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Forio al voto, i giochi sono finiti: ora la palla passa ai cittadini

FORIO – Una premessa è doverosa: la campagna elettorale che ci siamo messi alle spalle da qualche ora è stata sicuramente più combattuta rispetto a quella del 2013. Ciononostante, a conclusione delle ostilità ci sia consentito di fare delle valutazioni e di tracciare un bilancio. Chi vi scrive ha vissuto da vicino anche le elezioni svoltesi cinque anni orsono, quindi ha in mano gli strumenti per poter procedere ad un confronto tra i due momenti elettorali. Se è vero che la campagna elettorale del 2013 fu poco entusiasmante e priva di contenuti apprezzabili (la vittoria di Del Deo era più che scontata), è altrettanto vero che quella di quest’anno – almeno dal punto di vista tematico – è stata davvero povera. Fatte le dovute eccezioni, gli eventi che si sono susseguiti nel corso delle ultime settimane non hanno fatto altro che confermare un dato incontrovertibile: l’agone foriano (e tutto ciò che gira attorno ad esso) predilige la delazione alla critica costruttiva, il fango al dialogo, gli slogan ai programmi. Dopotutto c’era da aspettarselo: ogni mondo è paese, e Forio non fa di certo eccezione. Anzi, alla luce di quello che abbiamo visto e sentito in questi giorni, possiamo tranquillamente affermare che nel Comune più occidentale dell’isola verde sono stati in grado di superare di gran lunga le aspettative della vigilia.

In definitiva, è stata una campagna elettorale non particolarmente spumeggiante, ma che tuttavia ci ha saputo regalare delle autentiche “perle”: l’ultima, in ordine cronologico, è stata quella offertaci mercoledì sera da Peppe Sellitti, che dopo le minacce rivolte al primo cittadino uscente ha ben pensato di presenziare ad un suo comizio, in piazza San Gaetano, con le manette ai polsi e una striscia di nastro adesivo argentato che gli tappava la bocca. Quella del buon Sellitti, a ben vedere, rappresenta soltanto la punta dell’iceberg di una campagna elettorale ai limiti del surreale e del carnevalesco. Dove a trionfare non sono state le idee e i progetti per una nuova Forio, bensì i fischi, le minacce, gli insulti, gli aperitivi, gli apericena, la musica e le feste di piazza. Insomma, alla fine la ferinità ha prevalso sulla ragione, i “panem et circenses” hanno distolto l’attenzione dei cittadini dai veri e urgenti problemi in cui langue il paese.

Almeno sulla carta, oggi inizia il cosiddetto “silenzio elettorale” (che durerà fino alle 23 di domani). Una prassi stabilita dalla legge, ma che non sempre viene rispettata. Dopotutto le elezioni sono una vera e propria guerra tra fazioni, ed è possibile che gli esponenti dell’una e dell’altra coalizione riescano a strappare qualche voto in zona Cesarini, approfittando della crassa ignoranza di taluni elettori. Ad ogni modo, nella giornata di domani i foriani si recheranno ai seggi che saranno allestiti nel pomeriggio di oggi presso gli istituti Balsofiore di Forio e Avallone di Panza. Nell’edizione di domani, come da nostra abitudine, vi forniremo un utile vademecum per il voto. Nel frattempo, lungi dal voler influenzare il vostro pensiero, vi esortiamo a recarvi alle urne. Tra i tanti “santini” che avrete di certo ricevuto (io, personalmente, ho quasi completato l’album), scegliete con consapevolezza chi, a parer vostro, è davvero degno di rappresentarvi in seno al civico consesso e alla giunta comunale. E chi, ovviamente, è meritevole di indossare per il prossimo lustro la fascia tricolore.

Francesco Calstaldi

 

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