CRONACA

Elisuperficie, manca la copertura: appello al Comune

La società Marina di Casamicciola chiede all’ente il versamento del canone residuo 2021 per far fronte alle spese e per non mettere a rischio il piano di ristrutturazione del debito

La società Marina di Casamicciola continua a far pressione sul Comune per il pagamento del canone annuo. Come si ricorderà, lo scorso 31 dicembre è scaduta la convenzione tra l’ente del Capricho e l’Asl Napoli 2 Nord per l’utilizzo della struttura di elisoccorso intitolata a Giovanni Paolo II. L’azienda sanitaria aveva quindi chiesto un calendario d’incontri col Comune per arrivare a una nuova convenzione, visto che la proroga scadrà il 31 marzo. La società partecipata Marina di Casamicciola, che materialmente gestisce l’elisuperficie, aveva già fatto presente al sindaco che l’importo annuo per le spese del servizio dagli oltre 276mila euro del 2016 era sceso progressivamente a 160mila euro, e che quindi sarebbe opportuno attivarsi per il rinnovo a nuove condizioni, e soprattutto per una somma di almeno 200mila euro all’anno. Adesso l’avvocato Sirabella, amministratore della società, torna alla carica proprio per chiedere il saldo del canone annuo, cioè gli 80mila euro residui per il 2021. Denaro che serve come rimborso delle spese per gli oneri sostenuti per la gestione e il mantenimento della struttura, compreso il pagamento degli stipendi e dei contributi ai sei dipendenti.

C’è un motivo ancora più stringente alla base della nota, anzi della “diffida e messa in mora” che l’amministratore ha rivolto al Comune: la società partecipata ha in corso un piano di ristrutturazione del debito, approvato anche dal Tribunale di Napoli e di conseguenza è tenuta necessariamente al pagamento di rate mensili fisse per il citato piano, che ammontano a circa 30mila euro, oltre a dover far fronte al pagamento degli stipendi e contributi ai dipendenti per una somma di 40mila euro mensili. Un contesto reso tra l’altro più difficile dalla crisi economica provocata dalla pandemia, con i conseguenti problemi di liquidità nel periodo invernale per onorare gli impegni mensili. Ad esempio, i dipendenti sono in attesa dello stipendio di gennaio, oltre alla tredicesima dell’anno appena trascorso. Ecco perché la partecipata punta i piedi per vedersi versare al più presto gli 80mila euro residui del 2021, dopo i vari solleciti andati a vuoto. Più precisamente, il mancato pagamento di una rata mensile prevista dal piano di ristrutturazione del debito, comporterebbe automaticamente la decadenza del piano stesso, rendendo inutili gli sforzi della società che in questi anni ha già pagato rate per oltre 700mila euro ai vari enti creditori. Su queste basi la partecipata ha diffidato il Comune a pagare gli 80mila euro – attesi sin da dicembre – entro il termine di 15 giorni, scaduti i quali la Marina di Casamicciola potrebbe ricorrere alle vie legali per il risarcimento dei danni. Adesso la prossima mossa tocca al Comune, già impegnato nel concordare i termini della nuova convenzione con l’Asl.

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