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Avete rotto il lazzo

di Graziano Petrucci

Premessa 1. Più tempo passa e più mi accorgo che lo stiamo trascorrendo nella convinzione ipnotica di trovarci di fronte alla luce del futuro, mentre siamo proiettati al passato. È come se ci fosse una resistenza mentale che attraverso un neppure tanto strano meccanismo ci obbliga a segnare il passo. Oppure ci spinge a spostare indietro le lancette della civiltà. A quando le giornate erano grigie e non si poteva uscire dalla caverna per via del freddo o della pioggia. A quando, pur dopo gli sforzi di tanti stronzi nelle conquiste dei diritti e tecnologiche, l’involuzione rappresentava la caratteristica principale di uomini ignoranti e bigotti. Naturalmente il mero possesso di qualsiasi titolo di studio non c’entra un bene amato lazzo (traduzione: il lazzo è la fune che si fa volteggiare in aria con maestria e dal suono stridente) e non serve, da solo, a evocare e trascinare il cambiamento verso di noi per convincerci che stiamo migliorando. Potrebbe essere questa la descrizione che più si avvicina al presente da cui dipendiamo direttamente o in via mediata. Un tale congegno ci incolla i neuroni e nasconde ai più i suoi assurdi ingranaggi. Assume le sembianze di una normalità condivisa e tra certezze consolidate, pensieri su cosa è meglio dire o tacere, e ragionamenti che si auto celebrano come innovativi mentre non lo sono, non mancano casi in cui si manifesta l’arroganza attraverso parole e comportamenti spianando di fatto il percorso a chi vuole avere ragione a tutti i costi. I fatti, invece, se analizzati potrebbero dimostrarci il contrario ma l’impeto prepotente deve trovare una valvola di sfogo e, quindi, arriva il lazzo (traduzione: qualcosa di aspro e amaro). Sia chiaro, non sono tutti così. Ci sono persone intelligenti tra questi selvaggi. C’è soltanto da agganciare l’anello che hanno al naso e tirarli fino all’uscita della grotta. Premessa 2. Due fatti mi hanno colpito nei giorni passati, su tutte la critica del sindaco di Forio, Del Deo, alla stampa che secondo lui è sempre negativa. Forse si è fatto portavoce dei «primi della classe» che condividono il suo pensiero ma non lo sapremo mai. Mi prende male. Per una volta, in parte, sono d’accordo con lui. Infatti, in qualche occasione la stampa – chiariamo: certa stampa- invece che fare il proprio lavoro di denuncia si limita alla cronaca delle circostanze evidenziandole in modo zuccherato che a leggerle ti viene il diabete. Secondo me, integrando il pensiero di Franco Borgogna, oltre che più incisiva -farlo ogni tanto non basta- dovrebbe smetterla di essere tenera. La stampa, sia locale e sia nazionale, non dovrebbe esentarsi dalla critica. Se la evita, allora sì, è negativa e diventa uno spot a favore. Come preferirebbe il primo cittadino di Forio e magari qualche suo collega. Pure qui, forse, non lo sapremo mai. La classe «composta» da sindaci e amministratori ai quali sarebbe vietato rompere il lazzo (traduzione: il lazzo è una scena della commedia, un’azione buffonesca che si usa per interrompere la monotonia del dialogo) potrebbe darsela una mossa e cominciare a lavorare davvero invece di perdere tempo. In caso contrario, seguendo orme già calpestate, possono andare a fare il bagno in qualche baia dello Sri Lanka e rilassarsi sotto l’ombrellone. Premessa 3. Un’altra cosa che riporta le lancette indietro è l’aggressione omofoba sul porto di Napoli a Simone Coda. Preso a schiaffi perché omosessuale. Non pensate che siamo migliori del dinosauro che ha alzato le mani solo perché il fatto è accaduto lontano dall’isola, almeno in apparenza. Siamo ad un passo dal tornare nelle caverne perché quel bipede è la prova che come società stiamo continuando a fallire. Dire poi che due ragazzi dello stesso sesso se si scambiano baci o carezze offendono la morale e, come società, non siamo pronti ad accettare persone che hanno gusti diversi dai nostri, non solo è una sconfitta ma è come non voler riconoscere che la Terra gira intorno al Sole. Che cosa significa che non siamo pronti ad accogliere il rapporto tra due maschi o due femmine e che si dovrebbe evitare loro di darsi un bacio o scambiarsi una carezza in mezzo la strada, al bar o in biblioteca? Non vi offendete se vi dico che questa convinzione traballa parecchio e in tutti e tre i casi avete rotto il lazzo (traduzione a piacere).

del deo

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