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Il lago “fecale” di Casa Polito a Panza

Di Gennaro Romano

 FORIO. Un autentico fiume di nauseabondi liquami fecali.  Il problema è vecchio, ma finora, nonostante i danni che si registrano alle abitazioni e alla  sicurezza stradale, non  è emersa  la volontà politica di risolverlo, dando il via al solito scaricabarile sulle competenze tra diversi uffici ed enti pubblici. Qualche giorno fa c’è stato l’ennesimo sopralluogo con i tecnici comunali arch. Raia e l’ing. De Girolamo, unitamente a Pulicati, tecnico del Cisi, per  trovare  la soluzione di questo vecchio problema.  Quando piove, l’acqua che si raccoglie all’altezza del Banco di Napoli raggiunge lungo la strada  la piccola vasca di raccolta,  sia delle acque pluviali che fecali, situata a Casa Polito. Ci è stato spiegato che le vasche sono internamente collegate. In tal modo,  durante i nubifragi più violenti la grossa quantità d’acqua pluviale si immette nella vasca dei liquami fecali, che  tracima  allagando  la strada oltre a un’abitazione sottostante la strada, che si trova in pratica ad essere inondata, senza usare mezze parole, da quella che a tutti gli effetti è  merda. Un danno tremendo alla zona e in modo particolare alle abitazioni sottostanti la strada, per non parlare della sicurezza  e della tutela in materia sanitaria.  Inoltre la stradina che dalla strada principale conduce nei terreni sottostanti  rimane allagata per giorni sotto questi liquami fecali che emanano una puzza tremenda  per lungo tempo nell’intera zona. Secondo i tecnici del comune, l’intervento risolutivo è di competenza del  Cisi che a tutt’oggi non l’ha ancora risolto. Noi crediamo che forse occorra anche una pompa di potenza maggiore, visto che dalla vasca di  Casa Polito l’acqua viene pompata  nel circuito fognario all’altezza del Banco di Napoli. Intanto i cittadini della zona, oramai stanchi delle false promesse, hanno inviato un esposto alle varie Autorità, per veder risolto una volta per tutte l’annoso problema dell’allagamento di acqua fecale. Un problema che quindi coinvolge certamente anche l’ASL, competente in materia di tutela e sicurezza sanitaria.  Se si pensa che con le difficili condizioni atmosferiche di questi ultimi giorni siamo soltanto all’inizio della stagione invernale, ben si comprende l’urgenza nel trovare una soluzione concreta a un guaio così esteso, che altrimenti promette di riempire più volte le cronache nei prossimi mesi.

 

 

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