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ISCHIA, IL VESCOVO “APRE” LE CONFRATERNITE A CONVIVENTI E DIVORZIATI RISPOSATI

Coppie di fatto, divorziati risposati o semplicemente sposi che hanno scelto il rito civile invece della celebrazione in Chiesa: se fino ad oggi erano tagliati fuori dalle Confraternite, a Ischia arriva invece un via libera con la possibilità non solo di farne parte ma di essere eletti a cariche direttive. La deroga allo Statuto, che disciplina queste aggregazioni e risale al 1995, porta la firma del vescovo, monsignor Pietro Lagnese, che si rifà all’esortazione postsinodale del Papa, Amoris Laetitia, nella quale il Pontefice chiede alla Chiesa di «accompagnare con attenzione e premura i suoi figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza, come la luce del faro di un porto o di una fiaccola portata in mezzo alla gente per illuminare coloro che hanno smarrito la rotta o si trovano in mezzo alla tempesta».

Le confraternite sono quelle organizzazioni di laici dedite ad una particolare opera o devozione e a pratiche di pietà. Risalgono al Medioevo e soprattutto nei piccoli centri, da Nord a Sud, sono il cuore della devozione popolare. Animano riti e processioni, sono dedite alla carità, hanno in poche parole un certo ruolo sociale. Questa di mons. Lagnese è una decisione importante nata sulla scia dei due Sinodi sulla famiglia e di Amoris Laetitia. Documento che lo stesso vescovo cita più volte nella lettera per motivare la sua scelta.

«Dopo attenta valutazione e ampio ascolto, in deroga al vigente Statuto, nonostante qualsiasi altra disposizione contraria, stabilisco che, in linea generale, si dia la facoltà, anche a persone che vivono situazioni cosiddette “irregolari”, di poter essere iscritte a pieno titolo alle suddette realtà aggregative con la possibilità di essere pure elette per lo svolgimento di compiti direttivi»: è l’indicazione del tutto nuova del vescovo dell’isola campana contenuta nella sua lettera alle Confraternite della diocesi e ai loro assistenti ecclesiastici che porta la data del 1° novembre scorso. Per irregolari il vescovo indica «quelle persone che hanno contratto matrimonio solo civile, che sono divorziati e risposati, o che semplicemente convivono» e sottolinea che «è quanto mai necessario richiamare l’insegnamento offertoci da Papa Francesco nella recente Esortazione Apostolica postsinodale Amoris Laetitia».

«VALUTARE CASO PER CASO»

Il vescovo di Ischia però mette in guardia da facili esemplificazioni: «Naturalmente, per evitare confusione ed equivoci», scrive Lagnese, «sarà necessario valutare ogni singolo caso. Affido, perciò, ai cappellani delle rispettive confraternite il compito di esercitare il relativo discernimento e chiedo loro di assumere l’onere di ratificare la richiesta di nuove iscrizioni o di eventuali eletti a ruoli di governo in seno alla confraternita. Considero pure doveroso che la ratifica sia esercitata non soltanto per le situazioni cosiddette “irregolari” ma anche per tutti gli altri casi».

Ma non è l’unica indicazione ripresa dal magistero del Papa: mons. Lagnese chiede anche attenzione alla gestione dei beni. In questo caso cita la Evangelii Gaudium e chiede «un’opera di vera conversione pastorale che, certamente, domanda una visione più cristiana anche nella gestione del patrimonio e, in particolare, reclama un’attenzione tutta speciale nei confronti dei poveri».

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