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«Un piano per fermare le auto sull’isola, ce lo chiedono i nostri ospiti»

DI GIOVANNA FERRARA

«Negli ultimi anni Ischia ha perso il fascino ed i conti non tornano. Perché? Uno dei motivi è il traffico. Chi vuole trascorrere qualche giorno di vacanza sulla nostra isola, oltre il mare e le terme,  cerca relax e tranquillità. Ed il caos legato alla viabilità ed il traffico certo non corrispondono a queste caratteristiche». Parola di Giancarlo Carriero, 62enne ingegnere ed albergatore, presidente della sezione turismo dell’Unione Industriali di Napoli, da circa venti anni padrone di casa del simbolo dell’ospitalità alberghiera ischitana: il Regina Isabella. Quando parla di Ischia, nascosto da quei baffi che sono un po’ il suo tratto distintivo, si illumina in volto. Volto che si incupisce quando si parla di ciò “che toglie l’ossigeno alla nostra isola” tra cui il traffico».

Ingegnere, quante auto ci sono sull’isola e quanto traffico generano ?

«Troppo. I nostri amministratori così come gli operatori del turismo dovrebbero capire che il caos per le strade generato dal traffico rappresenta un problema connesso al turismo. Questo, insieme ad altri atavici problemi che attanagliano l’isola, rappresentano una delle cause per le quali Ischia ha perso il suo fascino e la sua brillantezza. E per questo i conti non tornano».

Quale sarebbero secondo lei i rimedi al traffico ed alle troppe auto sull’isola?

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«I nostri amministratori comunali dovrebbero fare un atto di coraggio. Tutti dobbiamo fare dei sacrifici. Bisognerebbe creare un piano traffico globale dell’intera isola coinvolgendo tutti i sei Comuni e studiando le criticità ed i punti di forza di tutto il territorio isolano. Non ha senso creare un piano traffico a Ischia, ad esempio, senza tener presente ciò che accade nei Comuni confinanti di Casamicciola e Lacco Ameno. I sindaci, tutti insieme, al di là dell’infinta storia del Comune unico, dovrebbero dar vita a delle opere sinergiche».

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Qual è la sua proposta?

«È una proposta ‘azzardata’ nel senso che so che non sarà mai presa in considerazione dai nostri amministratori. Bisognerebbe arrivare ad un divieto totale del traffico. Ovviamente stabilendo orari e zone ben precise. A questo punto si può anche favorire l’uso di mezzi di trasporto alimentati da energia alternativa».

 

Ecco. Ma l’esperimento iniziato lo scorso anno è durato poco meno di una stagione.

«Peccato. Il car sharing di auto elettriche è durato davvero troppo poco tempo. Probabilmente era necessario più tempo per ‘abituare’ all’idea sia i residenti che i turisti. C’era anche bisogno di una campagna di comunicazione più serrata».

Adesso che cosa resta di quel progetto?

«Restano le colonnine. Non so nemmeno se siano attive e funzionanti. Certo è che se anche fossero attive, senza auto, servono a poco se non a nulla. Sarebbe necessario incentivare l’uso di auto elettriche anche attraverso una campagna informativa. Se uno ci riflette e fa due conti ad un isolano converrebbe acquistare o comunque usare un’auto elettrica. Sarebbe economico oltre che salutare. La verità sa qual è?»

Quale?

«Che bisogna combattere le maledette abitudini. Vogliamo utilizzare l’auto fin sotto casa ed andare con la macchina anche al tabacchi che dista 300metri. È necessaria una politica seria di sostituzione dell’auto privata creando spazi per le auto non inquinanti e per un servizio efficiente di trasporto pubblico. Se vogliamo riportare Ischia al suo splendore c’è solo una cosa da fare: bisogna lasciare l’auto a casa».

 

 

 

 

 

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