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Leguminosa, il fagiolo zampognaro sbarca a Napoli

di Isabella Puca

ISCHIA – Lo chef Pasquale Palamaro lo ha fatto diventare ingrediente principale di un gelato, dicono di lui che sia un prodotto maschio e con una forte personalità, chi altri se non il fagiolo zampognaro? Sarà, infatti, lui uno dei protagonisti di “Leguminosa” la grande festa dei buoni legumi che si terrà questo fine settimana in Piazza Dante, nel cuore della città di Napoli. L’iniziativa, ideata da Slow Food Campania, prevede una grande mostra mercato internazionale che, al suo secondo anno, arriva proprio nell’anno internazionale dei legumi istituito dalla FAO. La Campania è ricca di varietà e, il fagiolo zampognaro è una di queste. 10 anni fa, questo prodotto, presente un tempo soprattutto nelle terre di Campagnano, era in via d’estinzione e ora, il suo destino, grazie al lavoro della condotta Slow Food di Ischia e Procida, capitanata dal sempre energico Riccardo D’Ambra, è stato completamente ribaltato. «Questo fine settimana, saremo nello spazio didattico di 70mq – ha dichiarato Silvia D’Ambra – dove si svolgeranno tante  attività sui legumi; ovviamente, si parlerà anche dei fagioli zampognari come simbolo di biodiversità e prodotto dell’arca». L’arca del gusto  è uno dei due grandi progetti di Slow Food, il più grande catalogo della biodiversità in cui sono censiti centinaia di prodotti in via di estinzione. «Siamo dentro a questo progetto da sempre, fino a 9 anni fa di fagioli zampognari se ne producevano 30 – 40 kg ora, dopo averlo comunicato e fatto conoscere, è aumentato l’interesse e la dignità di questo prodotto.  Addirittura per un periodo lo acquistavamo anche a un prezzo maggiore rispetto a quelli di mercato e questo prima ancora di farlo seminare.  Quindi, le persone hanno iniziato a ricoltivarlo e  se prima ne coltivavano solo 1kg per loro, ora hanno aumentato la produzione». Silvia D’Ambra sarà presente nello staff educazione ed ha seguito insieme a tutta la condotta tutto il processo di salvaguardia del fagiolo zampognaro, quell’oro bordeaux delle terre di Campagnano che, durante questo fine settimana, sarà fatto conoscere in tutte le sue sfaccettature nell’evento promosso da  Slow Food. A salvare le sorti del fagiolo zampognaro sono state anche le ricette degli chef che lo hanno fatto conoscere nei vari saloni del gusto andando così ad aumentare l’interesse dei coltivatori. «Possiamo dire – ha detto ancora l’agronomo Silvia D’Ambra – che era stato  abbandonato perché ha bisogno di tanta acqua, quando poi si devono mettere i tutoraggi è un lavoro manuale; insomma è un prodotto difficile da coltivare. Ora non dovrebbe più esserci il pericolo che vada estinto, in quanto è stato mandato anche alla banca del Germoplasma della Campania». Dunque, il recupero del fagiolo zampognaro è stato un processo davvero complesso, ma le persone hanno ripreso coscienza di questo prodotto che, fino a quindici anni fa, non si conosceva così come adesso. Erano solo i cittadini di Campagnano i detentori di questo incredibile prodotto la cui tracciabilità storica risale, però, al 1854 quando Giovanni Gussone, noto botanico della corte Borbonica di Napoli lo segnalò nella sua raccolta sulla flora dell’isola d’Ischia.  «Oggi non cresce solo a Campagnano anche se non lo possiamo trovare  dappertutto; studi agronomi hanno dimostrato che vicino al mare non cresce bene e quindi, il centro massimo, e quasi esclusivo di produzione,  resta comunque quella zona. É  molto aromatico come legume, nel piatto fa tutto lui! Ha una forte personalità e la morte sua è la zuppa!». Ricco di ferro, lo chef Agostino D’Ambra lo ha preparato anche in una caponata con gli agrumi, ma è questa solo una delle tante ricette a cui si presta questo prodotto tutto ischitano. Ciro Cenatiempo nel suo ultimo libro “Mille orti in mezzo al mare” indaga circa il nome curioso di questo legume che pare assomigliare, durante la crescita, mentre s’attorciglia lungo la canna, ai lacci delle calzature degli zampognari. L’appuntamento è quindi per questo fine settimana dove, da primi consumatori, saremo a Napoli a fare il tifo per lui.

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