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25 anni fa l’apparizione della Madonna che riscrisse la storia di Zaro

Forio come Medjugorje: in migliaia i fedeli da tutto il mondo in attesa che la commissione nominata dal Vescovo si pronunci in merito al fenomeno. Tutto ebbe inizio l’8 ottobre 1994

Durante le ore di preghiera, il silenzio del bosco diventa un tutt’uno con il vociare continuo del rosario, d’un tratto, sul volto delle due veggenti, un continuo battito di ciglia, «sentiamo un forte batticuore – racconta ancora Angela – una pace interna e poi una sfera di luce che dall’alto si posa sospesa sulla pietra, è la Madonna, una ragazzina sui quindici anni con carnagione scura, tutta vestita di bianco con una cintura d’oro in vita con al centro un cuore fatto di rose.

I suoi occhi per me sono scuri, Simona invece li vede chiari»; posato il microfono, continua la preghiera mentre le veggenti vengono prese da un’estasi mistica e, prone in terra, riposano lo spirito in un momento di estrema comunione con il mondo misterioso illuminato dagli spiriti superiori. È questo che accade da 25 anni nel bosco di Zaro. A Forio come a Madjugorie due volte al mese, il giorno 8 e il 26, due donne, Angela e Simona dicono di vedere la Mamma Celeste che consegna loro dei messaggi. Era l’8 ottobre del 1993quando un gruppo di ragazzi, ora adulti, giurò di aver visto la Madonna che ha affidato loro diversi messaggi e alcune profezie che forse, per caso, si sono realizzate.

Nel 1993, la prima apparizione per Paolo e suo fratello Luigi, un anno dopo al gruppo si aggiunsero anche Imma, Marianna e Simona e quella parte del bosco di Zaro divenne per volontà della Mamma Celeste un luogo benedetto. Da quell’anno orde di fedeli si recano ogni 8 e 26 del mese per pregare e per assistere alle apparizioni; dal gruppo iniziale le uniche due veggenti rimaste sono Angela e Simona. Dal 1995 i ragazzi, una volta ricevuti i messaggi, li recitavano seduta stante, rilasciando interviste ai vari media, accorsi da tutta Italia incuriositi dal mistero. Il vescovo di allora, affidò al parroco di Lacco Ameno, Don Franco Patalano il compito di custodire i messaggi, alcuni troppo gravi per essere affidati alla popolazione senza alcun filtro. Nel 1995 Angela e Simona ebbero in visione la distruzione di due torri «abbiamo avuto insieme la visione nel 1995 – raccontano in un’intervista – davanti ai nostri occhi due grandi torri che si sgretolavano. Dispiaciute e impaurite abbiamo chiesto dove e lei ci ha fatto vedere la statua della libertà che andava in frantumi.

In un’altra visione abbiamo visto un’isola sormontata da un vulcano attivo che eruttando faceva sprofondare l’isola ma no, non si tratta di Ischia. Dopo la morte di Don Franco, è stato Don Ciro Vespoli aprendere nota di tutte le profezie: anch’egli, all’epoca, quando era ancora un ragazzino, ebbe delle visioni. Dal 15 agosto 2014 è stata istituita la Commissione teologica, per volontà del Vescovo Lagnese, che vaglia le apparizioni ed i messaggi ricevuti fino ad oggi. Oggi, in occasione del venticinquesimo anniversario delle apparizioni, ci sarà la fiaccolata mensile con partenza alle ore 21.00 dall’arco della Mezzatorre (tra Lacco Ameno e Forio). Giunti a Zaro si dirà tutti assieme il rosario, attendendo l’apparizione della Madonna.

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