CRONACAPRIMO PIANO

Stavolta si abbattono le camere d’albergo

Ieri mattina carabinieri, polizia, tecnici dell’Evi e dell’Enel presso l’Hotel President per procedere alla demolizione di un corpo di fabbrica che comprende 13 camere: le operazioni, differite al 6 maggio, potrebbero svolgersi con l’autodemolizione ad opera dei proprietari anche per lenire i disagi agli ospiti della struttura ricettiva. E non finisce qui…

DI GIOSUE’ ROSACROCE

Le ruspe non sono ancora entrate in azione, ma lo faranno presto. O forse no, forse non ce ne sarà bisogno perché arrendendosi dinanzi ad un’evidenza non più procrastinabile si deciderà di procedere con l’autodemolizione, cercando di trovare anche il sistema per non chiudere un’attività che di questi tempi lavora a pieno regime. Ma una cosa è certa. Il destino di un abuso edilizio di circa 300 metri quadrati realizzato presso l’Hotel President di Ischia – e consistente in 13 camere che sono state realizzate senza alcuna autorizzazione – è segnato. La cementificazione selvaggia operata all’interno della struttura ricettiva ubicata all’inizio della cosiddetta Superstrada dovrà essere abbattuta essendo la stessa oggetto di una R.E.S.A. a seguito dell’ormai conosciuto e purtroppo drammatico iter che interessa tanti nostri concittadini e che fin qui per la verità aveva riguardato non camere di albergo ma soltanto abitazioni di necessità perché abitate da nuclei familiari che sono poi rimasti senza un tetto sulla testa.

Per la demolizione dei predetti abusi quella di ieri sembrava essere la giornata giusta e non a caso intorno alle 10 del mattino presso la struttura ricettiva si sono presentati carabinieri, polizia, ma anche tecnici dell’Evi e dell’Enel per le procedure di prassi quali il distacco della fornitura idrica e dell’energia elettrica. Uno spiegamento ed una presenza di uomini e mezzi che non è passata inosservata, anche se bisogna dare atto alle forze dell’ordine di aver cercato nei limiti del possibile di essere discreti dal momento che in ogni caso l’albergo era aperto al pubblico e dunque abbastanza gremito di ospiti. E proprio queste presenze sono state all’origine di un primo dibattito tra le parti in causa, del quale ovviamente è stata interessata anche la Procura della Repubblica di Napoli: come fare ad eseguire la demolizione di un corpo di fabbrica in ogni caso abbastanza corposo senza che questo possa evitare di creare problemi all’incolumità dei turisti (oltre che garantire loro un soggiorno tranquillo e degno di tal nome)? Si è pensato inizialmente ad un ponteggio, poi ad altri stratagemmi di natura tecnica e ingegneristica senza che però si arrivasse a chiudere il cerchio in maniera soddisfacente.

In ogni caso è stato preso atto del fatto che non ci fossero le condizioni logistiche ma anche di natura procedurale per procedere all’abbattimento. I titolari della struttura, infatti, hanno formulato alla Procura una richiesta di autodemolizione (che probabilmente consentirebbe anche di gestire meglio questa tipologia di operazioni con i clienti in albergo, magari utilizzando tecniche meno “invasive”) e non a caso a dimostrazione di voler perseguire questa strada hanno già iniziato – come si dice in gergo – a vandalizzare gli alloggi, dai quali sono stati già tolti i sanitari ed altri oggetti quali mobili e affini. Adesso si attende di capire se dall’autorità giudiziaria arriverà il “semaforo verde” rispetto a questa richiesta ma in un modo o nell’altro una dead line è stata fissata: il prossimo 6 maggio, vuoi o non vuoi, le opere abusive saranno demolite. E l’impressione è che da Napoli, soprattutto dopo l’input e la linea di indirizzo chiara espressa dal procuratore Nicola Gratteri, le demolizioni sull’isola procederanno spedite nonostante l’imminente arrivo della stagione estiva, che stavolta potrebbe non bastare come alibi per imporre una sorta di “tregua”.

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

3 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Elvira

Ahimè, piangere altri disagi per Ischia…non è il caso! Sono qui dal 16 febbraio e sinceramente Ischia essendo unica non deve avere di queste disavventure. Bisognava demolire immediatamente al nubifragio poi…chi ha creato il disagio con costruzioni non in norma…pagherà il tutto. I Turisti portano denari e non possono vivere disagi ulteriori

Maurizio brandi

L’avidità , la bramosia di ricchezza….!!!!a Ischia non avrà mai fine……..

Corry54

quando continueranno con il resto delle costruzioni abusive? Altri albeerghi di personaggi super conosciuti dell’Isola? e tutte le case che sono cresciute a dismisura il luoghi pericolosi? sempre e solo una farsa, forse il proprietario del President, avrà negato le vacanze a qualche titolato , capisce ammè!

Pulsante per tornare all'inizio
3
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex