CULTURA & SOCIETA'

21 agosto, Forio ricorda il poeta e scultore Giovanni Maltese

La breve cerimonia di onoranza si terrà mercoledì presso i due cimiteri di Forio alle 10:30

Mercoledì 21 agosto 2019 l’Associazione Culturale Radici ricorderà la memoria di Giovanni Maltese che ci ha preceduti nel lungo viaggio il 21 agosto 1913 con una breve cerimonia di onoranza presso i due cimiteri di Forio alle 10:30. Un modo per rendere omaggio al grande artista foriano. Un esempio tangibile di ciò che fu Giovannangelo Nicola Maltese è ancora presente al primo piano del Museo Civico del Torrione. Quella che fu sua casa per più di trent’anni oggi è un museo dove ancora vive la sua arte.L’operato di Maltese si ricollega alla corrente del “verismo”, egli osservava tutto ciò che gli si presentava agli occhi per poi trasformarlo in vere e proprie opere d’arte.

Forio, all’epoca dello scultore, era ricca di terreni coltivati a vite; fu proprio nell’attività a cui fu costretto tra i filari che scoprì la sua bravura nell’intaglio.Da giovane, dopo il diploma all’istituto Belle Arti di Napoli, grazie a una borsa di studio, frequentò la bottega di Giulio Monteverde, scultore ligure che svolgeva la sua attività in quel di Roma. Maltese aveva appena 27 anni ed ebbe l’onore di partecipare alla ristrutturazione del castello di Chenansau nella Loira.Tuttavia, una serie di incomprensioni con il direttore dei lavori, lo riportarono a Napoli dove si guadagnò da vivere grazie alla sua bravura di ritrattista.Il terremoto di Casamicciola dell’83 cambiò profondamente la sua vita, perse i suoi unici affetti e il suo motto divenne “l’arte per l’arte”. Maltese, si ritirò così nel Torrione. Fervida fu la sua attività di scultore negli anni che seguirono nei quali realizzò alcune delle opere più importanti come “La solfatrice”, una donna impegnata nella pratica della solforazione, attività che salvò le viti ischitane da una terribile epidemia e che fu impiantata qui sull’isola grazie ai fratelli Sanfilippo provenienti dalla vicina isola di Salina. Tale era il fermento culturale che scrisse anche delle poesie in dialetto foriano, testimonianza di una lingua che prova, ancora oggi, a resistere. Nel 1901 sposò la pittrice inglese Fanny Jane Fairer ma dopo appena 12 anni da quell’unione, Giovanni Maltese morì, colpito da un angina pectoris. Il suo spirito continua a vivere nella sua Forio e in particolar modo nel Torrione dove tutt’oggi continua a dimorare grazie alla bellezza delle sue opere.

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