CULTURA & SOCIETA'

A cena per salvare l’ambiente

Con la ciurma D’Ambra l’evento “Erbe, radici e fiori”, dal bosco del Cretaio direttamente in cucina con gli chef: Deiana, Iovene e d’Ambra

Mangia ciò che vuoi salvare. E’ stato questo il motto della cena organizzata dalla ciurma de Il Focolare alla vigilia di Ipomea. Ai fornelli lo chef Carmelo Deiana che, insieme con i suoi allievi Libera Iovine e Agostino D’Ambra, ha preparato un percorso gastronomico che ha raccontato “gli odori” della nostra terra.

«Mangiare la natura è un modo per salvare l’ambiente – ha ricordato l’ottimo padrone di casa Riccardo D’Ambra – se non le conosci però la natura può essere pericolosa. Sentiamo parlare di cambiamenti climatici, ma  possono compromettere anche questa natura saporita? E allora perché non creare un’allerta meteo nel cuore delle persone?». Il discorso di Riccardo D’Ambra non poteva che far menzione alla signora Mercede che, da Fontana, custodisce la ricetta della minestra salvagioia, un piatto realizzato con le sole erbe spontanee dei nostri boschi.  E’ lì che i nostri chef hanno fatto la spesa, raccogliendo erbe spontanee divenute poi protagoniste dei piatti presentati in tavola. Un uovo con piccola sorpresa di asparagi e scorza nera con zabaione di olio evo ed erba cipollina, un baccalà su fagioli zampognari al profumo di limone, schiuma di patate, alghe di mare croccante, ma soprattutto fiori di aglio orsino selvatico. 

E ancora, tortelli di erbe spontanee del “Rotaro” su pomodorino giallo ed estragone, agnello alle erbe nostrane con cannolo di parmgiana, carciofo in dolce forte alla calamintha e juice di aglio fermentato. Prima del dolce lo spaghetto di gragnano con aglio olio e peperoncino con croccante di peperone, ingrediente che abbiamo ritrovato nel pre dessert con del sorbetto al basilico e che ha rinfrescato il palato per il dolce: una crespella allo yoghurt e zenzero con gelato. Non poteva mancare la musica, naturalmente anche qui con un risvolto green. Con abiti tradizionali è arrivato in sala un musicista sardo con uno strumento a fiato realizzato con delle canne. E dalla Sardegna è arrivata la radice di questa pianta che è stata donata nelle mani di Marco Castagna con la promessa di piantarla all’interno del parco del Negombo.

«Cucinare qui è una gioia», ha commentato così la serata lo chef Deiana che ha poi raccontato del rito della  spesa fatto con l’agronomo di famiglia, Silvia D’Ambra.  E’ stato lui a presentare lo chef Libera Iovene come la signora di Ischia, «la forza di quest’isola – ha commentato quest’ultima – sono i giovani. Teniamoceli stretti!». L’ultima parola della serata allo chef Agostino D’Ambra «eravamo intimoriti  dal passo in più, ma grazie all’amore della famiglia è riuscita anche questa cena dedicata alle erbe, alle radici e ai fiori».

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