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Ischia e i colpi di scena: che s…Trani giorni

E’ davvero un tourbillon senza fine, sembra quasi di assistere a un film del Dario Argento, quello prima maniera e non certo “appannato” della seconda parte del suo excursus professionale. Un film dove il finale sembra sempre scritto e invece puntualmente cambia, e poi cambia ancora. Adesso, forse, si è fermato. Forse, perché ormai – passando dal cinema al calcio – in una partita quando saltano gli schemi può davvero succedere di tutto e non è certo una frase fatta. Una cosa è certa, Domenico De Siano che si lega a Gianluca Trani una seconda volta non può essere frutto di un bluff: o meglio, stavolta è tutto messo per iscritto con tanto di firme dei protagonisti (per la cronaca Isidoro Di Meglio, Luigi Boccanfuso, Carmine Bernardo, Ciro Ferrandino, Luigi Mattera, Maria Grazia Di Scala, Salvatore Mazzella, oltre allo stesso senatore, e scusate se è poco). Tornare indietro, sulla carta, si può, perché certo non siamo davanti ad un contratto scritto e valido a tutti gli effetti, ma è chiaro che i giochi sono belli e fatti.

Succede tutto in un tranquillo sabato sera, proprio quel sabato che sulla carta deve portare a chiudere il cerchio sull’asse caularone bis, con l’investitura di Enzo Ferrandino il quale – sopportando derisioni giosiane a destra ed a manca – stava comunque riuscendo nell’impresa di portare a compimento il suo obiettivo, quello cioè di spillare la candidatura a sindaco d’Ischia con il più ampio schieramento e supporto. Qualcosa va storto, però, e quel qualcosa ha un nome, un cognome ed una località. I primi sono Paolo Ferrandino, il secondo è Barano. L’attuale assessore ha un peccato originale che appare impossibile da lavare: in una intervista rilasciata il mese scorso a Il Golfo, e che fece parecchio scalpore, di fatto non risparmiò “complimenti” a Domenico De Siano, sostenendo che il senatore avrebbe dovuto ingoiare il rospo Ferrandino (Enzo) senza colpo ferire e che lo stesso non poteva pensare che gli uomini del centro destra fossero come dei cagnolini pronti ad ubbidire al loro padroncino. Il senatore lo aspettava al varco, per togliersi i paccheri da faccia come si dice in gergo: Paolo non lo voleva, e Giosi si era pure convinto per cause di forza maggiore, convincendo a sua volta pure Enzo che aveva avuto al solito il compito peggiore, quello di comunicare al diretto interessato l’infausta novella.

Paolo però non rappresentava l’unico problema, anzi se vogliamo rappresentava proprio l’ultimo dei problemi. De Siano e Giosi, sposando la causa Enzo Ferrandino, avrebbero candidato un uomo che una volta eletto avrebbe avuto chiare inclinazioni “barano centriche” visti i suoi rapporti con Giampaolo Buono e Benito Trani, tanto per fare due nomi. Il che non avrebbe garantito in alcuna maniera né il senatore né tantomeno il sindaco uscente di Ischia. Un vero e proprio karakiri, e qui a far capire al buon Domenico che rischiava di commettere il peggiore degli autogol ci hanno pensato a più riprese ed alternandosi tanto la consigliera regionale Maria Grazia Di Scala (per ovvi motivi che non serve nemmeno spiegare) che l’assessore casamicciolese Ignazio Barbieri, che aveva tessuto anche l’operazione nella sua prima fase, quando c’era stato il cosiddetto “aborto” e che ieri si è preso una sonora e clamorosa rivincita. Dai e dai, il senatore alla fine si è convinto. L’incontro svoltosi nel pomeriggio di sabato all’Hotel Le Querce, che non aveva avuto l’esito sperato (ovviamente dai giosiani), ha fatto subito scattare il controblitz con le truppe che si sono radunate nel luogo forse più ovvio e scontato, ossia lo studio del ragioniere Salvatore Mazzella, nella ridente Montetignuso, località lontana da occhi indiscreti. Poi l’accordo, la firma, baci, abbracci, strette di mano. E non solo, si narra anche di una corsa all’albergo La Reginella di Lacco Ameno per un brindisi augurale e di una serata finita nel giardino di casa Trani quando ormai erano le due di notte. Altri tappi che sono saltati anche lì, ma naturalmente la sfida è appena lanciata. I calici alzati volevano soltanto celebrare la sintesi trovata e l’accordo raggiunto, la campagna elettorale adesso può avere inizio. O forse no, perché le sorprese, dopo un inverno soporifero, in questa primavera sembrano essere davvero dietro l’angolo. Ora bisogna capire cosa farà Giosi Ferrandino di fronte a questo nuovo stravolgimento degli eventi. Quel che resta della maggioranza pare si sia riunito ieri sera. Di sicuro per riordinare le idee, poi si vedrà.

Gaetano Ferrandino

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