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56 candeline per il grande vescovo Pietro

Monsignor Pietro Lagnese, il grande Vescovo d’Ischia, oggi sabato 9 settembre compie 56 anni e come in tutte le famiglie la diocesi  sente il dovere di omaggiarlo con gli auguri d’ogni Bene con la costante preghiera (da lui richiesta costantemente) rivolta alla Regina della Pace e NS di Fatima cui il Vescovo consacrerà solennemente la diocesi d’Ischia il prossimo 13 ottobre, a conclusione del Centenario di Fatima iniziato il 13 maggio scorso. Il grande Vescovo Pietro è nato a Vitulazio (Caserta) il 9 settembre 1961 (battezzato nello stesso giorno), quarto di sei figli, da Giovanni e Maria Grazia Tartaglione. Fu ordinato Sacerdote il 1 maggio 1986 e proprio dal 13 ottobre 1986 Parroco di Vitulazio per ventisette anni, ove ha fondato il centro di recupero per tossicodipendenze “Il Timone”; poi anche la Casa della Carità “Madre Teresa di Calcutta”. Nel contempo anche rettore e padre spirituale nel Seminario. Papa Benedetto XVI lo nominò Vescovo d’Ischia il 23 febbraio 2013 e consacrato il primo maggio successivo dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. Infine l’11 maggio – anniversario di matrimonio dello scrivente – nei primi vespri della solennità dell’Ascensione il grande Vescovo Pietro ha preso possesso canonico della diocesi in un bel pomeriggio solare.

“Duc in altum” è il motto del suo episcopato e finora tanti gli eventi che hanno lo hanno contrassegnato, ultimo quello drammatico del terremoto del 21 agosto scorso con due persone morte sotto i crolli, tre bimbi salvati e migliaia di sfollati nelle zone alte di Casamicciola e Lacco Ameno: proprio il grande Vescovo ha guidato i soccorsi Caritas alla popolazione colpita con un Messaggio dal titolo “Sarò con te”. A dare risonanza all’evento sismico la venuta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e mercoledì scorso del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe nelle zone colpite. Con l’Enciclica ‘Amoris laetitia’, 324, di Papa Francesco ricordiamo: “Sotto l’impulso dello Spirito Santo, il nucleo familiare non solo accoglie la vita generandola nel proprio seno, ma si apre, esce da sé per riversare il proprio bene sugli altri, per prendersene cura e cercare la loro felicità. Questa apertura si esprime particolarmente nell’ospitalità, incoraggiata dalla Parola di Dio in modo suggestivo: – Non dimenticare l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli (Eb 13,2) – ”. Grande Vescovo Pietro, auguri felici d’ogni Bene e Dio ti benedica sempre con la nostra costante Preghiera. Grazie.

DIES  DOMINICA – 23esima domenica del tempo ordinario (anno A)   

“Aprite le porte della vostra vita a Cristo quando tornerà nello splendore della sua gloria. La vita cristiana deve essere orientata sempre a questa attesa. Per questo vi invito a vivere nella fiducia e in una grande speranza. Allora ogni giorno di questo tempo doloroso sarà da voi vissuto nella serenità e nella gioia” (Messaggio della Madonna a don Stefano Gobbi, pag. 1176, con imprimatur della Chiesa Cattolica).

Nella prima Lettura dal libro del profeta Ezechiele 33, 7-9 il profeta non parla a nome proprio: è il portatore della parola di Dio, che è tenuto a riferire fedelmente, senza timore e senza decurtazione. Egli pone così ciascuno dinanzi alla sua responsabilità personale. Nella seconda Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 13, 8-10 sono tanti i comandamenti di Dio: riguardano i vari aspetti della condotta. E tuttavia si riassumono e concludono tutti in un comandamento unico, che è quello della carità. Vuol dire che ogni comandamento è un’espressione di amore: “Infatti il precetto: non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: amerai il prossimo tuo come te stesso”. Nel Vangelo secondo san Matteo 18, 15-20 la correzione fraterna è un dovere. Ma occorre fare attenzione sullo stile che essa deve avere: la discrezione e la carità. D’altra parte quando il male dilaghi e divenga ostinato, allora tutta la comunità è interessata alla correzione fraterna, ed è anche avvertita di stare in guardia dal male che la possa contagiare: “In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

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CENTENARIO (1917 – 2017)

 

Il Disegno sta per compiersi

chiamando i figli a consacrarsi

al Suo Cuore Immacolato e Rifugio

e formando schiera di piccoli bambini

con la quale porterà Lei a compimento

la più grande Vittoria e Liberatrice.

 

Il Messaggio di Fatima si compie

nella diffusione mondiale di Cenacoli

domandati per raccogliere nella preghiera

fatta con Lei e per mezzo di Lei e per offrire

grande forza di intercessione e riparazione

in maniera straordinaria ad abbreviare

il tempo doloroso della grande prova

purificatrice invocando dono seconda

nuova Pentecoste in cui si compirà

questo divino prodigio per la Chiesa

e intera umanità a conoscere e vivere

tempi nuovi di comunione piena attesa

di amore e di vita con Dio solo Signore.

 

Il Disegno annunciato si compie

col trionfo del Cuore Immacolato

di Maria Regina della Pace e Parusìa,

Aurora Nuova che sorge a sentinelle.

 

A cura del professor Pasquale Baldino, responsabile diocesano Cenacoli Mariani, docente Liceo, poeta (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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