CRONACA

Con le piante di marijuana in casa, arrestato dai carabinieri e condannato

Il 55enne casamicciolese Giovanni Sirabella finisce in manette al termine di una perquisizione domiciliare effettuata dei militari della Stazione di Ischia: in casa sono state ritrovate nove piantine alte fino a tre metri, un bilancino di precisione e 650 euro in contanti

Produceva stupefacenti all’interno della sua abitazione, che riteneva essere un luogo sicuro e invalicabile. Ma evidentemente non aveva fatto i conti con i carabinieri della Stazione di Ischia, coordinati dal luogotenente Michele Cimmino, che così hanno arrestato un 55enne casamicciola, incensurato, con l’accusa di produzione di stupefacenti. Quando i militari dell’Arma hanno fatto ingresso nella sua abitazione si sono subito resi conto che nel giardino, ben celata da tendaggi, aveva allestito una vera e propria piantagione di cannabis. Nove le piante rinvenute e sequestrate tutte di altezza variabile tra il metro e mezzo e i tre metri. Nella disponibilità dell’uomo, poi anche 4.5 grammi di infiorescenze già essiccate, un bilancino di precisione e 650 euro in denaro contante ritenuto provento illecito.

Nei suoi confronti è stato disposto il processo per direttissima, celebrato ieri alla presenza del difensore di fiducia avv. Gino Di Meglio. L’uomo è stato condannato alla pena di anni uno di reclusione ed ottocento euro di multa tornando subito in libertà

Nel giardino della sua abitazione, celata da tendaggi, aveva allestito una piantagione di cannabis indica: 9 le piante rinvenute e sequestrate,  di altezza variabile tra i 150 e i 300 cm. Nelle disponibilità del 55enne anche 4,5 grammi di infiorescenze già essiccate, 1 bilancino di precisione e 650 euro in contante ritenuto provento illecito. A quel punto Giovanni Sirabella è stato condotto in caserma e qui sottoposto agli adempimenti di rito prima di essere dichiarato in arresto e sottoposto ai domiciliari. Ieri mattina, alla presenza del suo difensore avv. Gino Di Meglio, è stato celebrato il processo per direttissima dinanzi al giudice monocratico Laura De Stefano. Il casamicciolese, per la cronaca, è stato condannato alla pena di un anno di reclusione e ottocento euro di ammenda. Il legale ha optato per il patteggiamento, che ha così consentito di ottenere uno sconto di pena. Nel dispositivo di sentenza si legge tra l’altro che “dall’esame degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero non si ravvisano gli estremi per il proscioglimento a norma dell’art. 129 c.p.p. in quanto il Sirabella è stato tratto in arresto alle ore 20.20 del 31 agosto in Casamicciola all’esito di un’attività di perquisizione domiciliare che consentiva ai carabinieri della locale stazione di rinvenire, presso l’abitazione del prevenuto e nella sua disponibilità alcune piante risultate essere – da successivo esame narcotest – “marijuana oltre a grammi 16.5 della stessa sostanza già essiccata, un bilancino di precisione, euro 600 in banconote. Va peraltro evidenziato che, nel corso dell’odierna udienza di convalida dell’arresto, l’imputato ha di fatto ammesso l’addebito dichiarando che la sostanza rinvenuta era per suo uso personale. Ebbene, tutto ciò premesso, si osserva che appare corretta la qualificazione giuridica del reato (dovendosi osservare che, in considerazione delle circostanze complessive del fatto e in particolare del rinvenimento unitamente alla sostanza stupefacente di un bilancino di precisione, può ragionevolmente ritenersi che la sostanza rinvenuta non fosse destinata in via esclusiva all’uso personale), riconducibile alla meno grave ipotesi di cui al V comma in considerazione del quantitativo e della tipologia della sostanza rinvenuta e che congrua è la richiesta: in particolare, possono essere concesse all’imputato le circostanze attenuanti anche per il buon comportamento processuale e per l’ammissione dell’addebito, ed al fine adeguare la pena da infliggere al fatto”.

La dottoressa De Stefano aggiunge di conseguenza che esistono i presupposti per concedere a Giovanni Sirabella la sospensione condizionale della pena subordinata “con il consenso del Sirabella, allo svolgimento di attività non retribuita in favore della collettività per mesi tre ai sensi del novellato art. 165 cp secondo le modalità che verranno stabilite da questo giudice monocratico, in sede esecutiva, a seguito del passaggio in giudicato della sentenza. Dispone l’immediata scarcerazione dell’imputato se non detenuto per altro”. Va anche sottolineato che la sentenza conferma ovviamente il sequestro delle piantine e della sostanza stupefacente, oltre che del bilancino di precisione, ma di fatto dissequestra contenitori, fertilizzante e la stessa somma di denaro, non essendo emersa la prova inconfutabile che i 650 euro fossero provento di spaccio.

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