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La vera natura della tv

di Henry Camilo Bermudez

ISCHIA – La televisione è visione, immagine, e rappresenta indubbiamente uno dei mezzi di comunicazione più importanti dei giorni nostri. È tutto molto semplice, basta fare un click per collegarsi con decine e decine di canali che offrono programmi talmente diversi tra di loro che spesso risulta difficile capire cosa stiamo davvero vedendo. Il fenomeno della cosiddetta “tv spazzatura” dilaga sempre di più, e gli unici baluardi di speranza che sono l’arte e la cultura vengono impunemente dimenticati dalle emittenti. È un fatto tragicamente conclamato che la bellezza artistica e quella musicale non creino scalpore in un paese come l’Italia, dove questi fattori dovrebbero essere alla base della nostra identità. Il problema, a dire il vero, non attanaglia solo il Belpaese, ma tutto il mondo, e questo serve a far capire quanto sia degradato quello della televisione. In un simile clima di mutilazione culturale viene ad innestarsi lo spettacolo teatrale “TV ZAPPING (teleComandando)”, di cui vi avevamo parlato qualche giorno fa.

L’esibizione, tenutasi domenica 9 ottobre al Museo del Termalismo, ha messo a nudo la pochezza culturale della cosiddetta “scatola magica”, cercando di smascherare le verità celate. In un caleidoscopio di personaggi e di ambientazioni, la regista Milena Cassano e gli attori di “senso inverso teatro” hanno dato la possibilità allo spettatore di toccare con mano quello che spesso non viene raccontato e quello che, invece, viene ostentato in tutti i modi possibili. Abbiamo osservato la parodia di una telenovela sudamericana che con i suoi segreti, le sue situazioni a dir poco irreali crea dipendenza soprattutto nei confronti di un pubblico di anziani, oppure il classico programma di cartomanzia diretto da ciarlatani che promettono l’impossibile ai poveri telespettatori che, afflitti da problemi personali, decidono di ricorrere all’aiuto di veri e propri truffatori. Gli attori, duplici nella loro personalità, hanno ora vestito i panni del pubblico a casa, ora quelli degli stessi personaggi televisivi.

Ecco, quindi, da una parte la solita vecchina che non ha altro da fare che guardare la televisione, i giovani che impazziscono per i programmi di gossip e per le serie televisive ed l’italiano medio di quaranta-cinquanta anni che spara sentenze davanti ad un telegiornale perché in Italia – sembra scontato dirlo – siamo tutti primi ministri, allenatori ed economisti. Dall’altra parte, invece, c’erano il presentatore televisivo meschino e corrotto, la ragazza bella, seducente ed attratta dal potere, ma che non ha nessuna qualità apparente e ancora il classico politico che non rifiuta mai un invito in televisione per rafforzare la propria immagine e per imporre le proprie idee. Lo spettacolo si è basato su questi cambi di personalità anche piuttosto repentini ed inaspettati. D’altronde i ritmi serrati imponevano uno sviluppo celere e dinamico. Questo ha contribuito sicuramente a tenere alta l’attenzione dello spettatore che si è sempre sentito coinvolto nell’azione scenica.

Quello che più ci ha colpito è stata la scelta di proporre scene in cui i personaggi recitavano sia quando erano in onda, sia quando erano nel fuori onda di un programma. Ciò ha aiutato gli spettatori, accorsi allo spettacolo, a capire davvero come funziona il mondo non sempre trasparente e cristallino della televisione. A fine serata abbiamo raccolto le dichiarazioni della regista Milena Cassano, che si è detta soddisfatta del lavoro svolto: «Sono contenta del lavoro che hanno fatto i ragazzi. Hanno retto ritmi molto veloci e passaggi repentini sia attraverso i continui movimenti scenografici con i pannelli, sia attraverso i cambi di personaggi che avvenivano in pochi secondi. Li ho visti crescere tanto da quando hanno cominciato a seguire le prime lezioni di teatro e vederli in scena disinvolti, calati nei panni di personaggi così diversi da loro, mi rende particolarmente orgogliosa di tutti loro».

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«L’idea – ha chiosato Milena – era di far venire fuori la falsità, lo sbrilluccichio e l’esasperazione che si celano dietro un sistema televisivo. Troppe volte quello che ci propinano è “tv spazzatura” in cui tutti diventano protagonisti, anche la gente normale. Tutti sono attratti dalle luci della ribalta. Allo spettatore abbiamo lasciato che si ponga quesiti e se siamo riusciti a lasciare un po’ di amaro in bocca, vuol dire che siamo riusciti nel nostro intento». Insomma, tra momenti di comicità e di riflessione, è venuto fuori un prodotto teatrale davvero molto interessante e merito di questo successo è anche di Leonardo Bilardi e di Maria Elena Verde, attori professionisti, che hanno portato esperienza e conoscenze approfondite nel campo della recitazione in questo spettacolo. C’è da sottolineare che la gran parte degli attori che hanno recitato erano al debutto sul palcoscenico e onore va a loro e alla regista Milena Cassano che ha creduto nelle potenzialità di questi ragazzi.

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