CRONACA

Terremoto e ricostruzione, nuovo affondo di Peppe Conte

SISMA ISOLA D’ISCHIA - in un articolato e ben congegnato documento tecnico, l’ex sindaco di Casamicciola Giuseppe Conte si “presenta” al nuovo Commissario Giovanni Legnini indicando alcune linee guida per accelerare il processo di Ricostruzione degli abitati colpiti dal sisma del 2017.

In un particolareggiato “documento tecnico” di dodici cartelle, l’ing. Giuseppe Conte ha sintetizzato quattro anni di attività legislativa e di parziale operatività del Consiglio dei ministri, del Commissario alla Ricostruzione Carlo Schilardi, della Regione Campania e infine dei sindaci di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio. Si tratta di un “biglietto da visita” per il nuovo commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini (che ha sostituito Carlo Schilardi) da parte di un ex sindaco, già dirigente tecnico della Casmez, ma soprattutto di cittadino consapevole, che segue con interesse e sensibilità le varie fasi di Ricostruzione dei comuni dell’isola d’Ischia colpiti dal terremoto del 21 agosto 2017. Una serie di documenti, proposte, idee progettuali e anche critiche ben indirizzate a diversi “Uffici preposti” hanno caratterizzato l’impegno di Conte nell’indicare alcune linee-guida per rispettare le normative via via emanate dal Consiglio dei ministri, dal Parlamento e dalle Regioni sullo scottante tema dei ricorrenti terremoti italiani e nel contempo rilevare i notevoli ritardi accumulati nella fase di Ricostruzione procurati in massima parte dalla spaventosa burocrazia che presiede anche gli eventi calamitosi di modesta portata.

Conte passa in rassegna tutte le disposizioni di legge che si sono accavallate fin dal 2016 nel settore degli interventi sui territori colpiti da terremoti, alluvioni e calamità naturali, ma appunta l’attenzione in particolare sulle normative emanante nel 2018 e che attengono alle funzioni della Regione Campania e del Commissario Straordinario di Governo preposti per “Assicurare una ricostruzione unitaria e omogenea” anche attraverso specifici piani di delocalizzazione e trasformazione urbana”. (Vdr. art. 17, comma 3 del Dl. N.109 /2018). Conte si sofferma poi ad elencare tutti i poteri di intervento delegati alle prerogative del Commissario alla Ricostruzione –naturalmente connessi alla Legge n.109-poteri molto ampi ma di scarsa discrezionalità e indicatori di una tempistica precisa e imprescindibile, proprio per accelerare le procedure burocratiche e pervenire ad una rapida soluzione dei danni arrecati dal sisma agli immobili e al territorio in generale. Purtroppo la farraginosità delle norme, spesso in contraddizione fra loro; la incomprensibile sovrapposizione di competenze di soggetti istituzionali diversi e la pletoricità di Commissioni, Sottocommissioni, Comitati Tecnici, Comitati Scientifici e perfino le consulenze di Invitalia non hanno fatto altro che svilire la normativa generale sulla Ricostruzione (Vedi Leggi sul terremoto del Centro Italia e del Ponte di Genova) e allontanare nel tempo il ripristino delle unità immobiliari e quello dell’intero tessuto urbano del territorio di Casamicciola Terme, di Lacco Ameno e di Forio.

Conte affronta proprio i nodi cruciali legati alla sovrapposizione delle competenze, al ritardo, da parte delle Autorità delegate, nell’applicazione corretta e tempestiva delle normative sulla Ricostruzione e all’eccessivo numero dei componenti delle Commissioni, Sottocommissioni e Comitati Tecnici e Scientifici, che rappresentano in definitiva la causa prima di un cammino lento, incerto, disorganizzato e dannoso dell’iter ricostruttivo dell’intero territorio danneggiato dal sisma. Nel documento viene indicata l’ordinanza n. 10 del 13 febbraio 2020 con cui il commissario Carlo Schilardi istituì due commissioni tecniche per la ”riqualificazione e pianificazione” e per le “attività istruttorie e preparatorie” degli interventi ; il tutto connesso ad un Piano di Ricostruzione. Messi insieme fanno una quarantina di membri impegnati ad affrontare un progetto ricostruttivo “parva materia” se rapportato all’immenso territorio del Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria “gestito” da appena 15 tecnici che hanno provveduto alla perimetrazione delle località danneggiate dal terremoto del 2016.

Conte passa poi ad elencare tutta una serie di normative da applicare nel programma di ricostruzione , molte delle quali escludono tassativamente l’esecuzione di lavori da parte di privati sugli immobili danneggiati in assenza di un Piano di Ricostruzione approvato dalle autorità tutorie che tenga conto di unità immobiliari da demolire, di abitazioni rientranti nei danni pesanti ma suscettibili di ripristino e di case leggermente danneggiate da mettere in sicurezza con modesti interventi di restauro conservativo. All’uopo si fa riferimento anche a uno schema di Ordinanza di Schilardi inviato alla Regione Campania e ai tre Comuni interessati dal sisma con cui si chiede di definire i criteri per la perimetrazione dei centri maggiormente colpiti dal terremoto nel rispetto di un Piano di Ricostruzione da approvare (legge 109/2018) dalle varie Autorità delegate. A distanza di oltre un anno nulla è stato fatto su questo fronte, mentre il Commissario Schilardi si è recentemente congedato omettendo di firmare l’Ordinanza propedeutica al Piano di Ricostruzione di cui all’art. 24/bis della legge109/2018. Chiediamo venia al paziente Lettore per la citazione di leggi, regolamenti, bozze di programmi e iter procedurali di cui è strapiena la nostra schifosa burocrazia. Ci si perde letteralmente nei meandri delle norme fatte apposta per confondere l’uomo della strada e in particolare i soggetti danneggiati dal terremoto. Costoro hanno scritto sulla baracca di piazza Maio: (autentico monumento all’inefficienza dello stato italiano) la scritta molto significativa ed educata:” VOGLIAMO FATTI E NON CHIACCHIERE”! Ritorneremo sul documento di Conte in una seconda puntata, essendo le osservazioni molto corpose e di indubbio interesse tecnico e legale.

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