monterone dopo sessant’anni di attività. Fa riflettere la frase che ci consegnò Peppino un anno fa, relativa a quei giovani che il mestiere del barbiere o, in generale, quello dell’artigiano proprio non hanno voluto intraprenderlo, pensando che fosse un mestiere non all’altezza dei giovani d’oggi. Nostalgia dei tempi andati oppure verità, in un mondo di laureati, alcuni dei quali, costretti a trascorrere il tempo a far crescere la barba piuttosto che lavorare. Da domani Corso Vittoria Colonna non sarà più la stessa, così com’è cambiata Monterone da quando Pierino ha chiuso i battenti e Ischia Ponte, che per fortuna, però, ha visto l’apertura di un nuovo salone di barbiere. Negli ultimi anni l’isola d’Ischia sta cambiando la sua conformazione, da isola primordiale, tanto amata da intellettuali di ogni tempo a città da toccata e fuga da turisti, spesso, distratti. Al posto di piccoli negozi hanno iniziato ad esistere i primi megastore che da qualche hanno ha conquistato ormai l’isola con vari punti vendita e così, la frase “chiudere bottega” si sta realizzando sempre più. Quei piccoli negozi che rappresentavano quella parte autentica dell’isola, il calzolaio, il sarto e il barbiere, stanno infatti scomparendo per dare sempre più spazio ai colossi che, da qui a qualche anno, ci renderanno tutti uguali come fatti con uno stampino.

 

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