CULTURA & SOCIETA'

I PRIMI 80 ANNI DELLO CHEF CIRO SASSO, UN GRANDE ESEMPIO DI INSTANCABILE LAVORATORE

Basta guardargli le mani “scolpite”, per non dire deformate, dalla fatica per rendersi conto che ci si trova dinanzi ad un grande ed instancabile lavoratore. Si tratta di mio zio Ciro Sasso marito di Angelina Savio, sorella di mio padre Domenico, che martedì 6 febbraio 2024 ha tagliato il traguardo degli ottant’anni. E per ricordare a lungo questo importante giorno di festa, lui che nonostante i successi professionali non è mai stato amante della ribalta e delle feste sfarzose, ha espresso un solo semplice desiderio: quello di avere a casa sua tutta la grande famiglia Savio e ramificazioni varie.

Ed eravamo talmente tanti che tutti insieme in una sola foto non ci siamo entrati. E tra chi è andato a fargli visita prima e chi per motivi di lavoro è andato dopo, praticamente all’appello non è mancato quasi nessuno. E chi proprio non lo ha potuto raggiungere a casa, lo ha fatto telefonicamente. Commovente, poi, è stato il collegamento video dalla Florida, dove vive e lavora, col figlio Stefano, che negli Stati Uniti d’America da ormai tanti anni è un apprezzatissimo Chef, proprio come il papà da cui ha ereditato la passione per la cucina. Occhi lucidi anche per l’altro figlio di Ciro ed Angelina, il campione paralimpico Gianni Sasso. La presenza massiccia dei familiari a casa sua, dimostra quanto zio Ciro sia voluto bene in famiglia. Una famiglia da sempre straordinariamente unita e a cui mi onoro di appartenere. E’ stato davvero bello condividere un momento di festa insieme a zii e cugini ed ascoltare gli aneddoti di una vita di fatiche raccontati dal festeggiato. Una vita di fatiche iniziata quando zio Ciro frequentava ancora la scuola elementare nel comune montano di Serrara Fontana.

Ci si alzava dal letto che era ancora quasi notte, si raggiungeva il terreno di famiglia per aiutare i genitori nel duro lavoro dei campi e poi si correva a scuola. Che vita, che dignità di vita la sua, una dignità che gli ha permesso di diventare uno degli chef più apprezzati dell’isola d’Ischia prestando per decenni la sua attività professionale presso il rinomato Jolly Hotel di Ischia. Senza mai lasciare la coltivazione del suo appezzamento di terreno. Nel periodo estivo passava come se nulla fosse dal calore debilitante della cucina dell’albergo, all’asfissiante calura della terra che lavorava trecentosessantacinque giorni l’anno pur di arricchire la tavola della sua famiglia di prodotti genuini e saporiti, di frutta e verdure varie che oggi definiamo a chilometri zero. Caro zio Ciro, ancora tanti carissimi auguri di buon compleanno e grazie infinite per il grande e lodevole esempio di vita e di instancabile lavoratore che rappresenti per tutti noi. Ti vogliamo un mondo di bene così come ne vogliamo a tutte le nostre zie e ai nostri zii e così come ce ne vogliamo tra noi cugini da sempre uniti e solidali proprio come volevano nonna Gabriella Manieri e nonno Gennaro Savio. Un ricordo ed un saluto particolare ai nonni, alle zie e agli zii che non ci sono più e con cui, sin da bambini, abbiamo condiviso tantissimi momenti belli, di gioia e di unione familiare come quello vissuto stasera a casa di zio Ciro.

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