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Testo della legge discreto, vedremo come sarà applicato

Va bene il testamento biologico approvato oggi definitivamente dal Senato, una legge di civiltà. Purché i laicisti a prescindere, quelli da sempre più realisti del re, non dicano sciocchezze. E soprattutto non scrivano sciocchezze. La vita non è un bene disponibile. Nè lo diventa dopo questa legge. Se uno che sta bene fisicamente -ma non psicologicamente- vuole suicidarsi, l’autorità sanitaria gli fa un TSO sulla base delle previsioni della legge 23 dicembre 1978 n. 833 (articoli 33-35) mai abrogata e lo cura. O almeno ci prova. Al di là e contro la sua volontà. Una volontà evidentemente viziata. Non è stata introdotta l’eutanasia nel nostro ordinamento. Nessun diritto alla dolce morte. L’istigazione al suicidio resta un reato molto grave, punito dal codice penale con una pena da cinque a dodici anni. Questo è il dispositivo dell’art. 580 Codice penale: <<Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima. Le pene sono aumentate se la persona istigata o eccitata o aiutata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1 e 2 dell’articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta è minore degli anni quattordici o comunque è priva della capacità d’intendere o di volere si applicano le disposizioni relative all’omicidio>>. Detto questo, il testo della legge è discreto. Vedremo come sarà applicato.

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