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SOTTO TIRO DI MIZAR – I FUOCHI PIROTECNICI

Non bisogna più farli sparare. E’ inconcepibile che le nuove tecniche fanno sentire solo rumori e vedere colori. Dove è finita l’arte dei fuochisti degli anni quaranta del secolo scorso. Migliaccio,Farinata,Vallefuoco idoli della nostra infanzia dove stanno più. Ricordo le risse, si risse, al momento di attribuire i premi al miglior fuochista per le bombe di tiro,la bomba con la croce dei cavalieri di Malta,la migliore bomba di apertura ed il miglior finale. Nel negozio a San Michele del papà di Enzo Mazzella,sotto casa mia, a fine gara della festa di San Domenico si riuniva la giuria. I fuochisti arrivavano sporchi di polvere da sparo che emanava uno strano odore mentre  partecipavamo alla discussione che avveniva tra i giurati

Un folto pubblico assisteva alla discussione e noi bambini sapevamo che la pronuncia dei vincitori avrebbe generato la rissa. Avevamo paura ma rimanevamo lì a fare il tifo per il fuochista che ritenevamo più bravo. Preferivamo Migliaccio io ed Enzo. Riusciva a fare anche sei cacciate e se gli riuscivano gli “ndrecce e pupatiello” il fragore sembrava un terremoto. E poi volete mettere la croce di Malta! Illuminava tutta la zona da Cartaromana al Porto nei suoi colori argentei.

Quasi sempre le bombe di Migliaccio finivano male.Qualcuna precipitava senza accendersi altre scoppiavano nelle viti orovocando danni ed incendi- i vigili del fuoco non c’erano ed a spegnere i fuochi erano gli stessi danneggiati. E non si arrabbiavano neanche! Lo amavamo anche per questo Migliaccio. Appena finita la premiazione una cinquantina di ragazzi ci buttavamo nei campi per raccogliere “pupatelle” non scoppiate e colori che non si erano accesi e che ci servivano nei giorni seguenti per imitare i fuochisti o preparare bengala.

Non sempre andava bene, qualche mano squarciata o il corpo mezzo distrutto dalla incoscienza di aver acceso bengala umidi che prendevano fuoco all’improvviso. Capitò a me e zia Concetta dovette immergermi in un “zirro” di olio di contrabbando per salvarmi. L’olio lo vendette però lo stesso. I motivi per cui vietare i fuochi dovrebbero essere la loro pochezza. Vedi quelli dell’ultima festa di san Giovan Giuseppe. Ritorniamo alle gare oppure ridiamo di questa specie di fuochi.

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