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Sotto Tiro di Mizar, Quando pensare è inutile

Esiste negli archivi del Golfo un mio articolo “Ischia 2010” scritto nel 2002.

Ve lo sintetizzo per farvi capire come siano rimaste utopie le mie elucubrazioni.

La funivia che stavo per prendere a Piano Liguori dopo una bella giocata di golf ed una doccia nello splendido club house mi avrebbe condotto in piazza a Campagnano da dove un pulmino elettrico silenzioso e pulito scendendo per le strade collinari mi avrebbe consegnato ad un meritato riposo a casa. Al risveglio verso le cinque della sera con l’attutirsi del caldo  avrei fatto una passeggiata verso Ischia Ponte per godere della brezza di maestrale che a quell’ora incominciava a scemare.Ischia Ponte era stupenda da quando avevano chiuso al traffico completamente il paese a partire da Fondo bosso.Si viveva in un’altra dimensione.Era stata dura abituare gli ischitani a lasciare la macchina ma il sistema instaurato piaceva a quasi tutti i cittadini.Il Comune aveva assegn ato un posto auto a tutti i residenti  ed i cittadini visto il sistema di taxi multiplo che funzionava bene, per un abbonamento che si aggirava intorno ai trenta euro al mese,usavano l’auto solo per uscire fuori dall’isola.Ad Ischia Ponte erano proliferati molti localini e la strada era piena di gente già a partire dalle sette di sera.Per tutta la notte vi sarebbe stato un vociare sottotono non disturbato da rumori molesti di auto e la socialità tra le persone era veramente ad un livello alto.In assenza di fumi di scarico sentivi il profumo dei pitosforo o delle acacie.Le luci soffuse del pontile davano al tutto una atmosfera di sogno.Vigili urbani controllavano con discrezione il tutto.La loro professionalità era aumentata da quando il Comune aveva istituito corsi di formazione.La macchina comunale era stata, da un sindaco moderno e pragmatico, organizzata in modo favoloso.Non più clientelismo e tangenti per avere un diritto. Come era stato possibile in pochi anni una trasformazione così rilevante?.Era successo che i cittadini con un sussulto di orgoglio avevano deciso di riappropriarsi della propria dignità

Nel 2011 ho riproposto questo articolo. .

 

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Vi esorto a riflettere un po’. Grazie

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