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Lacco Ameno, quattro giorni di blackout sulle linee telefoniche

Di Francesco Ferrandino

LACCO AMENO. Ancora forti disagi “telematici” nella giornata di ieri in varie zone di Lacco Ameno. Diverse abitazioni ed esercizi commerciali hanno vissuto l’ennesimo giorno senza collegamenti telefonici e senza connessioni per la rete web, con tutti i danni e le difficoltà che è facile immaginare, sia a livello di semplice comunicazione che a livello lavorativo. Anche vari studi professionali hanno sofferto il gravissimo disservizio che era iniziato sin dalla mattina di domenica scorsa: telefoni fissi muti e completa assenza di linea adsl. Per più giorni la filiale lacchese del Banco di Napoli, completamente isolata dal punto di vista telematico, non ha potuto erogare molti dei normali servizi bancari ai propri clienti. Diverse persone che si erano recate allo studio del medico di base non hanno potuto ottenere la necessaria ricetta per la prescrizione dei farmaci, vista la completa impossibilità di connessione.  Si sono moltiplicate le chiamate degli utenti, già frequenti sin dalla mattina di lunedì, presso le varie compagnie che gestiscono il traffico telefonico e telematico per chiedere spiegazioni su un guasto tecnico esageratamente prolungato. Dopo mezzogiorno, qualche timido segnale di miglioramento: alcuni utenti, ad esempio, potevano chiamare dal proprio apparecchio di casa o del negozio, pur tra mille interferenze che rendevano la conversazione tutt’altro che agevole, ma non potevano ricevere chiamate. Stesso discorso per la connessione web, che per pochi minuti sembrava riprendere a funzionare, prima di ricadere nuovamente in “encefalogramma piatto”. A quanto si apprende, il guasto sembra essere stato localizzato su una serie di cavi sottostanti il corso Rizzoli, nei pressi dell’incrocio con  via Pannella. Da due giorni infatti diversi tecnici sono stati impegnati letteralmente a “sbrogliare la matassa” dei fili che emergevano dai cavidotti portati alla luce sulla principale arteria del paese, curiosamente proprio in corrispondenza di uno dei punti più critici dei contestatissimi lavori di ristrutturazione fognaria iniziati giusto un anno fa. Sarà probabilmente una mera coincidenza, anche se non può escludersi che i prolungati lavori fognari in quel punto, dove qualche mese fa si verificò una perdita di liquami maleodoranti affioranti in superficie che comportò un nuovo scavo per rimettere a posto il basolato oggetto anche di un leggero smottamento, possano aver dato luogo a qualche infiltrazione in grado di danneggiare i cavi che passano a pochi centimetri di distanza. È auspicabile che non vi sia alcun collegamento tra i due fatti, ma in caso contrario i detrattori che considerano del tutto negativi i risultati dell’impegnativa (e costosa) opera pubblica avrebbero un’altra buona ragione per criticare l’operato dell’amministrazione. Interpellato già lo scorso martedì, quando il prolungato guasto colpiva da due giorni gran parte dell’utenza telefonica lacchese, il sindaco Giacomo Pascale ha affermato di non sapere nulla dei molteplici disagi vissuti dalla cittadinanza. Una circostanza piuttosto strana: con tutta probabilità il primo cittadino abita in una zona tra quelle che sono state risparmiate dal pesante disservizio telefonico. Ma anche credendo alla perfetta buona fede del sindaco, della quale non v’è alcun motivo di dubitare, lascia sicuramente molto perplessi il fatto che l’amministrazione comunale fosse all’oscuro di un guaio che, oltre a colpire le normali comunicazioni telefoniche, ha danneggiato in modo sensibile varie attività lavorative e quindi l’economia stessa del paese. Un fatto del genere impone non certo l’obbligo, ma quantomeno l’opportunità dell’essere informati su un inconveniente di tali dimensioni. È sperabile che almeno entro la giornata di oggi i tecnici risolvano questo inusitato disservizio che si trascina da quattro giorni.

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